Questi giorni di freddo gelato mi fanno arrotolare su me stessa come un lombrico schiumoso. Sono nascosta da maglioni e calze e grosse sciarpe. Non mi vedo e non mi riconosco. Non mi guardo quasi mai attorno e mi interesso di nulla. La città sporcata di neve e ghiaccio mi fa orrore e non le presto la minima attenzione. Sono sempre distratta da pensieri di cosa potrebbe essere il mio tempo non riconoscendo nessun momento che mi possa appartenere in
questo presente .

L'altro pomeriggio attraversavo, in l'auto, le colline del Monferrato. Queste si allungavano distese e bianche tra camini fumosi e casette colorate. Io correvo sull'asfalto e osservavo attenta il quadro appassionato di cielo ed inverno tutto intorno. Ma ancora di più il senso lieto di immagini ed atmosfere candide irrompevano nella mia esistenza inconcludente e paralizzata. Ancora di più mi ricordavano la mia attesa inutile ed i miei frutti sterili. Le case e i campi orgogliosi trattenevano i miei inefficienti progetti irrompendo con la loro forza incombente e operosa . Dicevano:
" Sciocca! hai pensato, hai immaginato e ti sei inventata favole consuete. Hai sprecato il tuo tempo in emozioni alterate. Hai parlato d'amore per non riconoscere la noiosa routine dei tuoi giorni sfaccendati .
Noi , case e colline e cielo , noi siamo la vita per quanto tu non ci voglia riconoscere e ti voglia ingannare. La vita è questo campo solitario e silenzioso e laborioso sotto le zolle di germogli guizzanti per ciò che deve essere e deve crescere e quindi cresce in ogni secondo , in ogni palpito di tempo acceso e fremente. Non ci fermiamo a meditare, a soffrire, a perdere. Noi siamo la vita in movimento. Noi siamo la realizzazione dell'esistenza . L'amore non si racconta mai. La vita si vive ."
27 commenti:
A livello di scrittura e composizione è forse il brano più bello. L'ambiente e il paesaggio è parte di noi, ci condiziona, ci attrae e modifica la sensibilità.
E la tua, come la punta di un sismografo, segnala ogni variazione. Paolo Conte diceva che "d'inverno la donna è tutta più segreta e sola, tutta più morbida"... "e mi domando in fondo se mentre lei splende sul sofà
d´inverno, d´inverno non sai anche più intelligente". Ecco, sei così.
Cara Antonella, noi tutti facciamo parte di un disegno speciale, la vita di ognuno di noi fa parte di una unione di elementi animati e inanimati.
Quando riusciamo a collegarci di fronte a questi elementi con lo spirito e la carne il nostro pensiero si anima e, capisce- che anche se tutti questi elementi che ci circondano non conoscono nulla di noi, ma noi ci sentiamo parte di loro- questi sono i momenti che il nostro spirito risveglia quella coscienza che ci dice---tu, esisti e fai parte di tutti gli elementi della terra. Cosa che tu hai capito guardando il paesaggio che ti circondava- Hai capito che la vita è viva anche sotto la neve la vita pulsa- la vita è l'eterno capitolo che leggiamo ogni giorno---Tutto finisce tranne il pulsare della vita...
Bella l'immagine, della neve amo il suo candore..il bianco è il mio colore preferito e cosi amo la neve, il latte-Ti dico una cosa d'inverno mi piace, indossare il cappotto bianco e anche l'ombrello, e come mi sento bene indossando questo colore.
Buona Domenica. Un bacione e grazie per le tue parole---anch'io sono contenta d'averti incontrata...
Ma guarda un po'!!!
La vita che si vive è un po' come il sole che ci scalda!!!
Retorica e anche molto poco buon senso!!!
Frasi fatte che si susseguono a ritmo incalzante!!!
Ci volevano gli anni eroici per ricordarci che la vita si vive!!!
Mah (con la "h" finale, come esclamazione!)!!!
Quanta e quale retorica!!!
Michelino ti sei arrabbiato? Pensavi di trovare verità inedite forse? Ti sbagliavi. Non c'è nulla su questa terra che non è stato già detto e quindi diventa importante a questo punto chi lo dice. ma anche questo è ovvio ed è stato già detto.Prevert diceva che la novità è la cosa più vecchia che ci sia e Picasso si vantava di dire: io non imito copio. Quindi, Michele se ti aspettavi qualcosa di inatteso che potesse cambiarti la vita, non è certamente questo il luogo. e forse non c'è ( ma anche questo, caro, è scontato)
L'inedito esiste.
E' lo sguardo, la prospettiva.
"Io dico cose inattuali", diceva Nietzsche!
Arrabbiato? Giammai!
Il luogo c'è, è "utopia", il non luogo per eccellenza!
Un non luogo, un buon luogo!
@Viandante: Caro, cosa c'è di meno attuale che vivere ? Oscar wilde diceva ( così la colpa è sua) :
Vivere è la cosa più rara del mondo. La maggior parte della gente esiste, e nulla più.
