
Secondo Platone:" Eros colma l'immenso vuoto che separa il corpo dallo spirito in modo che appaia il tutto in se' connesso" * (* questa chicca è per Piero che afferma" l'erotismo non ha sesso") . Per questo, la sessualità non è un accessorio dell'individuo, ma la sua natura. Non è solo il mondo che ci condiziona e ci delinea la strada, ma pure noi con i nostri gesti, i nostri patimenti interveniamo sull'equilibrio dell'universo.
Non so separare, non so accantonare niente della mia persona dal momento che presto attenzione oltre me all'altro o le altre manifestazioni dell'universo.
Non comprendo, dunque, chi si allontana , sapendo perfettamente il motivo della defezione, stabilendo di non avere desiderio. Allora mi rendo conto che non c'è mai stato. L'amore non ha definizioni di sorta, perchè è un evento che si muove e si esprime nel proprio spirito e nel gesto del proprio corpo. SICURAMENTE NON PUO' SOLO IDENTIFICARSI ESCLUSIVAMENTE NEL DESIDERIO. Mi sorprende come sia facile allontanare se' stessi dal proprio desiderio e lasciare ad esso uno spazio privo di identità e di pathos. Eppure avviene. E avviene ed avviene ripetutamente sottraendo all'individuo la sua capacità di perdersi nell'altro e di vivere pienamente con tutto se' stesso fatto di anima e carne immacolata. Perchè l'eros trascende l'uomo e la sua immagine , crea e fantastica l'emozione che suscita l'incontro . Solamente in questa partecipazione totale l'eros si sviluppa e ci sostiene. Chi non si pone in questo senso , ammaliato dalla facilità della spinta del desiderio perde un'occasione: l'occasione di scoprire se' stessi e di rivelarsi nella propria pienezza. Un vero peccato. Davvero. Un peccato mortale.
Ma peggio per lui.
Non so separare, non so accantonare niente della mia persona dal momento che presto attenzione oltre me all'altro o le altre manifestazioni dell'universo.
Non comprendo, dunque, chi si allontana , sapendo perfettamente il motivo della defezione, stabilendo di non avere desiderio. Allora mi rendo conto che non c'è mai stato. L'amore non ha definizioni di sorta, perchè è un evento che si muove e si esprime nel proprio spirito e nel gesto del proprio corpo. SICURAMENTE NON PUO' SOLO IDENTIFICARSI ESCLUSIVAMENTE NEL DESIDERIO. Mi sorprende come sia facile allontanare se' stessi dal proprio desiderio e lasciare ad esso uno spazio privo di identità e di pathos. Eppure avviene. E avviene ed avviene ripetutamente sottraendo all'individuo la sua capacità di perdersi nell'altro e di vivere pienamente con tutto se' stesso fatto di anima e carne immacolata. Perchè l'eros trascende l'uomo e la sua immagine , crea e fantastica l'emozione che suscita l'incontro . Solamente in questa partecipazione totale l'eros si sviluppa e ci sostiene. Chi non si pone in questo senso , ammaliato dalla facilità della spinta del desiderio perde un'occasione: l'occasione di scoprire se' stessi e di rivelarsi nella propria pienezza. Un vero peccato. Davvero. Un peccato mortale.
Ma peggio per lui.
15 commenti:
Forse a volte Eros può spaventare perchè può significare perdita di quei punti di riferimento ordinari che sono più alla luce del sole...
nel mito Eros non si può guardare nel volto (come nel famoso mito di Eros e Psiche), come se richiedesse una fede cieca...
ecco, questa fede forse a volte incute timore, perchè la curiosità è umana e allo stesso tempo lo è il voler sempre sapere dove si posano i piedi...
Ho fatto un po' casino, Anto :-) ma erano solo alcuni pensieri in libertà che mi ha suscitato il tuo bel scritto
Se ho ben compreso:
Il proprio appagamento sessuale porta a sentirsi meglio...il desiderio spinge verso questa direzione...l'amore vissuto come comunicazione tra due esseri(in carne e spirito) se finalizzata all' appagamento di entrambi, sviluppa una nuova presa di coscienza in termini di coppia e non di individuo, sicuramente ci si pone ad un livello superiore e maggiormente appagante.
Estrapolando, ogni volta che ci rapportiamo agli altri, in quanto esseri sociali, siamo coerenti con la nostra natura e sviluppiamo un piano superiore di coscienza.
Antonella è questo il senso, oppure ho male interpretato?
Paolo. io intendo: la natura ci fa esseri assoluti di carne e spirito. non dovrebbe esistere l'appagamento sessuale separato dall'evento della nostra partecipazione emotiva , della costruzione del nostro se' profondo della nostra metamorfosi . L'incontro autentico ci coinvolge interamente. Solo nell'artificio del desiderio allora il desiderio si ritrova solo e non lascia la possibilità di inventarsi nell'altro
Gillipixel: la paura certo, perchè è sempre un esporsi ,un darsi, un cedere per crescere .
Sono d'accordo con te che quando l'amore e l'eros si incontrano si sprigiona una energia e una verità di se immense. Però non trovo meno autentico provare anche solo una di queste due cose alla volta, secondo me sono separabili e non meno sincere, sicuramente meno potenti.
Ciao
L'amore è coinvolgimento totale :amicizia, rispetto,impegno,attrazione, passione, fuoco... è un tutt'uno, per me.
condivido pienamente il tuo post,buona serata antonella.
Anche io condivido il tuo post. Credo che l'eros sia una delle pochissime, se l'unica, occasione che abbiamo per essere presenti in noi stessi in modo totale, corpo e spirito. Esserci. E' come un dono, una magia che e' dentro di noi.
wow...nice pics...
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Thanks.
sincerely,
Vista-SG
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ormoled: magari è proprio una visione diversa, ma credo che questo sostituzione del desiderio totale con un desiderio parziale e quindi virtuale sia una per - versione del desiderio.
Stella . avrei giurato che tu la pensavi così . Lehggendo i tuoi post non avevo dubbi.
Anche Achab. Un poesta ha una sensibilità che non può che amare così.
Infatti Vittoria: una magia per cui bisogna avere la disponibilità. bacio
Solo chi riesce a guardare dentro sè stesso, nei più reconditi anfratti della propria psiche, per comprendere il proprio vivere, può (potrebbe?) partecipare totalmente dell'emozione e del sentimento, essere tutt'uno. Il cammino è lungo, la meta (forse) irraggiungibile; passo dopo passo, sbaglio dopo sbaglio, si arriverà mai al traguardo? "Quante strade deve percorrere un uomo prima che possiate chiamarlo uomo?"
La risposta non è nel vento ma in noi.
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