
Che io sia un'esibizionista è un dato ormai assodato. Ma cosa esibisco? una realtà fissa ad un istante e che rappresenta una visione cieca di una soggettività in continua trasformazione . Ma non solo: in tutti i casi viene esposta una visuale trasfigurata di ciò che la nostra cultura ci consegna, di ciò che produce la nostra capacità di simulazione. Perchè se solo i nostri pensieri potessero prendere forma e consistenza oltre che nell'atto, ma pure nell'estetica dell'immagine, il viso sarebbe tagliato da smorfie orrende e demoniache, il corpo segnato da cicatrici indelebili, purulente e infette. Saremmo dei mostri.
Confesserò: non posso scrivere in questi giorni di anima, di amore e di morte. il mio spirito è troppo pesante per elevarsi a tal punto. Vi racconto cosa m'è capitato:
Stavo percorrendo un sentiero buio e disagevole. Il mio cuore era inquieto da giorni perchè carico di ricriminazioni, di ingiunzioni di responsabilità agli altri che avevano avuto la colpa della mia sofferenza e del mio martirio.
Fino a quel momento avevo tenuto a bada l'odio che crepitava sommerso nel fondo del mio spirito perchè temevo che se gli avessi dato maggior spazio m'avrebbe straziato il cuore. Quel giorno, invece, mi girai di scatto come se avessi udito dei passi alle mie spalle e lo vidi: oh sì ! Lo vidi. Vidi quel sentimento malevolo d'odio e di rancore assetato che mi fissava attonito. Vidi proprio l'odio che al contatto con la mia anima si eccitò talmente da gonfiarsi ed impennarsi potentemente ( e perdonatemi questa perversa allusione) . Allora , non so se sbagliai, ma decisi di accoglierlo tra le braccia e di dedicarmi a lui come ad un evento miracoloso. Fui come travolta dalla assoluta trasparenza della sua perfidia. Era il male puro e m'aveva presa come il guanto s'avvolge alle dita della mano a tutela del freddo e di qualsiasi contatto esterno.
E' andata così, appunto.
Non ho voluto vincerlo e distrarlo con i miei sogni leggeri che mi avrebbero permesso di elevarmi ancora sopra ed oltre di me. Perchè in ogni caso l'odio sarebbe rimasto sonnacchioso e circospetto all'interno della coltre del mio spirito. Avrebbe consumato a poco a poco la mia esistenza.
Invece è qui. Non potete vederlo e mi meraviglio anch'io guardandomi allo specchio di vedere lo stesso volto docile e lo stesso sorriso indulgente. Eppure sprigiona calore infernale con le sue lingue di fuoco dilaganti.
Ora altri pensieri mi governano. Pensieri malevoli. Altre azioni mi occupano la giornata, sono azioni occulte e rapide : hanno l'aspetto sgradevole dei roditori di quelle città rumorose e sporche che abitano i vicoli dimenticati dall'uomo.
Non li vedete, ma ci sono: forti, veloci, sguiscianti, irresistibilmente velenosi. Possono uccidere.