il mare di Santa Severa ( ROMA)
Così m' ero svegliata di soprassalto, stanotte, con una pena straziante nel cuore.
Soffrivo.
E nel buio non intravedevo un nome, un pensiero che potesse chiamare il dolore, che potesse giustificare le lacrime. Stanotte , la notte è stata lunghissima. Il dolore lancinante.
Ma all'alba, mentre la luce s'apriva in fondo alla stanza e la notte si fondeva con il colore lucente del giorno, ho cominciato a riconoscere il dolore. Aveva una fisionomia precisa: ero io il dolore. Ero io la sofferenza. L'amore confuso ed anestetizzante nei miei gesti e nei miei ricordi non aveva più il senso greve che gli avevo dato. Tutto era fluidificato in me, come un 'unica sorgente.
M'aprivo al sole come fossi stata una particella dell'aria. Ero io dentro e fuori di me . Ero io dentro la mia psiche e la mia psiche era fuori di me, nella città luminosa e pulsante. Ero nel mio sogno, ancora, nell'oscurità totale E BIOLOGICA. Quel mio sogno amaro era entrato in quella mattina nuova con la sua atmosfera nebulosa e leggera, trasformandola in una visione onirica. Ero io la musica sentita profondamente in me da non sentirla affatto ma finchè durava ero io la mia musica. Ero io la fiamma che divampava alta e rigogliosa e che permetteva al mio genio di sprigionarsi nel mondo.
Ero io il mondo, o meglio: ero io tutto il dolore e tutta la gioia del mondo.
21 commenti:
Come nella filosofia orientale tu esprimi "Il Principio", espresso graficamente nel Tao. Se guardi il simbolo del Tao ci vedi l'eterna, essenziale e fondamentale forza che scorre attraverso tutta la materia dell'Universo, vivente o meno.
Sai che non trovo risposte in filosofie lontane dalla mia esperienza di vita, ma ho sempre pensato che nel bene è sempre nascosta una goccia di male e viceversa....
Con questi occhi ogni giorno vedo il dolore del mondo.
Con questi occhi vedo il tuo viso sofferente,
la tristezza e il dolore li conosco bene sono stati vecchi amici a tenermi compagnia nelle lunghe notti oscure quando al di là del mare il mio sguardo non arrivava,
non vedeva l'alba, non vedeva il sole.
Eppure in quell'oscurità dovevo trovare una luce, un senso per diradare la nebbia che fitta mi opprimeva l'esistenza.
Accettare una scomoda realtà è difficile, la sofferenza ti cambia la vita e la vita cambia attorno a te e senza lasciarti il tempo per pensare t'investe di un nuovo dolore.
A te che che cerchi un vano conforto,
a te che la vita ti ha impresso una ferita,
a te che affoghi nelle lacrime io vorrei tendere una mano e con una gomma cancellare le tue pene,
so che non servirebbe perchè ogni dolore è come un dono,
personale,
indivisibile.
All'inizio è forte, intenso, insopportabile,ma sarà il tempo a lenire le ferite .
La sua ombra però rimane come il ricordo di un vecchio peluche d'infanzia a ricordarci un tempo lontano,
ciò che la vita ci ha dato o tolto piano piano.
Con questa poesia vorrei introdurre un argomento di discussione cosa e' il dolore e perche' esiste perche' noi spesso siamo impotenti difronte ad esso.
Vorrei a volte lenire le sofferenze altrui ma spesso non riesco a superare le mie. Secondo voi in questa vita esiste piu' la gioia o il dolore e perche ?
Mi hai trasmesso un'immagine: hai racchiuso in te tutte le esperienze possibili, tutte le gioie e i dolori di tutto e di tutti, sei diventata il contenitore di un'energia e di un'esperienza che ci accomuna e che ci unisce, portandola dentro di te, per poi liberarla nel mondo. Come un dono di forza, di amore, di coraggio e di calore. Tutto cio' di cui in assoluto abbiamo piu' bisogno.
PS sono io nella foto! :D
Noi siamo tutto e il contrario di tutto, è solo una questione di scelte.
Si sceglie di essere nel dolore o nella gioia, sia se siamo nel dolore sia se siamo nella gioia.Ci sono momenti di grande gioia che non riusciamo a capire e nel dolore possiamo trovare la speranza e quindi la gioia di non mollare, è questione di indole.
Ed è bello questo tuo schiuderti alla vita in tutte le sue sfaccettature nella consapevolezza di conoscerle e viverle.
