
sabato 23 maggio 2009
PENETRARE LA NOTTE

Amo la notte. Quando la notte diventa un tempo caldo e silenzioso. Quando la notte diventa l'ora della lentezza e del minuto che può essere dilapidato e consumato in ogni respiro solitario senza alcun rimpianto. Sono piena d'energia, sono piena di pensieri e di odori potenti e nuovi. Sono piena di desiderio. Sono all'unisono col risveglio della stagione ardente, mi trasformo in erba verde raggiante che non rimane immobile al passaggio del vento leggero della notte, ma anzi, s'agita e si scuote ad ogni fremito dell'aria. La notte sta avanzando e diventa più piena e più densa. E' fatta di buio e di riflessioni per adesso quasi gioviali e voluttuosi. . Ti ho telefonato stasera. Ricordo la prima volta che ho sentito la tua voce, l'avevo concretizzata in un'immagine iridescente e snodata di suoni e sguardi soffici e spensierati. Ora che è calda e familiare la vedo rotolare in questa notte come una piccola palla di foglie e rami per dileguarsi nella strada. Mi dico sempre: " Non so cosa sei non so cosa sei" ma poi lo vorrei davvero sapere ? per afferrare a piene mani un a storia definita e quindi risolta ? Decisa ? immobile? Oppure , invece, non è meglio non guardare nel fondo di questa oscurità benevola, di questa domanda inevasa? Di questa stagione sconosciuta? ma è silenzio. E' silenzio. Ascolta. E' buio . questo tempo va vissuto come un' occasione di ozio e di oblio. Come una distrazione necessaria. Ho l'energia sufficiente per impiegare il palpito del mio pensiero nella riflessione e nella nuova canzone. La notte è splendida e cara e complice dellla mia spossatezza. Posso penetrarla come fosse un corpo caldo e accogliente, come un desiderio impellente. Come una passione impossibile.
mercoledì 20 maggio 2009
CHISSENEFREGA

Secondo le antiche leggende tutti gli eroi, per essere considerati tali, devono superare una serie di prove difficilissime. Come eroe dell'ultimo minuto non posso esimermi dal farlo. Dunque, eccomi qui pronta stasera ad affrontarle. Riempirò sette anfore di lacrime, consumerò sette paia di stivali lungo il sentiero e così via.
Stamattina non ero così. Me ne stavo rannicchiata al mio posto di lavoro priva di energie.
Ti ho detto che qualsiasi cosa , qualsiasi cosa tu potessi dire non avrebbe come interlocutore che il mio desiderio quale ascoltatore premuroso e benevolo. Sono altro, certamente. che sciocca a dirlo! Sciocca soprattutto a pensare, poi, che questo altro possa mai intervenire e decidere per me e per ciò che mi preme che non sia la mia accorata partecipazione alla carenza, al bisogno, alla privazione!
Sono piena di difese , ho armi in pugno e corazze d'argento e borchie d'acciao potenti e scintillanti. Sono piena di dubbi, di domande, di risposte stupide, certamente, sono disertore ingiustificato di questo momento che si aspetterebbe da me più ragionevolezza.
Machissenefrega! Cammino nella strada del paese e ho la strana sensazione di ergermi maestosa oltre la città inerte ed immobile. Cammino nella strada e mi piaccio molto. Scurissima e fulgente, ho gli occhi dappertutto, la piazza mi appartiene. Sono l'eroe combattente di questo cielo infuocato di azzurro.
Stamattina non ero così. Me ne stavo rannicchiata al mio posto di lavoro priva di energie.
Ti ho detto che qualsiasi cosa , qualsiasi cosa tu potessi dire non avrebbe come interlocutore che il mio desiderio quale ascoltatore premuroso e benevolo. Sono altro, certamente. che sciocca a dirlo! Sciocca soprattutto a pensare, poi, che questo altro possa mai intervenire e decidere per me e per ciò che mi preme che non sia la mia accorata partecipazione alla carenza, al bisogno, alla privazione!
Sono piena di difese , ho armi in pugno e corazze d'argento e borchie d'acciao potenti e scintillanti. Sono piena di dubbi, di domande, di risposte stupide, certamente, sono disertore ingiustificato di questo momento che si aspetterebbe da me più ragionevolezza.
Machissenefrega! Cammino nella strada del paese e ho la strana sensazione di ergermi maestosa oltre la città inerte ed immobile. Cammino nella strada e mi piaccio molto. Scurissima e fulgente, ho gli occhi dappertutto, la piazza mi appartiene. Sono l'eroe combattente di questo cielo infuocato di azzurro.
martedì 19 maggio 2009
LA VITA CON FORMA

Non è forse la vera essenza della nostra esistenza la capacità di intrecciare legami? Non parlo di " relazioni" in generale. Ma del senso profondo che nasce magicamente tra persone che si riconoscono come piante di una stessa radice e misteriosamente si trovano e hanno la fortuna di affrancarsi. Spesso guardo le persone intorno a me. Non sono loro, non sono loro la spinta che può muovere il mio animo. Ma capita , è capitato che d'improvviso, ci sia un linguaggio comune ed una comprensione limpida che nutre lo spirito e da forma a ciò che andiamo a compiere. Questo "dare forma " ha il senso di imprimere significato alle nostre azioni, cioè al nostro stare al mondo. Ma è difficile. Molto difficile. Io ascolto, guardo gli altri e leggo. Ma non trovo il mio linguaggio. Non sono le parole che ascolto quelle per cui riesco a trovare significatività. Eppure conosco bene la modalità di comunicazione con l'altro essere umano. Riesco a farmi comprendere ed a comprendere. Riesco a condividere quello che si dice" il linguaggio comune" fatto di elementi e termini atti a permettere l'interazione. Ma, ugualmente, non mi basta e non mi appaga. non è qui che si realizza l'esistenza. Ma nella esplicazione di quelle risorse intime ed emozionali che ci fanno partecipare con tutta la nostra essenza all'incontro. Mi dico " smetto" . Smetto di guardare e di leggere e di angustiarmi perchè non riconosco il linguaggio, il suono è straniero e algido. La parola è incomprensibile alle mie emozioni. Non irrora il sangue, non affonda nella mia carne. Mi dico " smetto" . smetto di scrivere e di attendere: dalla cenere sepolta e crepitante non guizzerà la fiamma. Il linguaggio rumoroso non nutre e non consola. ma anzi, diventerà col tempo il silenzio chiassoso che accompagnerà la quotidianità della mia vita.
Questa quotidianità di merda. Bleah
Questa quotidianità di merda. Bleah
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