Si sbaglia, ma è necessario tornare indietro.
Non per chiedere scusa ma per comprendere se stessi e l’altro che si è ingannato.
La scrittura della propria vita porta – ineluttabilmente – a leggere una pagina che non avrebbe dovuto esserci, ma è lì, dietro ogni apparenza, a mostrare la sua inappagabile sete di verità.
Le persone hanno un intelletto, ma il cuore supera ogni torpore o arroganza della ragione.
Ci si appella alle motivazioni, ma si deve salvaguardare il proprio sentire.
E, anche quando l’errore è stato palese e insormontabile, bisogna aprire la porta di quell’unico senso che è amare incondizionatamente.
E quando incontri una persona che ti ascolta e ti rende partecipe del tuo stare lì a prendere forza dalle tue stesse azioni devi solo ringraziare il cielo che t’ha reso così fortunato.
L’amore supera il dolore, ma il dolore ha la forza del coraggio, del senso della continuità, del superare e del delimitare.
Tu, ci sei.
E questo, per me, è come ritornare all’esistenza.
giovedì 26 marzo 2009
L'IDEA CHE HO DI TE
martedì 24 marzo 2009
IL LINGUAGGIO
mercoledì 18 marzo 2009
STORIA DI DESIDERIO

(immagine soggetta a copyright )
Lei l’aveva trovato diverso dagli altri perché non si offriva e non chiedeva. Dapprima non l’aveva guardato se non con un’occhiata distratta.
Cosa era successo poi di particolare che aveva fatto in modo di distinguerlo da tutti gli altri e di riconoscerlo come una parte di se’ come carne e sangue da prendere e di cui nutrirsi avidamente con voglia e desiderio fremente? Lei non avrebbe saputo rispondere.
Perché non sai mai cosa accende i tuoi sensi; quale richiamo, quale parola, quale modo d’essere quale odore, quale movimento. Ma lui era diventato l’unico che poteva ridestava la voglia profonda e carnale.
Era diventato un bisogno necessario quello di afferrarlo con tutte e due le mani e sentirselo addosso. Lei l’aveva incontrato in presenza di tante persone.
Erano poi rimasti soli. .
Quando le sue labbra si insinuarono tra le labbra di lui sentì subito una voglia indomabile di trattenerlo contro di se'e di averlo.
Non pensò , quando lo baciò, di avere già baciato poiché la sua bocca divenne nuova al contatto con la sua lingua molle ed ardente.
Lei lo guardò con gioia mentre lui si spogliava e offriva il suo sesso nudo e potente alla sua vista.
Allora si inondò del desiderio di avere tutto di lui e di nutrirsi di ogni più segreta parte del suo corpo esposto ed innocente. Lo avviluppò con tutta se' stessa senza lasciare una sola parte della pelle all’aria della notte . Le mani ed il sesso di lui si intinsero del suo desiderio e infine sprofondò nella sua carne impaziente.
martedì 17 marzo 2009
L'EBBREZZA
Ma era lei che cambiava spesso la strada. Era lei che non si ritrovava nelle cose sentite.
Un volta a chi le aveva chiesto: “ perché?”
Lei, che sempre voleva trovare una risposta, che non si sarebbe azzardata a dire” non lo so perché. Solo perché lo volevo, perché mi faccio guidare dalle voglie e le mie voglie non si raccontano, ma agiscono autonomamente senza risposte. "aveva invece detto:
Lei pensava questo. O meglio: lei sentiva il proprio corpo e non respingeva il languore inspiegabile e non metteva a tacere il calore del ventre e dell’anima. Ascoltava attentamente la sua pelle e si lasciava afferrare dall’eccitazione inaspettata. Si lasciava scaldare e stringere nell’ abbraccio silenzioso degli umori. Ma non altro. Non un gesto . Non una parola. Non un fremito.