mercoledì 28 luglio 2010

CARNEFICE E VITTIMA : UN SODALIZIO SPEZZATO.


Un lettore scrive:: "Il fatto che tu dimostri aggressività non da l'idea di te di una persona remissiva.... soggetta a prevaricazioni".
Cribbio. Non so se ti sei reso conto di quello che hai scritto. Ma partiamo dall'inizio.

Partiamo dal descrivere chi è colui che decide di esercitare una violenza, una sopraffazione ai danni di un altro individuo.

Come succede che un individuo comincia a perpetuare azioni intimidatorie e prepotenti contro altri? Le ragioni possono essere molte. Si dice che la spinta a imporsi con violenza sugli agli altri sia causata da una serie di processi psicologici ordinari per cui l'individuo per potersi esprimere ha bisogno di schiacciare gli altri e di assoggettarli a se'. Hegel arriva a dire che mentre gli animali cercano di far soccombere un altro animale per fame, gli uomini lo fanno per essere riconosciuti, per emergere insomma ,per " salvaguardare" la propria identità , per renderla visibile alla comunità. Questo atteggiamento è sicuramente dettato da una visione perversa della vita comunitaria e del proprio se' profondo. E questo è il punto. Molti, accettano di buon grado di essere " vittime" di non ribellarsi a queste violenze, a queste sopraffazioni per altrettante patologie psicologiche, per vissuti propri, per per - versioni mai affrontate. Ma, caro C. , non tutti sono disposti a fare la " vittima" ed io sono fra coloro che si ribellano ai giochi malefici e criminali . Io sono dalla parte di coloro che da subito riconoscono le dinamiche del sopruso, della coercizione e si indignano e si ribellano con tutta la loro forza ed anzi, davanti a tale situazione insorgono con una energia ancora più forte e più decisa che altrimenti non avrebbero ( si può allora dire che sì, la vittima si può riconoscere dalla passione che ci mette nel reagire ad una angheria, non sicuramente dall'atteggiamento rassegnato e mesto) . No, caro. Troppo comodo per i carnefici avere anche le vittime remissive e pronte a farsi schiacciare. Ci mancherebbe. I carnefici vogliono vittime rassegnate alla sconfitta? Che non siano troppo aggressive, che accettino di buon grado le umiliazioni? Cazzi loro.

I carnefici vogliono che le vittime siano remissive perchè se no non pare loro che rappresentino al meglio il ruolo di vittime? Ebbene, peggio per loro.

Non tutti, caro vecchio C., sono disposti a essere vittima . C'è gente che si indigna, che si muove, che si ribella, che non porge l'altra guancia ed Amen . E poi, carissimo, c'è ancora un altro aspetto non trascurabile. Il problema non può e non deve essere considerato solo in questo " dualismo" vittima e carnefice ma l'intera comunità ed ancora di più, l'intera umanità che assiste e/o viene a conoscenza di soprusi non può tenersene fuori: anche se non ricopre ne' all'una nè all'altra figura, è necessario che estenda il proprio senso di giustizia ad ogni azione in cui si intraveda l'assenza del rispetto per l'essere umano e la sua dignità profonda, preziosa, inalterabile. Bon.....

