sabato 12 settembre 2009

CITTA' DI VALENZA : CIO' CHE AVVENNE DOPO L'OTTO SETTEMBRE 1943. LA BANDA LENTI




Vle Vicenza a Valenza: Il Sindaco Gianni Raselli, il Vice Sindaco Marilena Griva, l'assessore Regionale Daniele Borioli, il rappresentante ANPI Luigi Sanlorenzo rendono omaggio alla lapide apposta nel luogo dove fu ucciso il comandante della banda Lenti mentre tentava di fuggire.


"E' pomeriggio. E' il 12 settembe 1944. 26 giovani dai 20 ai 24 anni vengono portati ammanettati nel cimitero di Valenza e presso il muro di cinta vengono abbattuti a colpi di mitra . Furono finiti quindi con un colpo di pistola alla tempia. Il comandante di questa brigata era stato ucciso il giorno prima.
La brigata si era formata dopo l'otto settembre del 1943 . Agostino Lenti lascia l'università e torna a casa. I giovani erano stati richiamati alle armi da un bando emesso dalle autorità della Repubblica sociale . Furono moltissimi i retinenti. Agostino cercò di sondare chi era disposto a sottrarsi alla leva e far parte del gruppo. In breve tempo il gruppo raggiunse le undici unità. Avevano pochissimi strumenti per poter attuare attività di boicottamento. La loro prima vera azione fu messa a segno nel giugno del 1944 . Era stato fermato un giovane di Camagna che aveva disertato. il nucleo della banda Lenti Entrò in azione e lo liberò . Da quel momento le azioni si susseguirono a breve distanza."



Il corteo attraversa le vie della città di Valenza per giungere al Cimitero dove è stata apposta una lapide nel punto preciso in cui furono trucidati i ragazzi . Qui il Comandante Polizia Municipale Valenza Andrea Remondetti e L'assessore provinciale Pubblica Istruzione Massimo Barbadoro

Ecco il corteo. Il Comandante della Polizia Municipale Andrea Remondetti , l'assessore ai lavori publici Salvatore Di Carmelo , L'Assessore al personale Gian Luca Barbero , il coordinatore Partito Democratico Francesco Bove .





L'assessore regionale Daniele Borioli.e i sindaci dei paesi vicini.
Il nostro Sindaco Gianni Raselli ....... La lapide con il nome di tutti i ragazzi
.......................... ( ci sono anch'io)

"Sull'episodio delal cattura ci sono molte versioni. Si dice persino che all'interno del gruppo vi fosse stato un traditore. Comunque è probabile che sia stata una soffiata poichè i nazifascisti arrivarono nella cascina di Madonna dei Monti ( a Camagna AL) alle prime luci dell'alba proprio dove si trovava il gruppo dei partigiani. Furono sorpresi quasi nel sonno.
Vennero caricati sui camions e trasportati a Valenza dove vi era la sede del Comando tedesco. Il comandante Agostino Lenti con Niko si trovavano in una macchina. Cercarono di scappare, ma mentre Niko riuscì a fuggire Agostino Lenti non riuscì quasi a muoversi e venne giustiziato sommariamente sul posto con un colpo alla nuca.
Il resto della formazione fu condotto durante il pomeriggio presso l'edificio scolastico di Viale Cellini .
Improvvisarono una specie di processo/ farsa. che sentenziò la pena capitale. Furono percossi violentemente e quindi portati davanti al muro di cinta del cimitero.
l'esecuzione iniziò alle ore 16,30.

C'era la vendemmia in quei giorni. E quando si vendemmia si sente sempre cantare. Durante quella vendemmia non si levò alcun suono. "

( dal libro di Daniele Borioli , Assessore Regionale della Regione Piemonte " la Banda Lenti" )




Assessore Cultura Comune di valenza Giorgio Manfredi................Vice Sindaco Lu Monferrato Salvatore Di carmelo
* Chiedo venia al comandante Remondetti per aver scritto in modo errato il suo nome.

mercoledì 9 settembre 2009

L'ODORE E LA NOTTE

Non c'era che lui in quell'oscurità dilatata e se pure non lo vedeva immaginava le sue labbra bianche sulla sua carne invisibile nel letto e nella stanza.
Poteva sentire il fruscio leggero dei suoi capelli sottili e sbiaditi tra le gambe e la notte tutto intorno. Era immersa totalmente in quella macchia senza luce tanto da non percepire neppure la forma del suo corpo. Lei non era che oceano profondo e vischioso . Non riusciva a individuare il confine del suo abbraccio e del calore intorno fatto del suo respiro. Lei era tutt'uno col buio. Infatti.
Aveva proprio la sua pelle tra le dita? Apparteneva a lui che aveva parlato in quei giorni , e quella bocca che aveva sorriso e deciso alfine di dire "sì" ed ora tra le sue labbra, ora, era sua e poteva sfiorarla, poteva averla contro di se' e goderne come se le appartenesse in quel momento e per sempre?

