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Non ti tocco. Non posso toccarti. Non voglio toccarti. non voglio vivere il respiro della tua giornata, non voglio esserci, non voglio mostrarti la smorfia della noia nelle
ore malinconiche. Non voglio toccarti, vedere il cammino e il peso ordinario del bere e del mangiare. Non posso guardarti, non posso guardarti. Non ti voglio al mio fianco. Non voglio esserci al tuo. Non voglio viverti se non come immagine dipanata dal fondo brumoso del mio spirito. Questa immagine io l'ho ottenuta centellinando i suoni e gli odori. Non sei qui tu, ora. Tu sei straniero assente e per questo acceso di magia muta.

Voglio vivere l'assenza ogni istante come un progetto criminoso e potente. Come un amplesso vertiginoso. Voglio sentire il desiderio premere la carne. Pretendere la voce.
Ricordi? Nel letto ti dissi di compiacere l'attesa.
Abito la separazione come ninfa che nutre e rigenera. Non possiederò un attimo del tuo tempo del vivere solito. Non mi avvicinerò a te se non per istanti disimparati. Confusi.
Abito la separazione come ninfa che nutre e rigenera. Non possiederò un attimo del tuo tempo del vivere solito. Non mi avvicinerò a te se non per istanti disimparati. Confusi.
Non ti abbandonerò, dunque, perchè slegato da me; separato. Non mi lascerai, quindi, perchè non ti ho preso.
Condenso l'emozione nel gesto e nelle frasi di un solo istante. I toni importanti, i fruscii dei movimenti sordi e urgenti. Il tempo di questi giorni è pieno della separazione. Il tempo è gonfio dell'immagine.
Ricordi? Non potevo restare all'idea di lasciarti. Non potevo volerti all'idea di andare.
Ma Toccarti..... No. toccarti. no !
Amarti ad ogni palpito disperso nell'aria, Invece! ! Volerti.. sempre!!
Le mani tese e calde nel buio, la pelle segreta e immacolata dell'immagine fantasma tra le lenzuola.
L'aspirazione vaneggia nei brividi del mio corpo e seduce questo tempo eroico. Ti aspetto.