giovedì 3 dicembre 2009

COMUNE DI VALENZA : ELEZIONI A MARZO. ... BASTA GIOCARE A BOCCE!!!!

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Si parla spesso della gerontocrazia nella politica, ossia questa consuetudine tutta Italiana di mantenere per anni ed anni una persona nei ruoli di comando nelle amministrazioni pubbliche e quindi impedendo un ricambio della classe dirigente.
Infatti succede spesso che ci sono personaggi che hanno decine di cariche pubbliche e ci sono politici che rimangono in carica fino a che diventano cariatidi.
Niente di male se chi ci governa, (anche se avanti con gli anni) fosse provvisto di talento e capacità di innovazione, ma spesso l’avanzare dell’età rende ancora più evidente questa carenza.
Nel Comune di Valenza abbiamo un amministratore, classe 1934 ( un po’ più anziano del nostro Presidente del Consiglio) che amministra il comune praticamente da venti anni in un determinato settore tanto da gestirlo come fosse un circolo bocciofilo.
Quale assessore con delega alle politiche giovanili, alla cultura, all’informazione il ragioniere in pensione PierGiorgio Manfredi , non tiene in considerazione le grandi risorse di Internet, nel campo della comunicazione/ informazione. Nessun progetto nè attività che abbia permesso l'utilizzo di tale ormai necessaria opportunità.
Quale assessore alle comunicazioni non si interessa di fornire l’ente e l'ufficio preposto all'informazione di strumenti per permettere l’informazione al cittadino né tramite la telematica, né in altro modo.
Per quanto riguarda i giovani, il discorso non cambia affatto. probabilmente l'assessore si chiederà: " Perché interessarmi dei giovani all’età di 76 anni? " (è evidente che si è dimenticato di possedere questa particolare delega e che averla equivale a impoegnarsi in attività che interessino i ragazzi) I giovani per lui sono un’entità sconosciuta, evidentemente (a parte qualche virgulto di sua conoscenza)
Per il resto si occupa della cosa pubblica come si trovasse tra amici del circolo. Grandi pacche sulle spalle, interventi a favore degli amici di gite domenicali e disinteresse per qualsiasi altra cosa che non comprenda i suoi piccoli piaceri di anziano e tranquillo signore in pensione. Ultimamente si è autopromosso ( autodeclassato? Autostimato? ) alla qualifica di dirigente firmando ordini di servizio per il personale ( chiede cortesemente al personale.. (?!!!) .) in barba al rispetto per le procedure amministrative che non prevedono la gestione diretta del personale dipendente dell'ente ( altrimenti i dirigenti che ci stanno a fare? ) L.29/93.
Ma al di là di queste sue intromissioni incongruenti non ha mai attuato alcun progetto nè per i giovani, nè per l'informazione.
Chiedo all’assessore alle politiche giovanili, cultura, informazione del comune di Valenza: cosa ha fatto in questi cinque anni per i giovani? Gli studenti? I ragazzi disoccupati? Quali iniziative?
Cosa ha fatto per favorire la comunicazione e l’informazione al cittadino in questi cinque anni?
Non mi risulta che in tal senso sia stato fatto qualcosa. Fra meno di quattro mesi saremo chiamati alle urne per eleggere nuovamente i nostri amministratori del Comune di Valenza. Credo che di questo particolare dovremo tenerne conto.
Sarà ora che chi vuole giocare paciosamente a bocce vada a giocare nella sede opportuna: in Via Raffaello.
Grazie. Tenchiu.verimace

MICHI

Approfitto di questo blog, di un nuovo mezzo di comunicazione, per dedicare un pensiero ad una ragazza con la quale divido una passione da molti anni: la passione è la danza orientale.
Un mondo così vario e pieno di ricchezza da riuscire a legare in modo così forte e stabile tante teste e tanti cuori diversi, un mondo dove non esiste religione diversità culturale colore della pelle estrazione sociale, nemmeno l'età è un ostacolo...questo mondo (che ai nostri occhi abituati alla superficialità sembra quasi magico) si chiama Melograno; in questo mondo ho conosciuto tante tante ma davvero tante persone per cui vale la pena lasciare il proprio cuore in Alessandria ogni volta che parto per Roma, con un lavoro e un sogno che mi portano in giro per l'Italia sempre impegnata e distratta dalle mie rovine e dai miei reperti non scordo mai questo mondo in cui ogni mese lascio il mio cuore.
Questo mondo domenica ha vissuto una brutta esperienza, una dei suoi membri migliori purtroppo è stata male, un aneurisma che ha indotto i medici ad operarla per fortuna dopo due giorni e a tenerla una settimana in coma farmacologico. Inutile dire come sia stato duro il colpo non solo per me ma per ognuna di noi che l'abbiamo sempre conosciuta come una roccia un marmo forte e bello che nulla può spezzare, ma chi lavora nell'arte lo sa...anche il marmo si può scalfire e far male...in questi giorni in cui abbiamo atteso non ho scritto nulla ma avevo un vortice di idee ed emozioni così forti che non le contenevo se non con il rumore intorno a me come ho sempre fatto. Avevo in mente un miliardo di cose da scrivere.....oggi per fortuna all'indomani della bella notizia ho solo una cosa da dire che credo ognuno condividerà con me:
FORZA MICHELA CHE IL MELO TI ASPETTA A BRACCIA APERTE E VELI SPIEGATI.......!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
Nonostante sia lontana il mio cuore e il mio spirito sono sempre lì vorrei scrivere tante cose ma scriverei veramente un poema.....credo che queste poche righe siano emblematiche di quelli che sono adesso i miei pensieri e le mie emozioni, non solo per Michela ma anche per Claudia, la mia più grande amica e per Simona che io chiamo scherzosamente MAMMINA e che sono le mia coscienze ballerine, le donne più forti che abbia mai conosciuto. Grazie a voi ho scoperto la forza di vivere e ridere anche nelle più disperate delle situazioni sarà per questo che oggi mi appoggio a voi anche per le più grandi cavolate del mondo.
In realtà il mio voleva essere un intervento del tutto diverso ma spesso le emozioni in chi scrive e non solo prendo il sopravvento sul corpo e ne usufruiscono come meglio credono...così mi sono ritrovata con queste poche righe che mi auguro siano sufficienti per esprimere quanto ora provo e lanciare un enorme bacio a quella farfalla che adesso sta sdraiata in un letto ma che (ne sono certa) presto tornerà a spiegare le sue ali di Iside e a ballare con noi.......non voglio fare previsioni ma so che sarà presto!!!!!!!!!!!!!!!!!

