martedì 10 novembre 2009

IL PERBENISMO, IL FILO SPINATO ED IL CROCEFISSO


C'è, nell'universo, il senso dell'ordine inteso come processo che permette l'esistenza della vita in assoluto. Questo pensiero è avvallato dal fatto che si susseguono in modo coerente le trasformazioni climatiche, le nascite della specie di animali, dell'uomo, delle sventure e dei ripari. Ciò che devìa da questo flusso continuo sembrerebbe far parte dell'elemento disordinato quindi in eccedenza, al di fuori della norma. La regola è l'ordine, il bene, lo scorrere compatto e concorde dell'universo che in questo modo si esprime e si manifesta.
Ma non è così: la devianza è più che un incidente raro perchè anche questo è costante e perseverante. la crudeltà è una presenza stabile che si confonde e si misura con l'ordine divenendone spesso elemento imprescindibile.
Per questo la società si tutela imponendo dei percorsi che hanno l'intento di prevedere la degenerazione dell'ordine non potendo definirne la devianza poichè essa non ha parametri di riferimento.
Ma diventa quasi drammaticamente consequenziale suggelare questo percorso in una corazza di definizioni moralistiche che possono tranquillizzare, nello stesso tempo finiscono per attraversare la nostra esistenza come un lungo e contorto filo spinato da cui non riusciamo più a liberarci e, quindi, ad espanderci.
Non dobbiamo chiederci cosa possiamo mostrare nelle nostre chiese, nelle nostre case, nelle nostre scuole. Dobbiamo permetterci, invece, di aprirci alle emozioni ed all'accettazione dell'altro; a quel punto non avremo bisogno di simboli della nostra passione ma solo della possibilità di nutrirci di essa.

lunedì 9 novembre 2009

LA META' DI ME


C'era quella parte in me che viveva una vita sotterranea, senza temere le tenebre ed i suoi fantasmi crudeli. C'era quella parte di me in cui fluidificava il tempo ed il luogo tanto da non permettermi di abitare in alcun posto se non nella riflessione profonda e grave. C'era quella parte di me che s'agitava con forza e senza incertezze, che si spingeva, anzi, che galoppava avanti inconsapevole di ciò a cui tendeva. Era una parte innocente perchè senza memoria, senza esperienza perchè senza passato, ma fluente nell'eterno susseguirsi delle passioni e dei palpiti. C'era quella parte di me che s'era data, che si dava totalmente alla vita con la forza di ciò che si vuole e si può realizzare cioè sentire e vivere pienamente.

Ma oltre questo , c'era quella parte che con gli occhi torvi e malevoli, osservava un passo indietro senza convinzione.
C'era quella parte che sapeva, oh sì, che sapeva ! Perchè aveva già visto, già passato, consolidato il gioco perverso dell'inganno, della sofferenza e del martirio. Quella parte era abile e non si ingannava, ma faceva tesoro del crepitio fecondo del pensiero e lo coltivava alla luce della realtà prossima. Era una parte che conosceva il mondo e le leggi di costume e delle istituzioni. Era la parte che non si faceva sorprendere, che non si faceva colpire. Era lei, destinata a caricarsi sulle spalle il peso delle competenze acquisite, che vendicava il danno e riparava all'offesa. Era lei previdente, accorta, esperta, guerriera.
Era la parte che decideva , alfine, e prendendo le redini trasportava il cavallo bizzarro al suo traguardo.
Così era stato, ancora. Ancora, in quella occasione, m'aveva sollevata da terra e aveva deciso le strategie di comportamento e di battaglia. Quella parte era la parte più forte e più attenta. Non era la migliore. Ma come avrei fatto senza la sua mano robusta , la sua parola ferma , la sua determinazione alla rinascita?

domenica 8 novembre 2009

giovedì 5 novembre 2009

E SPEGNI QUESTO CAZZO DI COMPUTER, ALLORA


Sto dicendo proprio a te, marito di merda che ti piazzi davanti al pc mentre tua moglie sta stirando o finendo di lavare i piatti e tu credi di darti un tono da intellettuale del cazzo davanti a questo monitor mentre sei lì che non sai se passare alle video cam di ragazzine esplicite o se ri - passarti le foto di una impiegata comunale che si mette in pose , come dici tu , sensuali e che non sai neanche che cosa sia la sensualità perchè è una cosa di cervello e bisogna avercelo un cervello per farlo lavorare.
Sto dicendo a te uomo del cazzo che trovatemene uno con cui terminare un discorso poco poco coerente dove non si finisca di dire che in fondo la donna fa cose che non dovrebbe fare ed intanto in ufficio ti passi continuamente immagini di femmine senza riuscire ad andare oltre nelle relazioni.
Sto dicendo a te, che non leggi nemmeno cosa scrivo e ti pare chissà di vederci cosa nella mia faccia ed anche nel resto che è invece solo un cazzo di niente,cioè ciò che c'è nella tua testa. fanculo. Solo perchè tu esisti sarebbe un buon motivo per staccare il mio splendido blog per inibirlo alla tua vista tu, tu che non capisci un cazzo, un cazzo e che rendi ciò che guardi irrimediabilmente grottesco e deprecabile. fanculo, fanculo. Uomo di merda e spegni sto' cazzo di pc. Che l'hai reso strumento ignobile. Fanculo..fanculo fanculo