sabato 25 aprile 2009

LA RESISTENZA FRENATA

Siamo al 25 aprile. In paese si organizza un raduno di reduci, rappresentanti politici, cittadini e curiosi. Quindi si celebrerà la messa alle 10.00. Infine si svolgerà il corteo lungo il Corso. Tutte le volte mi sento molto a disagio. A disagio perchè ho grande tenerezza per questi vecchi signori nostalgici della loro giovinezza che sembrano sbucare dal nulla ogni 25 aprile e per questo uso così patetico e quindi deleterio che si sta facendo di questa festa. Mentre uno di loro passava da noi per ritirare i manifesti, gli ho chiesto: (subito pentendomi di farlo): " ma avete l'impressione che ora nella situazione in cui siamo sia il caso di festeggiare una ricorrenza alla quale poi non abbiamo fatto seguire i risultati sperati e voluti?"
Lui era un vecchio. era stanco. mi ha risposto come doveva: "intanto ricordiamo."
Ricordiamo come? Ricordiamo facendo cosa? Non facciamo così il gioco della destra? Festeggiamo una giornata, che avrebbe dovuto essere il punto di partenza per una politica di coraggio, di innovazione, invece è solo una ricorrenza che sa di stantio, come il giorno dei morti, come il giorno dei santi. Una festa che è già morta prima di essere festeggiata. Perchè da quel momento le azioni e gli interventi sono stati scadenti, improvvisati. I frutti sono davanti ai nostri occhi. Non abbiamo la cultura alla democrazia, abbiamo grande attrattiva per " il saperci fare" per lo sberleffo, le piccole truffe, le inadempienze e i raggiri. Il nostro governo presenta alll'Europa ed al mondo un'immagine decadente, pietosa e ridicola.
La cultura di questo meraviglioso paese è una cultura destrorza, che parla di tolleranza come se " essere tolleranti" non voglia dire ciò che significa davvero ossia " subire la presenza dell'altro" quando invece l'atteggiamento dovrebbe essere quello di" vivere in una comunità variegata dove non vi sia chi tollera e chi è tollerato."
Amo il periodo della resistenza. Amo quel momento eroico. Ma da quella fulgente scintilla sarebbe dovuto nascere una Italia migliore. Non questa. Cazzo.

17 commenti:

Unknown ha detto...

Antonella ciao
emozioni mi ricorda Lucio Battisti
non riesco ad associare nient'altro
buon 25 aprile
Michele pianetatempolibero

Baol ha detto...

E' come dici tu, ridotto ad un mero ricordo fatto da un numero di persone che va via via diminuendo...e quando non ce ne saranno più?
Rabbrividisco al solo pensiero...

Rosaria ha detto...

Forse non abbiamo saputo apprezzare l'eredità del 25 Aprile?
Se cosi fosse, secondo me andrebbe festeggiato ancor di più..non fosse altro per chiedere scusa a chi tanto ci ha dato per lasciare a noi una libertà che non abbiamo saputo nè appezzarla e nè rispettarla...
la libertà è partecipazione...gaber.

Buon 25 Aprile ai monumenti
e a te.Bacioni.

ANTONELLA ha detto...

Rosy, la penso esattamente come te. non mi piace veder ridotta una festa così importante e significativa per l?italia e per il suo popolo ad una festicciola di politici.

retrokiks ha detto...

belle parole, che sento di condividere.

Nessuno ha detto...

Non condivido quello che hai scritto.
Non festeggiamo nulla, ricordiamo qualcosa.
La cultura di questo Paese non è solo quella che tu dici.
Anche se gli anziani si adoperano tutto l'anno per fare quello che sentono loro più vicino perchè essere eccessivamente critici?
Io distinguerei nettamente il piano del governo - quello attuale - dalla storia d'Italia nel suo insieme.
Non si tratta di amare la Resistenza - che poi è fatta di luci e di ombre, come sappiamo dagli studi di Pavone e di Pansa - ma di assumerla come paradigma della fondazione della Repubblica.

Sileno ha detto...

Anche la piccola testimonianza di un anziano che è presente e ricorda, è importante per tenere accesa una fiammella.
Un abbraccio forte forte
Sileno

ANTONELLA ha detto...