CITTA' DI VALENZA: SAN GIACOMO 2010


L'edizione 2010 della Festa di San Giacomo si è conclusa con un lusighiero bilancio di partecipazione. Tutte le serate della manifestazione hanno visto una notevole affluenza di pubblico, non solo valenzano ma proveniente anche dal territorio limitrofo: dalla Festa brasiliana con circa 1.500 spettatori, alla musica di qualità con il concerto della big band jazz Valenza, al pomeriggio dedicato ai bambini, fino al coinvolgente show della Broadway Orkestra.
La serata clou della manifestazione è stata comunque quella di sabato 24 luglio, con oltre duemila presenze in Viale Oliva per assistere allo spettacolo di cabaret di Franco Neri e per la sfilata per il testimonial di Valenza “Valentina & Valentino”.
Questa iniziativa, ideata quest'anno dall'Amministrazione comunale ha visto la partecipazione di quaranta ragazzi tra i 18 ed i 28 anni i quali, pur non professionisti ma significativi della realtà giovanile, si sono impegnati sfilando in passerella ed esprimendo tutta la loro freschezza e partecipazione.
La validità di questa proposta e l'interesse suscitato sono stati confermati dalla collaborazione di oltre 60 negozi ed esercizi commerciali valenzani che hanno offerto i propri prodotti, all'insegna della promozione commerciale della nostra città.
Questi i nomi dei vincitori: 1° premio e “Valentina 2010” a Amanda Chiesa di 22 anni , 1° premio e “Valentino 2010” a Davide Battista,di 24 anni 2° premio ragazza a Ljuba Marega di 18 anni, 3° premio ragazza a Matilda Uku di 28 anni 2° premio ragazzo a Gabriele Bellarosa di 24 anni , 3° premio ragazzo a Mario Lombardo 22 anni, Premio simpatia a Sara Pacella di 2'0 anni e Andrea Bernardo 18 anni , Premio disinvoltura a Angelica La Padula di 18 anni e Marco Pavese 27 anni , Premio Miss San Giacomo a Elisa Cima, scelta tra il pubblico. Inoltre tutti i partecipanti hanno ricevuto un prodotto offerto dai negozi che hanno aderito all'iniziativa.
La grande serata di sabato ha visto la sua degna conclusione a mezzanotte con il tradizionale spettacolo di fuochi d'artificio dal Belvedere di Via Rimini.









martedì 27 luglio 2010

lunedì 26 luglio 2010

AMBARABA' CICCI COCCO'


Massì, sì, si è capito: ho uno scazzo tremendo .

Sarà l'età, ma patisco sempre di più l'arroganza, l'incompetenza, la presupponenza e chi fa di queste tre caratteristiche il proprio modus operandi. E badate. non parlo affatto di politica.
La politica non c'entra con la spinta alla prevaricazione, col bisogno di affermarsi attraverso la sopraffazione, l'intimidazione, la forza fisica. Diciamo, magari, che chi ha qualche problemino di personalità trova nella politica lo strumento adatto per sfogare le proprie frustrazioni.


Ma non succede mai a costoro di fare realmente della politica. Probabilmente chi imposta la propria vita di relazione alternando vorticosi sussulti di lusinghe, mistificazioni, minacce, adulazioni, inquietanti allusioni a interventi di violenza e di coercizioni, non è in grado di presentare argomenti fattivi, proposte nuove e nuovi rimedi al silenzio delle proprie menti: intese come lavorio cerebrale e tranquillità della propria coscienza etica. Non ha idee nè immagina strumenti che possano realizzarle.
Ma di cosa vado parlando? Chi ha necessità di tutto questo per essere visibile non ha cervello e poi, diciamolo ,neppure presenza erotica che non guasta mai: insomma. Fingono sussulti carnali, ma è una delle loro tante rappresentazioni.
ho constatato di persona che chi ha l'ansia di mostrarsi non riesce a generare progetti , nè pensieri sessuali : per queste cose ci vuole un minimo di propensione ad interessarsi agli altri. Cosa impossibile per chi vuole solo esibirsi .
Il sesso è incontro e l'idea è passione: prerogative sconosciute a chi ha solo necessità di presenziare la platea.

Se abbiamo la sfortuna di imbatterci in gente del genere non facciamoci impietosire, non facciamoci intimidire cedendo il passo e l'attenzione.
Sono proprio questi ceffi ( a cui hai permesso l'azione col tuo silenzio,) che ritrovi poi alla fine per tua distrazione e benevolenza nella stanza dei comandi a premere il pulsante del missile atomico. E poi non chiederti come diavolo CI SONO ARRIVATI sin là, perchè la colpa è un po' anche tua. Cazzo. Ricordiamoci.
Insomma la campana suona per te: senti? ding dong e dang