venerdì 16 ottobre 2009

LA MANO NEL CULO : STORIA DI PICCOLA PROVINCIA

Immaginatevi la scena: un ufficio posto in fondo ad un corridoio quasi inaccessibile e non aperto al pubblico, con il soffitto basso e la luce fioca. Chi vorrebbe mai lavorare in un posto così lugubre?
Ebbene , miei cari lettori, qualcuno si trova sempre.
In questa storia malandrina c'è un capufficio, un omone grosso e burbero ormai quasi sessantino , con modi e fare arroganti e indisponenti. Chi vorrebbe mai lavorare con un uomo simile?
Ebbene, miei cari lettori, qualcuno si trova sempre.
Si può trovare, ad esempio, una donna senza grandi ambizioni e pretese se non quella di starsene tranquilla a trascorrere quelle sei ore IN SANTA PACE prima di dedicarsi alle sue manicure, pedicure e massaggi di bellezza.
E come si può stare veramente tranquilla , senza che alcuno ti chieda di fare un'ora in più o un lavoro nuovo o una nuova pratica da definire al più presto? O magari senza dover rendere conto delle proprie inadeguatezze professionali o dei costanti ritardi mattutini?
Ebbene, miei cari lettori, un modo si trova sempre.
Ma non voglio tediarvi ulteriormente con queste domande sibilline: entriamo nel vivo della storia.
Era una mattinata d'inverno. Un inverno rigido e nebbioso.
Lei era carica di pratiche tra le braccia e mentre scendeva le scale stava riordinando i pensieri per la stesura di una relazione un po' complicata. Per questo motivo il suo incedere era lento e silenzioso.
Attraversò il corridoio buio e con una poderosa fiancata spinse la porta dell'ufficio.
Fu in quel momento che lei si trovò davanti una scena che dapprima non realizzò totalmente.
C'era davvero l'omone burbero ed arcigno che ripiegato sulla sedia dell'impiegata rovistava con entrambe le braccia sotto le sue vesti?
Dovette mettere meglio a fuoco ed abituarsi alla luce opaca per comprendere che, sì, aveva visto giusto. E mentre il vecchio impiegato si adoperava laboriosamente tra le cosce della signora, questa aveva un 'espressione talmente impassibile ed inerte, come una tacchina in cova, da parere inverosimile.
Appena s'accorse della sua presenza, l'omone fece un salto all'indietro talmente maldestro da rendere l'intera scena più che proibita, ridicola.
La collega continuava a battere sulla tastiera come se ciò che era successo non l'avesse riguardata minimamente. Ipocrita donzella......
Da allora lei fu spesso testimone di furtivi maneggiamenti nella penombra del locale, rapidi palpeggiamenti di natiche e di capezzoli tirati fuori alla rinfusa, ma, mentre, da principio, aveva provato imbarazzo e confusione, in seguito sentì solo una gran pena ed un senso di sottile disgusto.
Eh, Eh... caro Brunetta, per quanto tu combatta fannulloni e lavativi non potrai mai.... giungere a fermare tale forza della natura.
Lo squallore di queste tristi vicende oltrepassa le umane possibilità.
( ogni riferimento a fatti o persone REALI non è casuale)

Ma, cari lettori, alcuni si chiederanno se l'omone fu mai redarguito oppure se fu redento oppure ancora morto e seppellito.. niente di tutto questo, ma lei non ne seppe più nulla perchè chiese il trasferimento ad altro ufficio un po' meno ... nell'ombra.

16 commenti:

ANTONELLA ha detto...

L'HO DETTO: ROVISTO NEL FANGO. PER ADESSO. MA TORNERO' A VOLARE.

UIFPW08 ha detto...

Allora aspetto... che torni a volare..

KILLER ha detto...

Che storia terribile. E che brutto uomo!

Adriano Smaldone ha detto...

fantastico post ed hai prefettamente ragione sai sai come li chiamiamo quelle persone anziane che palpeggiano le donne giovani semplicemente "RATTUSI"

Poalo ha detto...

