
Da una parte abbiamo un universo che si muove costantemente seguendo una sua intima legge, e dall'altra, si sviluppa la necessità di determinare, in sintonia con questo perenne movimento ,un mondo di valori etici e politici che possano convivere o ancora meglio, far parte integralmente del fluire degli eventi.
In questo cosa c'entra la politica?Pare proprio che la politica, intesa come una serie di processi mentali rivolti all'azione costruttiva, sia come una specie di vizio incongruente ed inutile nella crescita dell'uomo che, quando conosce sè stesso non ha bisogno di agire, ma di rivolgersi all'interno di se' .
La politica, ossia quel groviglio di intese e di necessari compromessi che ha come scopo la costruzione e l'identificazione di un bene comune, si insinua nel cervello di chi se ne occupa come una sostanza che prosciuga la passione e la concentrazione interiore.
La politica allontana dall'eros. La politica consuma l'energia necessaria per affrontare l'incontro con la propria anima profonda e misteriosa.
Eppure poichè è necessaria anche un'azione diretta alla attuazione della società, la politica deve trovare una nuova sostanza che permetta all'individuo di non svilire la propria interiorità sensuale , il proprio amore per la vita, la propria vitalità erotica.