
Il liquido si muoveva come unica materia fluttuante e potente quasi assassina. Non c'era altro che l'acqua ed il suo suono costante fatto d'aria e di spruzzi leggeri. Lei guardava il mare quasi attonita e rapita dalla spinta vorticosa dell'acqua e dalla sua malia.
In questi giorni l'aveva angustiata quel suo problema logistico ancora irrisolto,(!!) ma non voleva pensarci. I fatti oggettivi incalzavano sul suo sguardo alterato dalle passioni, eppure lei non aveva paura. sapeva bene come la lacerazione della propria anima porta a cercare un altrove che non ci appartiene e al quale aneliamo confusamente senza conoscerlo e riconoscerlo. Ma la coscienza della sua precarietà e temporaneità non lo rendeva meno amabile. Il senso di mancanza e di assenza è sempre in noi ed è questo che ci da la spinta a metterci in viaggio.
