E' ormai pacifico per me. Ho una forza interiore che è paradigma dell'essere visibile che sono. Potrebbe essere definita "guida", ma sarebbe un termine fuorviante. Perchè non mi da indicazioni chiare su come procedere, invece è una spinta che diventa energia che muove la mia immagine nel mondo.
In questi giorni ho avuto delle rappresaglie da parte di chi, non sapendo raccapezzarsi sul lavoro che dovrebbe svolgere, ha intrapreso una serie di operazioni sterili ma determinate contro la mia persona. Devo dire che questa cosa mi ha fatto perdere le staffe. Ecco. Il termine che sembra retorico ha invece un contenuto profondo ed inquietante.
In questi giorni ho avuto delle rappresaglie da parte di chi, non sapendo raccapezzarsi sul lavoro che dovrebbe svolgere, ha intrapreso una serie di operazioni sterili ma determinate contro la mia persona. Devo dire che questa cosa mi ha fatto perdere le staffe. Ecco. Il termine che sembra retorico ha invece un contenuto profondo ed inquietante.
Come ho scritto, ho ormai realizzato d'avere una energia misteriosa ma vitale dentro di me che governa la mia coscienza diventando ciò che mi significa nel mondo e che mi rappresenta nei gesti e nell'indole. Ho creato, alla fine, una relazione di rispetto e di pacifica convivenza tra la forza che mi macina dentro e la mente superba e funzionale che sono. Ma quel giorno in cui, come ho voluto sottolineare , " ho perso le staffe" ,il contatto s'è improvvisamente interrotto e mi sono sfilacciata, dispersa come acqua di sorgente in mille rivoli, frantumata in pezzettini finissimi tanto da divenire sabbia inerte e muta. Muta di fatto non lo sono stata troppo perchè parlavo vivacemente , ma non ascoltavo il profondo me strappato alla contemplazione della mia anima immacolata.
Sono stata staccata, divisa , frammentata ed allontanata da me , quindi per questo incontrollabile e perduta . Vedendomi così mi sono allarmata. Mi sono fermata. Ho cercato la voce smarrita. Non la sentivo , schiacciata com'era da azioni che non mi appartenevano ma che facevano da padroni nel mio presente .
Non trovavo la forza occulta che era l'etica della mia vita e che mi aveva permesso di progredire.
Non trovavo la forza occulta che era l'etica della mia vita e che mi aveva permesso di progredire.
Per tutto il giorno di ieri è stato così. Ma oggi pomeriggio camminando in silenzio col mio caro amico, mentre lui chiacchierava della mostra del fumetto che a breve avrebbe visitato, allora il suono delle sue parole divenne all'improvviso l'eco della mia voce interiore che sorgeva gorgogliando dal fondo per salire su sempre più su fino a deflagrare nel mio petto per ricongiungersi alla fine con l'altra parte di se' e permettermi , così, di ritornare in vita tutta intera.
3 commenti:
Quando mi capita di perdere le staffe, vivo sempre il fatto come una sconfitta...soprattutto se è successo per causa di persone che non meritano l'energia spesa con un'arrabbiatura...forse, lasciarsi andare può essere per certi versi meglio, perchè comporta uno sfogo, mentre se si tiene tutto dentro, si rischia di andare troppo su di pressione e scoppiare infine :-) ...mi sono venute in mente queste cose leggendo, Anto, ma tu le hai raccontate in modo molto più poetico e fascinoso, ovviamente :-)
Dimenticavo: il finale è veramente molto bello, regala un senso liberatorio, come un grande sospiro preso a pieni polmoni dopo essere usciti da una ambiente asfittico :-)
Come l'acqua del pozzo rilfette calma la luna, così è l'animo del bushi. La mente è il Kara. Te la mano che colpisce.
Posta un commento