mercoledì 2 dicembre 2009

ABBIATE UN SOGNO

oK. Ci siamo riversati sulle strade della città, abbiamo fatto colazione a casa o nei bar frettolosi del centro. Alcuni tireranno su le saracinesche del negozio con la chiavetta apposita o manualmente. Altri si siederanno davanti al piccì per iniziare a lavorarci..
E proprio stamattina mi è venuto un pensiero che voglio condividere.
Ma più che un pensiero è un messaggio, ma più che un messaggio è un desiderio, ma più che un desiderio è un sogno.
Perchè bisogna avere un sogno.
Perchè la nostra crescita psicologica può avvenire solamente se ci immaginiamo all'interno di un progetto appassionato, vitale, possibile, palpitante.
Dunque ecco la mia invocazione seppur un po' infantile: abbiate un sogno !
e che duri a lungo.
La sua realizzazione è un aspetto secondario.
Buon lavoro, carissimi.

lunedì 30 novembre 2009

SULLA CORRENTE DEL FIUME E SULL'AMORE


Quel giorno m'ero inoltrata nei sentieri fangosi che costeggiavano il Po.
L'aria era pallida e piccole gocce di nebbia umidivano il percorso. L'aria pareva trasudare di acqua torbida e dolciastra, mentre intorno il suono era solo l'impercettibile movimento del mio passo e del mio respiro.
Ero sola.

M'ero svegliata, quella mattina, piena di inquietudine.: la mia notte era stata una notte di pensieri dolorosi che m'avevano lasciata stanca ed affaticata. Allora, terminato il lavoro in ufficio, mi era venuta l'idea di andare al fiume.
Intorno a me non c'era nessuno. All'orizzonte si stendeva il vorticoso fiume in piena immerso nella macchia di steli di foglie e rami secchi tormentati dal turbinio incessante e potente della corrente.
Ero io stessa che galleggiavo quale leggero e lumeggiante intreccio d'erba di stagno trascinato vorticosamente sempre più lontano, sempre più lontano. Non c'era determinazione nella sua corsa mortale, non c'era quella felicità muta, ma robusta che accompagna i gesti risoluti a cui la nostra natura ci comanda. C'era stata, per me, la felicità? c'era stata sino ora? C' era stato l'amore? quello che sempre avevo celebrato come una presenza imprescindibile da essa?
E mentre guardavo il fondo profondo capii che non c'era mai stato quello che chiamavo amore. Che c'era stato il desiderio patologico di ciò a cui tendevo, ma niente amore, niente condivisione, nessuna fusione , nessuna partecipazione sentita.
Avevo cercato accanitamente l'amore , ma l'amore non si può cercare perchè è un evento che si manifesta autonomo e fiorente senza imposizione.
L'amore si affaccia all'animo disponibile al richiamo.
L'amore non si cerca , ma c'è . L'amore non si trova perchè già palpita misterioso e cupo nel cuore attento e nuovo. E se pure avevo creduto che senza di esso la mia esistenza poteva e voleva comprendere il mondo nella maniera più attenta e reale possibile, m'ero ingannata,.
La natura guizza vitale ed energica nell'universo con una forza invisibile alle nostre competenze.
Patire l'altro permette di sondare la trasparenza del mondo ed espandere la propria anima oltre quelle possibilità che altrimenti ci sarebbero precluse.
L'amore sposta lo sguardo al di là di ciò che non si vede , ma che pure freme e nasce nel profondo della nostra anima. Solo l'amore permette di dare forma alla propria forza vitale ma sotterranea, latente ed inattiva.
Infatti, per quanto guardassi oltre il cielo, oltre le nubi cerulee lontano, ancora più lontano, non riuscivo A sentire, non riuscivo A vedere. Il tempo era finito ed immobile.
Il fiume s'allontanava schiumoso e crudele all'orizzonte. Una luna senza raggi s'apriva nel cielo triste E GREVE. Il giorno era inconsolabile.