
Io ci sono anche perchè c'è l'altro e tutto ciò che mi relaziona con il mondo intero.
Posso non essere solo un pulviscolo trascinato dall'esistenza che mi vive addosso senza la mia partecipazione cosciente e appassionata? Ed oltre questo: posso essere in grado di individuare e plasmare la natura della mia esistenza mescolata e confusa in questo vortice d'energia che non mi appartiene, ma mi fa tutt'uno con l'universo ed il suo sistema coerente?
Molto spesso mi sono ingannata su ciò che erano le mie convinzioni. Nella partecipazione travolgente dell'anima ho confuso e malinterpretato la mia canzone. Perchè la volontà viene mistificata dalle pulsioni che diventano desideri che diventano bisogni che alfine conformano la propria vita e le modalità di stare al mondo e di appartenergli totalmente. Ho ascoltato la mia passione farsi sofferenza, farsi puntiglio, diventare idea e progetto. Essere un'ossessione senza nome. Era una illusione eppure io c'ero , non più all'unisono col passo coordinato del mondo, ma ero fuori, ero altro, infedele al richiamo profondo di quello che sono rinnegandomi e dimenticandomi.
Ma ciò che ci spinge fuori dal mondo tradisce la natura perfetta e potente che agisce nella giustizia e nella autenticità. Non ero dunque fedele a me stessa nelle necessità che premevano e imponevano la mia distrazione criminale. Ho amato ed odiato, credo. Senza ragione. Non era la mia strada eppure l'ho percorsa con convinzione.
Non ho saputo superarmi e vincermi. Non ho saputo accogliermi ed ascoltarmi. Non ho aderito al mio moto che mi voleva oltre questo tempo proiettata verso quel punto che ci accoglierà tutti come in un abbraccio eterno.
Ma come riconoscere il canto che ti costruisce? Come non essere distratta dalle pulsioni mistificatorie?