
La follia non è solo il contrario della ragione. E’ la sofferenza che si fa parola e gesto. La ragione non la conosco. Mi piace a volte leggere degli scritti in cui si disquisisce cosa sarebbe meglio fare o cosa no. Non li capisco. E non mi interessa. Questi testi mi inquietano un poco. Anzi, mi meraviglio che una moltitudine di ragioni trovi un modo d’essere e di manifestarsi che permette loro di stare all’interno della società. Mi sorprende che queste ragioni siano in grado di reggere alla voce dell’ombra che è cupa e devastante. La mia voce mi chiama mille volte al giorno. Si sprigiona come fiamma maligna dalle mie viscere e devasta chilometri e chilometri di terreno coltivato ed abitato. Penetra come lava incandescente là dove nessun altro è penetrato. Ha generato non so più quanti crateri nella mia anima permettetemi di dire che sono tutta un buco.
Ho guidato per ore il mio camper. Sotto la pioggia torrenziale, la strada gocciolava senza speranza Ovunque era acqua e fremito bagnato di vento e umido. Ho guidato mentre dalla mia mente sgorgavano come acqua le mie passioni dolorose. Il mio compagno di viaggio dormiva. Il silenzio era fatto di pioggia lamentosa e di fruscii di auto nelle pozzanghere. Ci siamo fermati in un aerea di sosta per camper. Spostarmi continuamente mi permette di acquisire quella consolazione che non trovo in nessuna altra mia azione. Per questo viaggio molto. La mia sola direzione è andare via da dove sono giunta. E’ un po’ poco per la propria realizzazione ma in fondo per i latini perfectum non significava solo “ terminato” finito? Non c’è altra ragione di vita che condurla alla sua fine. Questa sarebbe una mia follia che devo spiegarmi più approfonditamente..
4 commenti:
..un blog bellissimo, quasi un taglio.. ti seguirò mia cara.
ciao antonella, bel post,buon viaggio e buona serata.
Un bacio per salutarti due per ringraziarti..tre..
Ines sono da te. Mi hai visto
Grazie Achab sei sempre affettuoso
Maurizio, spero di leggere nei tuoi scritti più serenità
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