Eppure , nel buio e nel silenzio sembrava il fruscio solo il tonfo sordo della strada oltre la finestra . Non lo sentiva più: forse non c'era.
Allora si sedette nel letto e con le braccia , a tentoni nel buio, volle attirarlo a se' per prendere il suo corpo e riconoscerlo passando le mani sul viso e tra i capelli e sulle palpebre tremanti.
Lei teneva gli occhi sbarrati per guardare meglio quel nero denso e voluttuoso. Ascoltava il passaggio delle sue mani sul ventre e sul sesso.
Lei si sentiva come fosse stata una distesa infinita di sabbia finissima. Si sentiva interminabile. Ma lui non parlava. Lei poteva riconoscere l'odore sudato del suo affannoso tendere a lei e cercarla e desiderarla e premerla come sostanza malleabile fatta di argilla e d'acqua. Lei poteva sciogliersi su di lui come liquido colante. Poteva avvolgerlo e prenderlo tra le gambe sottili di insetto tropicale.

Lei aveva quasi paura che la sua voce si alzasse a segnare un limite che ormai aveva valicato.
Lui non avrebbe voluto stare nel suo letto. In quei giorni era stato molto indeciso. Diceva: "Non voglio. Tu mi farai destabilizzare"
Erano insieme, infine. Quasi non ci credeva. Lei accarezzava i suoi capelli che sapeva rossi e immaginava lo sguardo lacrimoso e chiaro dei suoi occhi lucenti. Poi smise di guardare l'oscurità davanti. Non poteva pensare a questo. l'amore è sempre un inganno inconsapevole. La ragione non può raccontarlo.
Allora lei si lasciò cadere nel buio e divenne lei stessa universo nero ed olioso per accogliere profonda e muta il turbinare confuso e misterioso della notte.
In questo modo era così pregnante di lui che si sentì trasformare nel suo odore.

martedì 8 settembre 2009

LA VERITA' NON RIVELATA

Avevo delle cose da dire. Eppure sentivo che nulla di quello che il linguaggio ti permette di esprimere avrebbe mai potuto rappresentare l'ardore confuso che ribolliva indocile e tremante in me. Dunque non mi era possibile comunicare.

Non mi era possibile convincere. Incontrare, allora. Essere insieme agli altri e condividere il sentimento feroce che vibrava nelle mani e nel petto silenzioso, ma violento anche e crudele perchè solitario e indipendente.

Cosa sarebbe rimasto nella mente se non tracce informi di sguardi innocui e irrisori, niente, ma niente di ciò che il mio silenzio significava, niente che fosse riconosciuto indelebile.

Le parole, allora. Parole scriteriate.
Le parole scivolano senza peso sugli altri come l'acqua trasparente sfiora superfici impermeabili, senza possibilità di assorbirne il vigore ed il sentimento, ma anzi, avvizzendone la spinta , la passione. Prosciugandone il canto.

La parola ha depredato il sentimento della sua natura esiziale. Ho parlato. Ho parlato, anche. Ci ho provato. Ma per poco tempo.
Cosa ne sarebbe rimasto di me se non il ricordo del gesto puerile di una carezza, del bacio senza palpito nella mia carne svuotata e negata alla spiritualità eterna?
Dunque!
Sono legata al mio segreto inespresso perchè indicibile.
In questa rivelazione c'è il senso della solitudine agìta, C'è la misura della distanza incolmabile, ma anche l'affranto straziante dell'assenza inevitabile.

lunedì 7 settembre 2009

E' INUTILE FARE GIRI DI PAROLE


VADO AL NOCCIOLO DELLA QUESTIONE:
NON SO PERCHE' MA HO IDEA CHE IL PROPRIETARIO DI QUESTA, CHIAMIAMOLA, UTILITARIA
( POSTEGGIATA CON NONCURANZA IN UNA VIA DI ROMA)
DEVE ESSERE UN TIPO INTERESSANTE......

BENE, CHIUNQUE SIA, FACCIO UN APPELLO
CHE SPERO NON RIMANGA INASCOLTATO :

MI CONTATTI AL PIU' PRESTO.

NON HO PREGIUDIZI DI SORTA:
ANCHE RESIDENTE OLTR'ALPE O EXTRA COMUNITARIO
VI CHIEDERETE PERCHE'...
COME PERCHE ?!!

GLI DARO' IL MIO AMORE , GLI DARO' IL MIO AMORE E FIUMI DI PAROLE CHE PRIMA O POI, COME DICEVANO I JALISSE, CI PORTERANNO VIA..
MAGARI IN LIMOUSINE

I'LL GIVE MY HEART....
,
I 'LL GIVE MY HEART.......
.
I 'LL GIVE YOU EVEN MORE .......