Vorrei anche rispondere a Diego, se mi è permesso; un famoso folosofo ( ma pessimista) diceva che la gioia è un momento breve tra un dolore e l'altro e credo che abbia ragione.
Il dolore, il disagio però non devono essere visti come degli impedimenti, ma dei limiti che possono essere superati e trasformati in qualcosa di positivo che possa cambiare le cose.
La rabbia e la frustrazione non portano mai niente di buono, invece il vedere il buono e il bello anche nel cattivo , alla Pollyanna disnenyana maniera, permette di rendere anche il dolore sopportabile e umanamente superabile.
E poi condividere anche il dolore consente di aiutare gli altri.
I nostro dolori? Beh per quelli bastano gli amici ( o gli amanti); niente di meglio che una spalla su cui piangere, anche virtuale, per sentirsi meglio.
Un cordialissimo saluto alla padrona di casa.
bei pensieri
..tutto il dolore e tutta la gioia del mondo. Tutto racchiuso in una piccola umanità, che è il seme e l'albero della grande.
Come tu dici,ogni emozioni, ogni essenza è in questo microcosmo solo attraverso di sé passa la comprensione del mondo.
Belli i tuoi post, davvero.
Descrizione di rara efficacia di uno stato d'animo.
Ho dovuto rileggere per assaporare meglio.
Ciao
Sileno
Se vuoi il mio parere, scrivi sempre meglio. Davvero un bel pezzo, asciutto, essenziale, e godibile.
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Che dire di voi tutti che commentate con delle parole che spiegano e mi rivelano ancor meglio ciò che ho voluto dire e dirvi? Il commento di Luce così vivo, e di mauro che comprende con una sensibilità che direi femminile e Lila che già capisco e si af capire e scrive benissimo e natutralmente Vittotria , una scrittrice che sa bene l'italiano , ma sa il cuore soprattutto e me lo fa sentire e Sileno che è caloroso. E Alessandro giovanissimo eppure è qui ed ascolta e percepisce.
E Vincenzo è il nostro maestro.
Non so.. sono così contenta di avervi a scrivere qui. E di avere i vostri commenti. Ed anche se non c'è Rosy è come se ci fosse perchè so cosa pensa ed anche Maurizio. Grazie di scrivere.
I vostri commenti mi allargano il cuore. ( tra l'altro Vittoria, hai uno sguardo magnetico)
Naturalmente un bacio a Diego, che sentirò domani. Una notte migliore di quella che ho passato stanotte. baci....
come domani?
Volevo solo aggiungere una piccola riflessione a quelle interessantissime scritte da tutti: è sempre mirevole il tuo modo di sfidare l'indicibile, Antonella...la sfida che ad ogni nuovo scritto affronti con l'insondabilità dei significati più profondi dell'esistenza...e come riesci a sfiorarli, dando sempre adito a barlumi di senso molto intensi...mi piace :-)
Emozione forte! mi mette quasi ansia la sensazione di non poter fermarsi.
Era così?
ciao
Gillipixel: naturalmente, tu. Ho dei commentatori superlativi.
Ormoled; infatti era così dopo una notte forte ho scritto.
@->Antonella: ehm...devo però autocorreggermi :-)
la parola mirevole non esiste...avevo in mente due parole, ammirevole e mirabile, e mi si sono ingolfate nelle dita fondendosi :-)
è importante essere precisi con le parole, meritano rispetto...
Gillipixel, il linguaggio, come diceva il mio professore è una convenzione sociale e credo che molte parole hanno assunto i significati per l'utilizzo che ne facevano, quindi, ci stava mirevole. ci stava benissimo ed io me lo prendo così com'è.
Non ci rimane che chiudersi in se stessi, quando hai conosciuto l'eterno, amore, e poi lo vedi andare via, come sempre, così come è arrivato. Avere se stessi, vivere di se stessi non è male , ma qualcosa che ci aiuta ad andare avanti. Il prossimo se non quello ch ci piace diventa un distorgliersi da sè. un fastidio, brutto, perchè non verresti neanche fare del male.
ombresenzaluceesenzaombre, l'amore proviene da noi, siamo noi che lo generiamo dalla nostra profonda essenza e se c'è qualcosa che va via è colui che ce lo ha ispirato, ma siamo solo noi che possiamo farlo rinascere. Non è una cosa che proviene dall'esterno.
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