Sono stata a Roma un bel po' di giorni a casa di mia figlia. Più che la turista, perciò, facevo la mamma e quindi ho girato soprattutto nel quartiere che mi vedeva impegnata in questo compito.
Roma , vista da quest'ottica è molto paesana. Le persone sono molto " sbracate" e se ti aggiri per i negozi di commestibili tutto sembra tranne una città cosmopolita.
Il quartiere ti chiude al mondo data anche la vastità di territorio in cui Roma si dipana. Il centro culturale e storico appare distante e forestiero.
La cosa che più si nota è il grande traffico. è rimasto per me un mistero questo via vai incessante di auto che sembrano non andare da nessuna parte se non nella strada che le trascina.
Gli automobilisti romani sono sempre molto eccitati. Suonano di continuo il clacson e urlano dai finestrini rigorosamente aperti , magari proprio allo scopo . Questo devo dire mi inteneriva molto. Prababilmente è una usanza sociale e nessuno fa molto caso alle ingiurie lanciate dal finestrino
Essendo forestiera e girando con la macchina immaginerete quanti accidenti mi hanno tirato . Allora ho chiesto ad un cittadino di Roma cosa di solito si fa quando si è oggetto di insulti da parte degli automobilisti. . Lui mi precisa che di solito si risponde: " tù sorela" e così mi sono adeguata agli usi e costumi del territorio. Appena ho potuto Ho cominciato a lanciare il mio " tù sorela " in direzione dell'automobilista maleducato e sembrava davvero sortire un certo effetto .
Loro incassavano l'esclamazione senza batter ciglio.
Ma la cosa più strana che mi è capitata è stato l'incontro con un vigile romano.
Insomma, mi stavo apprestando ad tagliare la corsia di marcia anche se era vietato , ma la necessità era impellente e perciò mio malgrado mi ero decisa a compiere l' infrazione.
Subito, appena compio la manovra, balza davanti a me un vigile in motocicletta che mi dice urlando. " Testa di cazzo che fai? "
Ora, questo mi ha stupito molto dato che di solito i rappresentanti delle istituzioni tutto ti fanno tranne che insultarti così apertamente. Io in buon ordine mi ritiro e lui mi lascia andare senza fermarmi nè per chiedermi la patente e nè per farmi la multa.
Ho riflettuto sul suo comportamento paragonandolo a quello dei nostri vigili .
Sicuramente dalle mie parti mi sarei presa una bella multa anche se condita con un cortese: " buonasera" . Non so davvero se avrei preferito questa opzione.
Il punto è: scegliereste una ferita profonda al vostro orgoglio o al vostro portafoglio?
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