@Il Viandante: La maggior parte degli Italiani ha Votato un uomo che ha fatto dello " sberleffo" e " lo sprezzo per le leggi" la sua bandiera: tutto ciò per cui i partigiani un bel po' di tempo fa si erano battuti. .Questo governo rappresenta l'Italia volente e nolente come un tempo Mussolini rappresentava la nazione. Ora, il clima di in - azione che vige in questo paese non ha nulla a che fare con quel momento di grande riscossa e volontà di rinascere. In questo senso , questo atteggiamento , in cui l'Italia si pone tutti i giorni , non le permette di riconoscersi nel partegianesimo. Per il resto, ribadisco, non c'è modo migliore per celebrare la resistenza operando una uguale e potente resistenza che non si pratica affatto.
Un partigiano stamattina mi ha detto: In questa Italia non mi riconosco" lui ha diritto di festeggiare l'Italia in cui si riconosceva. Ma noi?

ANTONELLA ha detto...

@Sileno: certo. La testimonianza ha un valore preziosissimo. Ti abbraccio

L'Infedele ha detto...

Non condivido questo Post! Stavo per dirlo quando ho visto che il Viandante la pensa come me! Allora vuol dire che devo avere sbagliato anche 'sta volta .......
Le ricorrenze, Antonella, sono da da ricordare. A presto,tautb bellissima

Webrunner ha detto...

Non c'è stata una sola resistenza ma un arcobaleno di resistenze di molti colori anche in contrasto fra loro. La resistenza come fenomeno storico ha coinvolto pienamente solo mezza Italia, l'altra aveva i liberatori dentro già dal 43. I fatti sono questi, i desideri, la forza degli ideali sono altri e portano altrove.
Dai ragazzi fucilati dell'una e dell'altra parte ci si poteva aspettare un'italia diversa hai ragione. Ma tu non tieni conto della forza delle ideologie nè degli italiani. Ho visto cose nuove: votazioni di articoli e strane icone. Ho anche capito meglio come funziona la doppia anima del tuo blog. NON HO CAPITO COME FUNZIONI TU. cI VUOL TEMPO E CULO.

Gianna ha detto...

Se non fosse nata...quella scintilla, non avresti potuto scrivere le tue idee oggi.
Senza polemica.

ANTONELLA ha detto...

@Stella: Sulla stampa del 19 /4/2009 si parla di °In Italia democrazia a rischio"
.....Vi sono segni che non si possono non vedere. Toccano il modo di scegliere i rappresentanti e quindi la legittimità della sede principale della democrazia, il Parlamento. Il nostro sistema elettorale è così complesso che il cittadino elettore non ha la minima idea di come il suo voto viene poi "macinato" nella macchina elettorale, non sa nemmeno per chi vota, perché la scelta è fatta dai vertici dei partiti che detengono il monopolio delle candidature. Si conoscono solo le facce dei capi e queste facce trascinano i consensi per i loro adepti. E ci stupiamo se si parla di disagio democratico?».

ed ancora......
"Poniamo mente alla concentrazione di potere economico, culturale (editoria, televisioni) e politico, i tre poteri su cui si fondano le società umane: concentrazione al loro interno e tra loro. Sono cadute le barriere. Chi parla ancora della necessità che il mondo dell’economia non sia oggetto di incursioni da parte della politica? Chi osa porre il problema dell’autonomia della comunicazione e della cultura? Quanti tra gli intellettuali si preoccupano dell’indipendenza dal potere economico e da quello politico? Quanti nel mondo della politica ritengono che sia un loro dovere occuparsi di politica, appunto, e non di banche, finanziamenti, posti in consigli di amministrazione? È venuta meno l’etica delle distinzioni. Il potere si accentra e procede dall’alto. Demagogia significa letteralmente: popolo che "è agito", non "che agisce"».
Dici, Stella che i nostri nonni hanno combattuto per questo governo? Per questa " democrazia"?
un abbraccio

Gianna ha detto...

Decisamente no Antonella... La democrazia è minata, lo so...non certo per colpa dei partigiani, però. Io non tocco il tasto della politica, in quanto non sono ferrata...ma i vari governi che si sono susseguiti...di quella scintilla non hanno fatto tesoro e la scintilla non si è trasformata in un rogo di pace e d'amore.
Questo è il mio pensiero.

ANTONELLA ha detto...

@Stella : infatti è ciò che ho scritto. Dalla scintilla non è sorto nulla di cui essere orgogliosi. baci

Pro-Abruzzo ha detto...

nn c'è un rigo di questo post che nn condividiamo...buona domenica

Gianna ha detto...

Allora festeggiamo la "scintilla"!