sabato 11 dicembre 2010

IL LAVORO E IL VOLO


Chi è maestro nell'arte del vivere distingue poco tra il suo lavoro ed il suo tempo libero, tra la sua mente ed il suo corpo, la sua educazione e la sua ricreazione. Il suo amore e la sua religione.
Con difficoltà sa cos'è cosa. Persegue semplicemente ciò che è la sua visione dell' eccellenza in qualsiasi cosa egli faccia, lasciando agli altri decidere se sta lavorando o giocando. Lui pensa di fare entrambe le cose insieme.
( Pensiero Zen)

ma poi ci sono coloro che non pensano mai ed eseguono automaticamente l'ordine impartito, questi a lungo andare danneggiano la comunità.
Un noto manager italiano ha detto durante un 'intervista:
non mi circondo mai di yes man perchè voglio il confronto e il miglioramento nella mia ditta, non lusingare il mio ego.

mercoledì 8 dicembre 2010

IL DIPENDENTE CHE NON JA FA DA SOLO


Il dipendente che non ja fa da solo ha bisogno dell'apporto di numerosi altri dipendenti tra le varie categorie: " inutile", " incazzato", " tremens" " raccomandato " e così via.
Perchè il dipendente che non ja fa non riesce a portare a termine alcun compito con le sue sole forze fisiche e/o intellettuali.
Per esempio, per allestire un qualsivoglia evento, invece di mettersi lì a comporre nero su bianco le varie possibilità sceniche, per poi mettere in pratica il lavoro pensato ecco che chiama a rapporto, operai, cantonieri, magazzinieri, elettricisti, scenografi, dirigenti e quant'altro, per lavorare ad un' opera che per realizzarla sarebbe bastato solamente mettere in funzione un proprio cervello (ammesso che sia stato funzionante.)
Non è raro, quando ti imbatti in un dipendente che da solo non ja fa , trovarsi in mezzo ad una marea di tecnici, operai, impiegati, architetti , tutti intenti a risolvere una sola questione, impegnando così tutte le risorse economiche e cerebrali a disposizione dell'ente.
Tu che, invece, non hai mai chiesto aiuto ai colleghi quando dovevi realizzare grandi manifestazioni e nè quando dovevi mettere a punto scenografie per essere ammirate da migliaia di cittadini, hai un moto di compassione verso il dipendente che non ja fa , vorresti dargli una pacca sulla spalla e fargli coraggio, sempre che in mezzo a tutta quella folla di operatori tu riesca a individuarlo perso com'è nel fondo del fondo di un progetto che non gli appartiene per niente e di cui , probabilmente, rivendicherà la paternità.
Alla fine non lo fai perchè non vuoi togliere al dipendente che non ja fa , l'illusione di aver operato con tutte le sue intellettuali for,ze ad un grande momento utile alla storia della città.
Ma , in cuor nostro, facendo i conti di quante risorse umane sono state impegnate, di quante ore sono state spese, di quanti cervelli sono stati chiamati a raccolta , di quante braccia hanno spostato, trascinato, trasportato, sollevato pesi e idee ci si chiede se alla fine il rapporto qualità / prezzo sia stato realmente equilibrato, oppure il sovraccosto era l'inevitabile conseguenza dovuta al fatto di aver assegnato l'incarico al dipendente che non ja fa. Che non ja faceva proprio da solo. Amen

martedì 7 dicembre 2010

VALENZA.....


la foto è di Cinzia Garbi. per poterla estrapolare dal blog è necessaria l'autorizzazione dell'artista

sabato 4 dicembre 2010

VARIGOTTI. UNA CITTA' CHE SI APRE AL MARE







Varigotti è un piccolissimo paese, frazione di Finale Ligure. caratteristica è la sua spiaggia composta da sabbia finissima, a differenza dei paesi limitrofi dove le spiagge sono di sassi. Altra caratteristica è la chiusura al traffico del paese composto da vie lastricate da ciotoli del colore tipico ligure ( SENAPE)
Il paese, benchè piccolo, ispira un senso di grande libertà essendo completamente aperto verso il mare da dove ,volgendo lo sguardo verso l'interno, vediamo ergersi gravi e massicci gli appennini imbiancati.
Antonella è in ferie per cinque giorni.