mercoledì 8 aprile 2009

TERREMOTO:NON SCRIVERÒ SU QUELLO CHE È SUCCESSO

Non ho parlato affatto di ciò che è successo. Neppure lo farò ora. È troppo facile invitare alla riflessione come qualcheduno ha fatto con piglio saccente ( come se invitare alla riflessione fosse un segno di personalità riflessiva) Riflettere su che? E la parola solidarietà è stata pronunciata e scritta talmente tante volte da renderla quasi priva di contenuto. L'immagine del mondo attuale non si concilia con il concetto di relazione, di comunione, di collettività. Non viviamo che in modo individuale, chiusi in case mononucleari, in attività solitarie, in pensieri e sentimenti egocentrici. Il danno del prossimo rimane in ogni caso staccato da noi, pur se vicino anzi, quasi ci tocca. Ma il senso reale della condivisione, della interazione non abita le nostre case e le nostre abitudini. Il dolore, poi, non è condivisibile e non possiamo parlarne come se ci appartenesse. È doveroso contribuire alla ricostruzione, alle soluzioni del danno, ai provvedimenti da intraprendere. È d'obbligo che lo Stato sia presente finanziariamente e che si adoperi e che non ci distragga con chiacchiere inutili. Gli avvenimenti sono sempre vissuti soggettivamente e permettersi delle ipotesi sentimentali non è rispettoso per chi vive veramente e dimora nel disastro e nell'accadimento. Per questo non ho scritto e non scriverò mai su quello che è successo.
Il dolore merita rispetto. Il danno deve essere riparato.

lunedì 6 aprile 2009

TERREMOTO IN ABRUZZO

Dal blog di Matty:

Stanotte alle 3 e 30 il mio letto ha tremato, l'armadio di fronte a me sembrava volesse cadermi addossi, i libri sono caduti dalla libreria....e abito a Pescara, una delle zone dove il terremoto è stato meno intenso. Ho passato la notte a consolare mia figlia di 4 anni che non la smetteva più di piangere e stamattina sono stato attaccato al cellulare con la speranza di contattare i miei amici che vivono all'Aquila.
Il risultato è che su 9..7 non hanno più una casa, tutti e nove sono terrorizzati, tutti e 9 hanno parenti senza casa o feriti gravemenete.
VI PREGO CON TUTTO IL CUORE DI AIUTARE L'ABRUZZO E GLI ABRUZZESI.
NON DIMENTICATECI
DONATE IL SANGUE O INVIATE COPERTE E CIBO ALLA CROCE ROSSA O CONTATTATE LA SEDE DELLA PROTEZIONE CIVILE VICINO A VOI.
LA SALUTAZIONE NELLE PARTI PIU' INTERNE DELL'ABRUZZO E' DA SCENARIO APOCALITTICO E LA SITUAZIONE DI MORTI E FERITI E' DESTIANATA A CRESCERE
FATE QUALSIASI COSA CHE E' NELLE VOSTRE POSSIBILITA'...QUALSIASI COSA MA VI PREGO FATELA!


Matty ha detto...
La Croce Rossa Italiana lancia "un appello di emergenza a livello nazionale, chiedendo a tutta la popolazione di partecipare ad un grande sforzo di solidarietà per alleviare la sofferenza di tutte le vittime del terremoto che ha colpito la regione Abruzzo".

Per effettuare donazioni alla Croce Rossa Italiana si possono utilizzare: il Conto corrente bancario C/C n. 218020 presso Banca Nazionale del Lavoro-Filiale di Roma Bissolati - Tesoreria - via San Nicola da Tolentino 67 - Roma, intestato a Croce Rossa Italiana via Toscana 12 - 00187 Roma, codice Iban IT66 - C010 0503 3820 0000 0218020, causale pro terremoto Abruzzo; il Conto corrente postale n. 300004 intestato a Croce Rossa Italiana via Toscana 12 - 00187 Roma, codice Iban IT24 - X076 0103 2000 0000 0300 004, causale pro terremoto Abruzzo. E' anche possibile effettuare dei versamenti online, attraverso il sito web della Cri all'indirizzo: [www.cri.it]

domenica 5 aprile 2009

SONO ANNEGATA NEL BUCO PROFONDO




Sono sprofondata nel mio antro nascosto, sono annegata nel buco dell’essenza acquosa che sono . Sono in fondo al profondo cunicolo buio, invisibile e assente a quella realtà che finora identificavo "reale”. Sono immersa in questa oscurità di me e del mondo intorno da sentirmi un' unica sola entità densa di liquido e dolce di pelle che si gonfia e si dipana nel nero totale. Sono confusa nella sostanza oscura che sembrava staccata da me perché non la vedevo che con gli occhi ciechi ed inutili che non mi appartenevano. Mi sbagliavo. Non sono quella che vedevo salire sull’auto vestita di nero o in jeans colorati. Non sono quella che ha parlato ed ha usato termini comuni, linguaggi consueti. Non sono questo. Non sono.

Sono stata inghiottita all’interno di me , sono stata ripresa dal mio corpo, come riportata ad embrione inconsapevole e bisognoso di sostanze vitali. Sono da partorire, da rinascere. Sono nel mio buco di donna come figlia e come madre indegna e assetata del messaggio di morte e di speranza che naviga con me in questa oscurità viscosa e fecondante . Non sono la strada dell’ufficio, non sono il buongiorno assolato. Sono il buio che non si vede. Sono lo sguardo pieno dell’infinita oscurità di cui è fatta l’esistenza. Sono melma e desiderio e passione d’acqua e di terra che scorre e si insinua in se’ stessa, mai fuori di me perché il fuori non esiste. Tutto è fuso e colante nell’universo. Indistinguibile.

venerdì 3 aprile 2009

GUARDAMI


Guardami. Non sono qui per promuovere teorie esclusive. Non m'importa. L'essenzialità della nostra esistenza è nel legame, nella empatia con l'altro. Nel respiro comune. Vedo molte cose , ma le attraverso in modo cronicistico. Invece, se guardo, il mio raggio luminoso mi indica il percorso per raggiungere la tua anima. Guardami. Lasciati prendere dai miei occhi, dammi il tuo sguardo, incrocia questo passaggio invisibile tra di noi, oltre di noi e oltre quello che ancora non sappiamo di essere: lo sguardo è l' unico ed esclusivo veicolo per la fusione con l'altro. Non può esserci un 'altra occasione di comunione perchè lo scambio è viscerale.. Per questo, ti prego, guardami. Guardami. guardami, proteso ed attento alla direzione profonda e penetrante della spinta del mio essere profondo.
Donald Winnicott diceva: "Quando guardo sono visto, quindi esisto." Lo sguardo è movimento continuo, è nel tempo reale, non rimane indietro al sogno passato: è lì' intento a vivere ed a palpitare nell'occhio dell'altro, della sua dimensione ancestrale più segreta. Non può mentire o camuffarsi nella parola e nel tono suadente. E' qui , caldo e rigoglioso e zampillante di fuoco vivo, di sangue ardente. Se mi guardi io posso sapere. Io posso avere una risposta. Guardami , ti prego.
Guardami....