mercoledì 26 gennaio 2011

BISOGNA ESSERE NUDI


Intendevo dire che la verità non è mai nel linguaggio che è facilmente manipolabile, ma nel gesto e nel sentimento profondo che lo muove.
Sono francamente stufa di tutte le parole che vengono usate, in questi giorni, per dare una descrizione delle cose strappandole alla verticalità che la natura conferisce loro. Nessuno potrà mai rispondere al posto di un altro delle sue pulsioni e quando lo fa è sempre un depredare la cosa attraverso la parola , e quando lo fa uccide la verità. E quando lo fa è per occultare il senso, è per sedurre la realtà alle proprie esigenze. Noi possiamo muoverci ed agire. Dobbiamo essere scevri da ogni orpello esterno, liberi e nudi. E puliti.

martedì 25 gennaio 2011

LA VERITA' OSTINATA E LA MORALE SOFFERENTE


Mi sembra che il tentare di risolvere la realtà che si avvicenda davanti ai miei occhi abbia la consistenza della verità intesa come concetto divenuto "azione" in grado di essere la soluzione fattiva degli eventi.
Io so come fare. So come porre rimedio. Non avete che da chiedermi una consulenza ed io mi muoverò ADEGUATAMENTE.
Nello stesso tempo questa verità , che mi cade tra le braccia e piange ed invoca il suo riconoscimento urgente, assume le sembianze di un dettato ipnotico , di una convinzione psicotica.
Mi chiedo: " Non è forse, la verità, una mia valutazione personale carica di una forza di persuazione generata dal mio patimento più che dalla ragione e dall'esperienza?
E dunque quale soluzione sarebbe conseguita se non lo svolgimento di un atto immorale, anche se efficace e risolutivo?
Non è forse, allora la verità , uno degli aspetti confusi tra molte ragioni , tutte accettabili nelle circostanze storiche che le hanno ospitate?
E non è , invece, questo terribile mal di testa che mi fa pensare tutte queste minchiate ?

lunedì 24 gennaio 2011

TU SEI IL MONDO


TU SEI IL MONDO !

CIASCUNO CAMBI SE STESSO

PER CAMBIARE IL MONDO

( JIDUU KRISHNAMUTI)

DIRE, FARE E BACIARE


Ormai c'è questa convinzione che per comunicare basta scaricare sulla gente un bel po' di parole, di immagini e di colori ed è fatta: abbiamo comunicato.
In effetti non è proprio così. Comunicare con una persona è ben altra cosa. Siamo così bombardati da una sovrabbondanza di stimoli visivi ed acustici che giungono a noi solo immagini prive di contenuti: ossia icone appannate che non ci dicono niente . Magari realizziamo l'aspetto estetico della rappresentazione, ma non giunge a noi il messaggio stesso.
Perchè la comunicazione deve avvenire attraverso una spinta emozionale e per poter avere emozioni è necessario essere educati all'emotività e quindi alla capacità di intrecciare relazioni.
Siamo in una società opulenta, dissipatrice, fruibile in ogni suo aspetto mercificatorio che non si attarda a costruire connessioni emotive che implicherebbero tempo ed impegno intellettivo e sentimentale.
Adesso immaginiamo di consumare un rapporto sessuale con il bel tipo del letto. Come già fatto del resto. Sarebbe, quindi, l'atto, come appropriarsi di un prodotto pubblicizzato, non invece di un corpo che esprime la persona, ma di un corpo messo in scena , ossia un corpo desessualizzato dove la sessualità è intesa come espressione personale e viscerale.
Molto meglio una cenetta in penombra a dirsi e non dirsi, tra il movimento del corpo e dello sguardo, quello che la propria anima inventa e scopre dell'altro.