venerdì 25 giugno 2010

NON USCIRE


Non uscire fuori da te. rientra in te stesso, la verità abita nel profondo dell'uomo e se troverai che la sua natura è mutevole trascendi anche te stesso. Ricordati , però mentre trascendi di te stesso, che trascendi un'anima razionale: tendi, dunque, là dove si accende la stessa luce della ragione.
( Sant' Angostino)

martedì 22 giugno 2010

INCIDENTI E DENTI

Sì, ho cancellato il post. Delle volte i post diventano una pagina inutile e poco rappresentativa di se stessi , quasi da essere tuoi nemici. Quindi, l'ho cancellato e boh. Naturalmente , non posso negarlo, c'è stata anche l'influenza del mio grillo parlante : è piccolo come una cornetta di telefono e la sua voce giunge come da un cavo sottile e metallico. Ma non temere piccolo grillo parlante: non ti schiaccerò contro il muro ( almeno non nei prossimi giorni : abbiamo troppo da lavorare)
Però, cavolo: gli amici non dovrebbero leggerti mai!

venerdì 18 giugno 2010

APRO UN BLOG E ME LA CANTO E ME LA SUONO.

Ho le mie debolezze: mi inquieto per certe frasi lette e/o per certi comportamenti a cui mio malgrado sono costretta ad assistere. Per esempio. Adoro un blogger. E questo si sa. Lui ha una grande padronanza della lingua italiana, sa descrivere e comprendere, sa far vivere ed immaginare il mondo. Per questo lo adoro. Ma.. c'è un ma. Lui usa la sua maestria per operare una costante contemplazione di se' ed ancora peggio, per celebrare certe incongruenze, certi difetti dell'anima trasfigurandoli in peculiarità prestigiose, in piccoli dettagli sciantosi, insomma in "virtù".
Nel vangelo c'è riportata una frase significativa che spiega ciò che fa di noi dei mistificatori:
" La lingua è un fuoco che incendia tutta la nostra vita. "
Perchè è soprattutto attraverso il linguaggio che noi decidiamo di raccontare la realtà , e, spesso, attraverso la rappresentazione che più ci aggrada.
Allora scriviamo: " Sono un gentiluomo" oppure scrivo " Sono una donna coerente e corretta" così da sopravvivere al rifiuto che abbiamo di noi stessi forgiandoci diversi E QUINDI inautentici , così da trovare una via d'uscita al nostro malessere, a ciò che non accettiamo di noi e che mascheriamo attraverso la parola e il tentativo di convincere gli altri e noi stessi di ciò che non è ma che vorremmo fosse per noi. In questo modo, non solo non ci adopereremo per superarci, ma ci identificheremo con una realtà fittizia ed ingannevole.
Il mio adorabile blogger usa male la sua capacità dialettica che sarebbe stato un dono se non un mezzo per dare una visione onesta della realtà per quanto lacerata ed inadeguata.
In questo pecca anche di ingenuità perchè, se mai potrà ingannare se stesso, non riuscirà a vincere la propria debolezza e quindi non farà altro che muoversi improduttivamente nelle sabbie mobili della suo senso di estraneità al mondo ed a se stesso.
Perchè mi accanisco su questa ostinazione? Perchè mi riconosco a tratti nell'aspirazione a non guardare, a non accettare la realtà e a lavorare con tutte le mie competenze linguistiche ed intellettuali per forgiarmi una realtà migliore che non c'è e che in fondo non mi riguarda affatto. Proprio per questo adoro il mio narcisissimo blogger. Perchè il suo espediente non ha speranze di sopravvivenza reale, ma, in fondo, nevroticamente TIFO PER LUI.

mercoledì 16 giugno 2010

IL CIELO STELLATO SOPRA DI ME


Sto aspettando. Cosa? direte voi . Sto aspettando che le minacce di querela fattemi continuamente ed ostinatamente durante il periodo elettorale da chi non gradiva le mie esternazioni si concretizzino in qualche modo. Invece niente. Probabilmente chi parlava di querela intendeva solo spaventarmi ed intimidirmi. Oppure in qualche modo era costretto a quel tipo di attacco per paura che i suoi sostenitori cominciassero a defilarsi, colti da dubbi atroci sulla sua rispettabilità.
Ma tant'è: tutto quel gran minacciare ed intimidire e ricattare è cessato senza essere seguito da fatti ed azioni concrete.
Ma io non mi sono spaventata . Ossia non è certo questo che mi spaventa.
Mi spaventa la malattia, la vecchiaia, la noia, la morte.
Io scrivo e parlo sì, ma per una specie di esigenza morale diciamo, etica. Sono qui, al mondo e cerco di muovermi in modo rigoroso ( e poi verrà il bello che ci permetterà di definire ciò che è rigoroso e ciò che non lo è) Ma ascolto timorosa il battito del mio cuore e custodisco l'integrità del mio corpo come la cosa più preziosa che ho. Il resto passa tutto in secondo piano.
Come dicevo a quell'angioletto di mia figlia Giulia che mi rimproverava: " Tu vuoi sembrare la migliore" riguardo ad una piccola discussione relativa al suo comportamento, io ho risposto: " "Non ho nulla da dimostrare." E questo non è certo un privilegio, ma una questione cronologica che porta l'uomo a raggiungere una specie di distanza dalle aspirazioni terrene per cominciare a custodirsi intimamente. Quindi: non sono al mondo per divulgare chissà che buona novella: ma solo per individuare e liberare l'assoluta essenza che sono . Si tratta, però, esclusivamente della realizzazione di un atto biologico, lo stesso che spinge il bocciolo di un fiore a svelare i propri petali delicati all'universo tutto. Per poi sfiorire, MANNAGGIA.