Ricordo che fino a qualche tempo fa non pensavo al cibo come ad un mezzo per soddisfare desideri : mangiare non era una bramosia, ma escusivamente una necessità.
La pietanza, perciò, rispondeva all'immagine che la sua funzione le attribuiva: era sobrio, povero e non particolarmente attraente poichè in ogni caso sarebbe stato accettato. ecco allora il riso bianco con una spruzzata di parmigiano, o il pezzo di carne appena scottato e così Via.
Insomma vedevo, non so, per esempio, l'arancino e/o il ripieno di anatra arrosto come qualcosa di eccedente, di volgare quasi, di esagerato, con tutto quell' impiego di intrugli dei più disparati e confusi tra loro come l'uovo sodo e la carne e la mozzarella, il formaggio il pane grattato e quant'altro in una commistione di ingredienti che pareva superflua ed immotivata.
Di rimando ,in fatto di desideri, diciamo sensuali ero attratta da uomini dotati di argomentazioni varie ed abbondanti in un subisso di contenuti da cui ogni mia fibra ne era nutrita e stimolata e mai sazia.
Con l'andare degli anni mi è parso, incredibilmente, che i miei gusti ( che così si compensavano e si equilibravano ) avessero trovato, alla fine , una nuova dimensione di crescita e di seduzione.
Di questo mi sono resa conto durante una serata a Roma.
Dunque, mi trovavo in una di quelle trattorie romane o, per dirla meglio, romanesche, con le tovagliette a quadretti rossi e bianchi , le luci tremolanti ed incerte sui tavoli, avendo ordinato, dal menu, i rigatoni all'amatriciana.
Ora, appena mi furono portati, questi mi apparvero ricchi , succulenti e traboccanti di profumi inebrianti tanto che prima di me il mio corpo rispose al richiamo potente e profondo della carne e li desiderai ardentemente.
Non, dunque, solo lo sguardo si nutriva dell'effluvio denso e robusto di quella visione , ma tutti i sensi , dalle labbra al palato , la lingua sottile e la gola godettero della sostanza morbida e sugosa di ogni tortiglione colante che scivolò nel ventre caldo e mi saziò di piacere.
Non era dunque, questa nostalgia dei sensi che ricerca il nutrimento più profondo e sostanziale in ciò che ci prende, ci governa e ci appaga, simile al desiderio che si esprime nel sesso?
Infatti anche i miei gusti in fatto di uomini sono cambiati: eccedenti, ma corposi, succulenti e colanti. Ma di poche parole, insomma.
7 commenti:
Buongiorno e buon anno.
Credo che cibo e sesso abbiano gli stessi circuiti endocrini, forse controllati dagli stessi ormoni.
Il cibo poi è un elemento che da sempre serve per socializzare. Quindi, cenetta a lume di candela, seguita da performance amorose sono un binomio da sempre vincente...Ma attenzione per i maschietti, il troppo alcool non aiuta la performance.
Ciao, buona giornata.
Sono convinto che sia necessaria l'acquisizione di un'esperienza molto sottile per arrivare a gustare ogni piacere mettendoci la saggezza di tutti i sensi...forse, un segreto è concedere al piacere l'illusione di averci sopraffatti, ma continuare in realtà a tenerlo sotto controllo...in questo modo se ne possono assaporare anche gli eccessi, ma senza venirne fuori con le ossa rotte :-)
Nel cibo c'è tanto da imparare, e certi sapori complessi si riescono a capire solo con la maturità, acquisendo nel contempo la strana e paradossale capacità di immergersi nella "gozzoviglia centellinata" :-) ...credo sia uguale con le esperienze erotiche: superata la fase dell'annebbiamento dei sensi per overdose di eccitazione, si approda ad un livello di profondità sensuale capace di una "esagerazione misurata" :-)
Non so se ho detto cose sensate, Anto, ma queste sono un po' le mie impressioni sul tema :-)
Molto bello questo brano :-)
Bacini di capodanno con auguri rinnovati :-)
buon anno...un bacio
Da quel che ne so , la voglia di cibo sostituisce una soddisfazione mancata di sesso., Se è così, cara amica, ci sono altri piatti su cui puntare e non sono piatti della roulette che dove punti non si sa e nemmeno quanto si vince!!!
Il "gusto" del piacere
Il cibo è collegato al piacere in modo diretto.
L'appagamento del gusto non risponde solo alla necessità fisiologica del nutrimento, ma appaga anche i sensi e ci da benessere e piacere.
Cibo e sesso hanno la stessa localizzazione cerebrale, gli stessi circuiti neuroendocrini, gli stessi ormoni che li controllano.
Credo fosse Casanova quello che disse: "chi non sa godere dei piaceri della tavola, non sa godere dei piaceri del letto"
Il punto è che non so se effettivamente l'uno detronizza l'altro oppure lo completa.
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