La commissione bilancio del Senato, che ieri ha approvato la legge di bilancio, sposta il tiro sul diritto del lavoro e vota a maggioranza un comma che, se approvato, semplificherebbe il ricorso ai licenziamenti anche nelle aziende con più di quindici dipendenti.
Si tratta di una modifica sostanziale all’articolo 8 della finanziaria. In sostanza, si prevede che la contrattazione aziendale possa derogare agli accordi e a leggi dello Stato (come lo statuto dei lavoratori). I contratti sottoscritti a livello aziendale o territoriali potranno «operare anche in deroga alle disposizioni di legge che disciplinano» il lavoro. La novità non si applica ad alcune categorie, come le donne incinte, in procinto di sposarsi o in congedo per la malattia di un figlio.
Il sindacato si appresta allo sciopero martedì 6 settembre.
Ma lo smantellamento dei diritti dei lavoratori e persino della pubblica amministrazione è iniziato già da un ventennio.
Ho ritirato la mia tessera sindacale un bel po' di anni fa, quando i sindacati hanno cominciato ad accettare qualsiasi condizione e firmavano qualsiasi contratto, dalla nascita di figure strapagate all'interno della pubblica amministrazione alle piccole mancanze di tutela per una minoranza di lavoratori che non prevedevano il coinvolgimento della massa.
Da allora molti dei rappresentanti sindacali si sono dati alla politica presentandosi candidati alle Regioni , ai Comuni alla Provincia. E questo è emblematico per un ruolo che dovrebbe essere in qualche modo di controllo e di vigilanza degli amministratori e quindi di netta contrapposizione culturale. Sembrerebbe, dato l'enorme emigrazione dagli scranni dei rappresentanti sindacali a quello degli amministratori pubblici , che ci sia invece una segreta e inquietante commistione.
Ma, direte, questo può sembrare il solito lamento populista che non porta a nulla.
Non lo vuole essere. Non serve al lavoratore assentarsi dal lavoro quelle otto ore per rintanarsi il restante del tempo in una rassegnazione muta e accondiscendente . Un'opera di tutela e di confronto non può avere delle assenze e addirittura delle complicità così equivoche come quelle che il sindacato ci ha abituato a vedere in tutti questi anni.
Quindi non sciopero. Non sciopero perchè non posso privare i miei figli di una somma di denaro indispensabile , ora. Non sciopero perchè si devono trovare altre forme di confronto, di protesta, di coinvolgimento. Di partecipazione. Non sciopero perchè i sindacati non mi hanno convinto in questi anni. Che i loro rappresentanti diano prova di autenticità, di sincerità , di convinzione non traslocando sempre dopo qualche anno di militanza ( direi morbida e lasciva) dalla parte a cui si contrappone.
Mi sento usata, trascinata, messa da parte ma cotta a puntino. Non mi piace questa manovra , ma anche meno l'attività maldestre e equivoca dei sindacati , che lasciano correre che si distraggono, che approvano e nascondono la mano. Si fanno i fatti loro per tanti mesi all'anno e ritirano due volte l'importo nel mese di dicembre.
Ed anche se tutto questo è avvilente, degradante non posso associarmi a questa protesta tardiva, confusa e indetta da chi, facendo troppi errori , ha contribuito al verificarsi di questa condizione.
3 commenti:
Sacrooosante verità, in più si diedero ed elargirono pensioni senza versare contributi e d'accordo in commissioni particolari con quelle padronali senza le altre invenzioni sulle nostre liquidazioni, altrochè vigilarle
male molto male non scioperare in questa situazione: é il rinchiudersi nel proprio "particolare" di gramsciana memoria.. ma tanto chissene di Gramsci e del resto: Antonella, dai, uno scatto di coraggio e dignità senno' scioperano solo i "cuor di leone".. o no?
Si è visto poi, l'eco di questo sciopero qual' è stato . E domani di nuovo nei ranghi. Non accetto questi " Pronti e via" dei sindacati che non hanno un ptogetto continuativo, ma muoiono come un fulmine nel cielo come sono nati. per quanto riguarda cuor di leone, lui zuccherino, è nato per non agire. Chi meglio di lui può farlo?
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