Faccio sempre lo stesso errore. Ossia Sono ostile.
Perchè la verità si apre davanti agli occhi e mi pare normale vederla.
Invece no. Almeno non per tutti è così.
Una cosa è vederla , la verità. Una cosa comprenderla , cioè guardarla davvero come una possibilità di redenzione. Di illuminazione. Di occasione per cambiare.
Vorrei strattonare in malo modo coloro che non solo non la vedono, ma la rifuggono. la schifano, persino.
Le passano accanto e non la degnano neppure di uno sguardo.
Vorrei calciare, strillare.
Protestare vivamente.
Ho parlato, parlato, parlato. In questi giorni.
Le parole si accalcavano tra le labbra piene di speranza. Poi giungeva l'ostilità, la rabbia , la delusione di avere un altro linguaggio, di avere un altro pianeta su cui affacciarsi. Un mondo immaginato.
Sono ostile. Adotto un minimo di auto controllo. Freno l'ansia di spiegare. Trattengo il fervore da maestrina pedante ed ostinata.
ma non ho abbastanza forza per contenermi e spesso mi scappo tra le mani come sabbia finissima. Mi ritrovo con lo sguardo torvo e cupo pretendendo d'essere uguale a chi non vuole vedere e non sta malissimo, alla fine. Sopravvive. Anzi. Lo fa proprio perchè non vede e non comprende.
Qualche volta abbandono la presa. la verità può attendere d'essere raccontata. L'ho fatto oggi.
Ho preso la macchina.
Ho percorso una strada per vari chilometri fino a giungere nella campagna lombarda.
Erano terminate le colline aderenti e morbide che mi fasciavano rassicuranti durante i miei giri in auto.
Iniziava la grande pianura delle risaie grondanti di acqua e germogli d'erba verde lucente.
All'orizzonte la pianura pareva un mare luccicante.
Ai lati della strada attraversavo pacatamente il terreno lacustre dove saltellavano uccelli dalle zampette lunghe e sottili .
Ad ogni passo , gli uccelli , si liberavano dell'acqua in eccesso agitando la zampetta sollevata.
Sembravano vecchie signore aristocratiche attente a non inzaccherarsi.
Il paese che incontravo pareva lasciato lì da qualche guerriero medioevale. Il cielo stesso diffondeva una luce antica sui casolari pastello ed i cortili di terra battuta.
Ero un extra terreste venuto in pace. Se qualcuno mi avesse fatto una domanda non avrei avuto più parole tra le labbra.