E' difficile dare un giudizio ...certo la situazione è prurigginosa ... ma la tacchina non ha reagito, non l'ha messo a suo posto ...le donne in questo danno segnali molto chiari ...non l'ha denunciato, non ha fatto la voce grossa oltre tutto in presenza di un testimone ... poteva rovinarlo ... scusa ma secondo me la situazione la stuzzicava ... e poi ..per una ravanata su per le cosce ...che sarà mai ... allora che devo dire una volta ho aperto la porta dello studio dove ero praticante ... e cera il professionista che si stava facendo fare una "fellatio" dalla segretaria ... ma non mi pare che gli puntasse un cortello in gola ...per costringerla ...anzi ... la segretaria non era una regazzina ..anzi ;-)

ANTONELLA ha detto...

Paolo, infatti non è tutto chiarissimo. e il senso di disgusto descritto nel racconto non è indirizzato essenzialmente all'uomo, ma alla situazione. molto spesso però, dobbiamo dire, che le donne sono ricattate , accettano per quieto vivere, perchè non hanno la forza e il carattere per ribellarsi. Si descrive , nel racconto, non solo una ravanata, ma una situazione rieterata di molestia, di coercizione psicologica ( non dimentichiamo che era il capo. Che è ancora il capo)

ANTONELLA ha detto...

Maurizio, spero di tornare presto ad altri pensieri più elevati. Un bacio

ANTONELLA ha detto...

Vero Maila? Un uomo schifoso.

ANTONELLA ha detto...

Adriano , il termine "rattusi" è molto efficace, infatti da l'idea del topo di fogna.

ombresenzalucesenzaombre ha detto...

IL nemico. sembra che si debba sempre cercare un capro espiatorio, ogni giorno per coprire le nostre sconfitte i nostri vuoti. l'uomo nemico della donna provocatrice o che manovra uomini deboli alle sottane. Donne nemiche di uomini che leggono il giornale o si attaccano ai media, e considerano l'altro sesso solo per atti sessuali, peggio quelli violenti.
Oggi si vede in TV anche atti contro omosessuali. Io credo che non si può sventolare alcun giudizio se non la nostra coscienza che deve guidare il nostro comportamento.

ANTONELLA ha detto...

Comprendo il tuo essere esausto dei giudizi che provengono da ogni parte e che hanno l'unico scopo di esacerbare gli animi e di vedere nemici dappertutto.E molto spesso invece di puntare il dito basterebbe perseguire un comportamento etico e rigoroso. Ma, ombre senzaluceesenzaombre, succede anche che il non mettere in evidenza la sopraffazione, la molestia , il ladrocinio permette a chi lo compie l'immunità e al possibilità di reiterarlo. Si diventa collusi, insomma. e non è un bel ruolo.

me, just an Italian man ha detto...

Ci sono uomini che a volte dovrebbero darsi un pugno in faccia da soli.. ma poi forse la loro triste e misera vita è già un pugno in faccia di per sè...

Paolo ha detto...

Molestie e Seduzione ...quanto labile è il confine ...
L'importante è sapersi fermare prima di varcare il confine...il guaio quando quei segnali che dovrebbero preavvertire che c'è il confine ...sono labili.
Nel qualcaso i confini sono ben delineati vengono forzati con sprezzo e menefreghismo allora è violenza di quella cattiva...
ma andrei sempre cauto nei giudizi... gli anni passano per tutti il desiderio non invecchia come dice una bella canzone di quel siciliano che ora non mi viene in mente (sul ponte sventola la bandiera bianca , per intenderci).
Ho la vocazione di fare l'avvocato del diavolo, lo sai già Antonella
un salutone da Paolo sei Splendida! anche quando rovisti...

ANTONELLA ha detto...

Paoletto, non vorrei passare per una bachettona. Sti assicuro che se ne ho parlato in quei termini è perchè per mesi ho dovuto assistere a scene disgustose come quella descritta. Disgustosa non perchè fossero scene di sesso, ma proprio perchè lui, approfittava della sua posizione per compiere questa opera di persuasione perversa che obbligava la donna, neppure ad una relazione, ma solo a subire il palpeggiamento. Non sono certo una persona iontollerante; il mio compagno è un collega di lavoro, ma qui si parla d'altro. Baci

Paolo ha detto...

Antonè ...lo so che mi manderai a quel paese ...correrò il rischio... quell'omone è stato redento dalla Tacchina :-))
ora però chiede "AITA, AITA" ...la Tacchina mi sfinisce ... :-)))

ANTONELLA ha detto...

Figurati.. secondo me tutto ciò che fa lo fa in quel momento.