
Succede questo nell'incontro con l'altro: ti pare di comunicare . Ti pare, nella comunicazione, di incontrare l'altro e di costruire una comprensione che dia inizio ad un progetto . Hai l'idea di mettere in comune una realtà sentita. Prelude ed illude ad una fusione che è solo immaginata perchè fortemente desiderata come il cibo per colui che da lungo digiuna.
Ma partecipare all'incontro con l'altro invece è solo proporre uno spettacolo quale introduzione ad una ostentazione che a sua volta non sarà ascoltata, soprattutto non sarà partecipata.
Non è forse l'amore anche una affermazione delle proprie attrattive ed il desiderio non è forse solo la spinta ad una rivalsa di vita che preme e si nutre di se' stesso?
Nell'amore sei tu che ti riveli a te stessa , sei tu che ti costruisci e ti forgi e ti rinnovi come pianta rigogliosa e coltivata accuratamente dall'acqua piovana e dal calore del sole. Non è l'altro, mai.
E se chi ami si allontana non potrà sottrarti la forza delle sensazioni che ti ha temprato e cresciuto in questi mesi. Noi siamo soli, cara, in ogni frangente. Nell'odio, pure, pure nell'odio e nelle rivendicazioni che bruciano lo stomaco perchè è lì che crepitano e lievitano senza altro indirizzo che il nostro sè profondo e inestimabile.
Ma proprio per questa ragione, per la consapevolezza che la parola e il sentimento non sono che un processo individuale, proprio per questo, abbiamo il dovere di nobilitarlo e non disperderlo mai, non disperderlo mai nella terra di fango e d'acqua che incontreremo nel nostro sentiero.