giovedì 16 dicembre 2010

LA VIOLENZA GENTILE


Nel post precedente ho affermato che " Gli Italiani sono refrattari alla violenza"

Lila mi ha ripreso vivamente " Gli Italiani non sono tutti non violenti" ed ha ragione. Per questo aggiusto il tiro e cerco di chiarire il mio pensiero.

Credo infatti che di violenza ce ne sia molta IN iTALIA: violenza verbale, violenza fisica, soprusi continui, prevaricazioni sottili, celate dietro un tono cordiale oppure coperte da un ruolo di potere e così via.
A queste violenze l'Italiano medio reagisce cercando di rimuoverlE come si trattasse di un fastidio irrilevante. Non le vuole riconoscere sperando che si trasformino in qualcos'altro, o, peggio, che possano volgere a proprio favore .

Perchè ribellarsi è faticoso. Perchè contrastare il male è estenuante e doloroso. Quando decidi di partire per una battaglia contro chi ti tiranneggia non puoi pensare di cavartela facilmente. Devi prepararti al peggio. Non devi sottovalutare l'avversario. Devi sporcarti le mani . Devi calarti nelle tenebre.

Chi persegue il male si allontana ogni passo da Dio.

Chi decide di ribellarsi alla violenza deve a sua volta prevedere di utilizzare una grande forza , di avere grande resistenza, una grande determinazione, perchè altrimenti, se non ne è consapevole è meglio che non si imbarchi nemmeno in questa avventura pericolosa.

Per questo, per questo, dicevo appunto, che la pigrizia dell'Italiano medio permette alla prevaricazione di prosperare, alla ingiustizia di diffondersi, al male di attecchire e germogliare nel mondo del lavoro, nella famiglia, nella politica, nelle scuole e nelle strade.

E poi , diciamolo: bisogna essere in grado di individuare l'ingiustizia. Bisogna saperla scovare e gridare all'Untore. Perchè l'ingiustizia si traveste in mille modi: può assumere le sembianze di una fanciulla dai lunghi capelli d'oro oppure di un uomo piacioso e Rassicurante.

Ma se incontri l'ingiustizia nella tua strada non puoi essere cortese cedendole il passo: devi affilare la spada e lanciare il tuo urlo di indignazione e di inizio battaglia. . AAAARGHHHHHH!!!!

Non puoi essere educata con chi ti infila un ombrello nel culo.
Mi consenta.

martedì 14 dicembre 2010

SOLIDARIETA' POLITICA


Adesso: ditemi. siete stati, in questi giorni, con il nodo in gola a chiedervi cosa mai succederà al Parlamento il fatidico 14 dicembre ? Vero eh?

Già lo vedo: all'ora di pranzo tutti che lasciano le loro sedi di lavoro, le fabbriche, le scuole, gli uffici per correre a casa e vedere la tivvù e sapere a chi la notte ha portato consiglio, a chi invece il pagamento del mutuo ed a chi (PER ORA) puRtroppo la notte non ha portato UN BEL niente e si deve arrangiare a scovare parentele adeguate.

Perchè noi italiani abbiamo veramente a cuore le sorti professionali di tutti quei numerosi deputati che sciamano all'interno del Palazzo alla modica cifra di € 10.000,00 mensili.

Siamo preoccupati: mica ci chiediamo, dall'alto delle nostre posizioni sociali e dei nostri stipendi di BEN mille euro, se ce la faremo a pagare la retta universitaria del figlio o le gomme consumate della nostra utilitaria. Macchè.

Noi siamo in apprensione perchè non sappiamo se Scilipoti, Callearo e similari potranno alla fine prendere ancora il loro ( meritato?) compenso per i prossimi quattro anni. In queste settimane si sono dati tanto da fare. Per legiferare? No. Figurati. Senza chiederci il nostro parere a riguardo ( eh sì che loro agiscono sempre in base alla volontà popolare) hanno chiuso la Camera e buonanotte. In compenso io sono andata in ferie. Ma solo per esprimere solidarietà nel modo più comprensibile possibile per loro. Mica per altro.

lunedì 13 dicembre 2010

MILANO - NAPOLI - PALERMO INDIETRO TUTTA

Allora, io amo Milano. Non so se è il carattere dei milanesi o una cultura radicata da secoli, ma mi piace il fatto che la domenica ci siano gli spazzini con le loro macchinette spazzatutto all'opera.
Mi piace che Milano reagisca alla crisi con lo sfoggio di luci e vetrine addobbate in modo sfarzoso ed allettante.
Su questo, cari napoletani, dovreste meditare profondamente.
Ho visitato Napoli in tempi, diciamo non sospetti quando ancora di spazzatura non si parlava. E ho visitato Palermo e Taormina due anni fa.
Ebbene, a Napoli alloggiavo in alberghi a quattro stelle ( ok, non mi facevo mancare nulla) E SOTTO LE FINESTRE DI QUESTI LUSSUOSI ALBERGHI NESSUNO RITIRAVA I SACCHI DI SPAZZATURA PER GIORNI E GIORNI.
A Taormina ALLOGGIAVO in campeggi altrettanto rinomati E mi ha colpito il fatto che, di fianco a locali di grande prestigio, fossero adagiati con grande noncuranza decine e decine di sacchetti di spazzatura. E sto parlando di Taormina.
Non possiamo far risalire tutto questo solo ad un problema di criminalità organizzata, poichè come ormai abbiamo capito, questa è presente anche in Italia settentrionale. E' una questione , diciamo di VIVERE in un ' ottica fatalista, in una cultura BASATA SULLA rassegnazione, sulla de- responsabilizzazione di alcune parti della nostra nazione.
Adesso qualcuno si offenderà, ma leggendo nei blog in giro di siculi e campani , trovo raramente che venga denunciato questo aspetto così grave.
Insomma, ci sono dei blogger non più giovanissimi, e quindi inseriti almeno cronologicamente nella sfera di quelli che fanno parte del mondo del lavoro ( anche se molti di loro a trent'anni suonati si considerano ancora "ragazzi" Mi chiedo quando mai saranno " uomini". Probabilmente hanno l'idea che le fasi della vita siano così ripartite: prima infanzia, infanzia, giovinezza, giovinezza, giovinezza, morte) che , vivendo in mezzo alla munnezza, si dilettano a parlare di filosofia e arti domestiche, dell'oscuro male di vivere e/o dell'amore , mentre sotto il loro naso la città è umiliata e negletta. Qualcosa dovrà pur significare.


Insomma, cari navigatori e poeti, cercate di aprire gli occhi ed alzare le braccia , organizzandovi in comitati, in associazioni, scrivete di quanto capita sotto la vostra casa : in cielo ci guardiamo dopo che in terra tutto è sistemato.

sabato 11 dicembre 2010

IL LAVORO E IL VOLO


Chi è maestro nell'arte del vivere distingue poco tra il suo lavoro ed il suo tempo libero, tra la sua mente ed il suo corpo, la sua educazione e la sua ricreazione. Il suo amore e la sua religione.
Con difficoltà sa cos'è cosa. Persegue semplicemente ciò che è la sua visione dell' eccellenza in qualsiasi cosa egli faccia, lasciando agli altri decidere se sta lavorando o giocando. Lui pensa di fare entrambe le cose insieme.
( Pensiero Zen)

ma poi ci sono coloro che non pensano mai ed eseguono automaticamente l'ordine impartito, questi a lungo andare danneggiano la comunità.
Un noto manager italiano ha detto durante un 'intervista:
non mi circondo mai di yes man perchè voglio il confronto e il miglioramento nella mia ditta, non lusingare il mio ego.