venerdì 23 ottobre 2009

LO SQUISITO DOLORE

Ero diventata altro dal mio corpo. Ero ciò che trascendeva il suo bisogno in altri bisogni, quali necessità impellenti che mi permettevano di vivere oltre me. Questo altro diventava padrone del mio corpo e lo governava.

Non avevo più fame, non avevo sete, non avevo sonno, non riuscivo più ad ascoltare le mie necessità naturali e neppure riuscivo a sentire il richiamo di una esperienza etica, di una esigenza morale , non riuscivo a dimenticare, a vivere altro.

Perché l’anima, che pure ci distingue dal mondo e ci fa esistere al di là dell’espressione della natura, quest’anima che si fa grande di amore e di giustizia, questa stessa anima s’era fatta velenosa.

E non lo sapevi, sciocco, che l’uomo è grande anche nell’odio e nel pensiero maligno, di ritorsione? E non lo sapevi, ingenuo tu, che l’uomo può superarsi persino nell’elaborazione di macchinose trame di morte e di orrore? E se quest’anima lo fa grande rispetto al mondo animale questa stessa anima lo trasforma in un demonio potente e immortale?

E non lo sapevi che l'emozione, che solo l'uomo può provare, allo stesso tempo può causare le azioni più estreme , quelle più indegne?

E non lo sapevi, tu sciocco, sciocco... che l'uomo riesce a affinare la propria astuzia , la propria capacità mentale verso obiettivi abbietti e crudeli?

Non sapevi tu che le ferite acuiscono le intuizioni, l'ingegno cattivo, quello che uccide, quello che fa male? Non sapevi tu che l'amore tradito genera odio e l'odio diventa una forza devastatrice senza uguali?

Non è stata una scelta, ma l'ho già detto. Diventa un percorso obbligato della coscienza quello di accogliere il rancore e lasciarlo rovistare tra le proprie capacità mentali e spirituali, lasciarlo padrone della propria anima. Sapevo che se non l'avessi lasciato fare, il rancore sarebbe rimasto lì a guardarmi mordere il freno, a appesantirmi il passo.

Ma tu non lo sapevi, come avresti potuto se non ascolti il cuore ? Se non oltrepassi il senso della tua quotidianità fatta di oggetti e cose inanimate e vuote? Tu che non chiami l'amore se non in modo celebrativo senza farlo sgorgare da dentro , ma solo ostentando il suo ruolo come una reclame?

Per me non era una scelta.
Ho attraversato questa macchia scura . l'ho governata. l'ho nutrita, accudita. l'ho amata pure. Mi ha accompagnato in ufficio ed al bar. M'ha seguito nelle mie alcove notturne e sudate. E' stata sempre con me. M'ha cresciuto e ingrassato come maialino di latte tenero ed innocente.


Odio leggero e vigoroso. Odio implacabile. Odio intelligente, sornione, seducente, amante unico. Insostituibile.

Oh delizioso odio e squisito dolore.....!

domenica 18 ottobre 2009

sabato 17 ottobre 2009

COME DICEVA PROUST; APPUNTO

Proust diceva:
"
Nella vita delle donne tutto fa capo alla messa in prova di un abito nuovo"

Ho un giaccone nuovo, caldissimo. Mi piaccio molto con questo giaccone. Vesto il mio demone con cura. Lui gongola. Vuole questo. E' impegnato a lavorare in senso catastrofico. Ci riesce da Dio. Non potrebbe essere altrimenti. Non era stato forse il suo angelo preferito ?