
Dunque, non chiederti: " Chi sono? "sino a che ti celi dietro delle definizioni e ti contrai alla vita. Non chiederti: " Chi sono?" nel momento in cui eccedi in essa senza partecipazione. A questo punto che importa chi sei, dato che ciò che esprimi non ti appartiene, è un'ostentazione di dominio di se', è una parvenza di potenza e di affermazione di un " io" inventato.
Non è rilevante chi sei dunque, ma se sei nell'atto, nella parola, quella parola che impieghi quotidianamente e che rivela la sua afasia profonda ed irreversibile.
Chiediti, invece, se " Senti" e cosa senti nei gesti e nello sguardo, se ciò che ti attraversa scivola in una mente apatica anche se sofferente, se malgrado tu tenda alle vette infinite delle proprie passioni, invece, precipiti nel silenzio dello spirito che non ti risponde.
Se non sei tu, quindi, non sei. Questa è la risposta ad una domanda che ha il senso di essere posta come quella di chiedersi: " ma sto respirando?"
Perchè se l'amore non è inteso come una trascendenza della propria anima e viene visitato come atto pornografico non necessita di definizione perchè non è. Non c'è . Non esiste.
L'amore tra il corpo e lo spirito abita lo sguardo ed il patimento , inteso come il sentimento che si origina da noi e che non si chiama ma si produce quale sorgente fluente e rigogliosa.
Allora non chiederti chi sei perchè tu sei l'eterno.
Perchè se non " senti" non esisti e invece, nel momento in cui sentiamo noi dilatiamo i confini della nostra esperienza sino a comprendere l’universo. Il sentire è tutto. Possiamo stare ore disquisire sulle cose pratiche della vita cioè di politica o di lavoro e delle mille incombenze da sbrigare che ci occupano mani e menti in azioni precise e strutturate. Ma è solo il sentire profondo del nostro spiriTo che diventa in un attimo ciò che domina e muove la nostra esistenza.
In questo , in tutto questo, noi siamo l’eterno fluire dell’essenza che ci rinnova e ci vitalizza . Allora non chiederti chi sei, cazzo, ma: " Cosa sento?"
17 commenti:
Certe notti la strada non conta e quello che conta è sentire che vai...
la sabbia che scorre via tra le mani la sento sottile, il tuo respiro affannoso tra le onde del mare lo ascolto inerte, il tramonto sorgente di malizia voglio ricordare..perche continuo a sognare?
Ho scorso il tuo blog: se già non ti amassi mi innamorerei perdutamente di te.
E' come hai detto tu, quello che ci rende vivi e' il sentire, nel bene e nel male. e' scegliere, ed essere soli di fronte alle proprie scelte, pero' almeno, con la consapevolezza che sono nostre. E di non aver lasciato che altri oppure le situazioni decidessero per noi. Le persone vive soffrono, amano, si battono e si dibattono, pero' almeno posso dire di esserci state veramente in questo mondo.
PS grazie di aver esposto il premio! :D
in effeti il "chi sono" sta a significare la nostra identità spicciola, quasi nel senso letterale della definizione, ossia è fatto di monetine esistenziali da spendere per le occasioni legate alla nostra "sopravvivenza" ordinaria...ma il "cosa sento" è molto più pertinente ad una nostra sfera superiore dell'essere, molto più nel senso del fare della propria vita un'opera d'arte, una testimonianza di bellezza che superi le contingenze della temporalità...non so, le tue parole mi hanno fatto pensare queste cose, Anto :-)
L'importante è sentire di fare la cosa giusta ....
Buon fine settimana
a Te Antonella
concordo all 200% con brigante
@Adriano: si vede che sei un intenditore di vita e di musica....
Esatto è propio quella la domanda giusta. A me in un perdiodo della mia vita è capitato di voler senitre meno per soffrire meno, poi mi sono accorto che non c'ero, che mi stavo perdendo molto... e ho smesso.
Ciao
Non voglio rimanere indifferente agli altri. solo se provi qualcoasa sei viva. Ciao
Da un'animale, una farfalla , un gatto non ci chiediamo chi è , ma cosa ci fa sentire, attraverso lo spirito i colori, l'affetto di un cane.Questa è la mia guerra , lotta quotidiana:cosa sento, l'armonia colla natura, l'apertura all'universo, la riconciliazione con Dio persa e poi ripresa,cosa sento è la condizione che ho ritrovato in quest'anno di dolore, per diversi anni di giovinezza, studi e giochi futili, perchè valeva :cosa faccio. non sai che regal mi hai fatto col tuo "cosa sento",
è come una pacca sulla spalla in un momento di fiacca, di indecisione, è come trovare una certezza nel divenire che cambia.
E' come dice ombresenzaluce e senzaombre ( anche se le sue parole esprimono una luminosità inedita) un gatto non si chiede come si muove un gatto lo fa. Ma poi tutti voi , volete sentire. E' per questo che adoro i miei lettori.
ciao Antonella,
buona domenica!
Antonella per me sei una bella donna con testa che dalla vita dovrebbe avere molto?!!!
Non sono un ruffiamo
ma e' quello che sento in questo momento dopo non so......
ciao
Michele Pianetatempolibero
Ciao Michelino, ben tornato. Premi un tasto dolente.. comunque grazie, sei tanto caro.
Ciao Pierangela anche a te buona domenica, ma qui c'è il temporale. Bacio
ciao grazie del commento che hai lasciato sul mio blog,
ti seguo anche se molte volte non lascio commenti, mi piace leggerti perchè sei realista, e come me non scopiazzi da altri blog , come vedo sovente in molti blog.
la fotografia è la mia passione, e solitamente le scatto a casa, non potendomi muovere molto x via della mamma anziana. lavoro nel campo della moda. e da ragazza ho sfilato x diverse case di moda, a Torino. a presto pierangela
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