Non riesco ad illudermi più. Questa barriera di vetro finissima e trasparente non si lascia oltrepassare.
A volte cerco di ingannarla.
Conosco i modi e i linguaggi del mondo e mi adatto a questi come una scolaretta scrupolosa.
Ho educato i miei figli oltre il muro trasparente ma questo non mi permette una reale contaminazione.
Mi sento circondata da persone che sapete, inadempienti, ignoranti, ignari della propria volgarità che proliferano spudoratamente senza avvedersi della miseria che trasmettono attraverso le loro parole ed i loro gesti che avverto come insopportabilmente osceni.
Questa separatezza , malgrado sia sofferta e sgradita, non può che essere inevitabile. Ora che riesco a definire lucidamente la mia diversità quasi fossi un algido ragioniere di condominio, ho perso finalmente la dimensione del mio corpo all'interno di questo ingranaggio estraneo ed ostile. Non ci sono più dentro e non ci provo nemmeno.
Quella che poteva sembrare una simulazione, quando invece era solo disponibilità, non ha più ragione di esistere rivelando alla fine questo divario che pare irrimediabile.
Incredibilmente questa presa d'atto non mi addolora. Sono rassegnata a non forzare il blocco ed a non farmi vincolare dal sogno di una fusione impossibile.
Caso mai venite voi da questa parte.
2 commenti:
Cara Anto, credo tu abbia descritto il sentire di chi sta cercando la sua strada ed ha capito che si tratta di un compito da svolgere fondamentalmente nella propria interiorità, facendo affidamento soprattutto sulle proprie energie...riguardo agli "altri": non sono sempre così malvagi, spesso gettano ponti che val la pena valicare, per trovare al di là delle cose belle :-)
Bacini labirintici :-)
Io sono da quella parte da un po'.
Posta un commento