L'utopia è un buon posto. Ti stai dirigendo là? mi piacerebbe fare un pezzo di strada insieme verso l'utopia
Dissento e fortemente dal VIANDANTE: il post in questione ha una grande ed inusuale forza interiore accoppiata ad una sintassi lucida come il paesaggio che descrive. Non credo in alcun modo alla forzatura che sento serpeggiare nella blogosfera: il desiderio, la moda di dover essere sempre e comunque inaspettati e fuori dal coro. C'è in questo atteggiamento una subdola e stucchevole arroganza mentale grave almeno quanto la retorica che si vuole combattere. E adesso per favore:
1- Viandante ritenga la mia opinione dura almeno quanto la sua.
2- non mi dica che sono una scopiazzatura di cavaliere demodè, la signora sa difendersi benissimo da sola-
3- se può mi mandi a quel paese con educazione
4- se può lo faccia domani, per oggi ho già dato.
@Salina: ritengo che lei abbia letto il post più per commentare che per convinzione di aver intuito o compreso.
Le sue annotazioni sono la cifra di quello che si legge nella blogosfera: apprezzamenti, sempre e solo a priori su qualsiasi cosa si scriva.
Antonella sa scrivere meglio, molto meglio.
Questo post le restituisce solo la mediocrità del sentire e del narrare.
"La stucchevole arroganza mentale", di cui lei parla, è la migliore compagna per persone pensanti, mentre è la dannazione per chi si accinge e farlo ma osa rimanere nel limbo del conforto o della replica dolce e cortese.
Non me ne voglia, ma il suo intervento lo trovo mieloso e per nulla attinente con quello che è il post in questione.
@VIANDANTE_ Lei è molto sicuro di sè, molto. Sono andato per la seconda volta a sbirciare sul suo blog e non credo che il suo pulpito sia tanto più qualificato del suo. Le ragioni del mio commentare qui sono assolutamente mie, personali ma lei può avere ovviamente un'opinione negativa del mio stare qui; certo vorrei capire perchè il suo commento, invece, debba essere considerato un esempio di nuova estetica linguistica, di sintassi lucida e "attinente". Non conosco bene, come sembra invece per lei, Antonella ma quello che leggo è notevole nella forma e nella sostanza.
Non men e voglia lei ma l'arroganza mentale stucchevole di cui forse si ritiene campione resterà tale e appassirà almeno quanto la cortesia e l'attenzione cortese di cui mi fa una colpa diciamo "genetica". Egregio signore adesso che ci siamo scambiati i consueti e noiosissimi colpi di fioretto lasciamo la pedana e ritorniamo ognuno alle proprie supponenze. La padrona mi pare le abbia chiesto il braccio per un tratto di strada assieme.
@Salina. Non la ringrazio per aver sbirciato sul mio blog, perchè mi basta il verbo da lei usato (appunto, sbirciare!), che dice del suo modo di leggere e interpretare non solo quello che legge altrove (semmai abbia mai provato cos'è il piacere della lettura e lo stare su un testo!)ma soprattutto del post di Antonella - che considero pessimo, per non dire peggiore dei precedenti.
Il mio blog non è per persone come lei, per i "dissimulatori", per gli "ironici" (si studi il termine di ironia, alludo alla sua etimologia greca).
Il suo blog, invece, trasuda, è intriso di doppismo: scrive usando il maschile, ma è donna allo stato puro.
Lei pensa al femminile, ma declina al maschile.
L'ammiro solo perchè ha un pubblico che la segue con "devozione" e continuità.
Per il resto, il nulla è la rappresentazione di ciò che scrive, di come lo scrive, di come lo argomenta(?) e a chi si rivolge.
Avrebbe dovuto chiamarlo "Mattia Pascal" il suo blog.
Lei è un uomo che non esiste, la sua identità è la mancanza di identità.
Almeno il Principe Salina aveva una dignità, sebbene meschina, ma sempre presente.
Lei, al contrario, ama illudersi illudendo.
Con ciò, non darò al tempo altra missione di sostituirsi alla lettura delle sue finzioni pseudoletterarie.
@VIANDANTE- . Mi correggo per l’affermazione di ieri sera: lei non è molto sicuro, lo è troppo. Questa sua esagerazione verbale avrà probabilmente una sua radice comportamentale e culturale, ed è appunto questa che mi spinge a “sbirciare” sul suo blog, leggervi più a lungo finora mi è stato insostenibile.
Lei pensa veramente di poter dissimulare la sua cattiva educazione, quella iniziale e questa presente e continuata, con la gran quantità di orpelli linguistici e terminologici che usa con notevole perizia? Lei non ha contestato il mio giudizio su questo post, era nel suo ovvio diritto, LEI SI E' PERMESSO DI DARE UN GIUDIZIO ETICO SUL MIO COMMENTARE AFFERMANDO CHE LO FACEVO TANTO PER FARLO. Tutto il resto poi ne discende di conseguenza- "Almeno il Principe Salina aveva una dignità, sebbene meschina, ma sempre presente"- Forse pensa che le insinuazioni di bassa lega sulla mia identità sessuale e culturale migliorino la figura che lei rappresenta su queste pagine? Non si illuda lei di sfuggire al triste destino che attende il vuoto che lei impersona e, sopratutto, rilegga meglio Pirandello.
A me questo post ha detto qualcosa.
@Salina. Tra “molto” e “troppo” la differenza lessicale e sintattica la intravede soltanto lei.
"Si-curo" è chi si prende cura di sé, io lo faccio, io abito me stesso, mentre lei “sbircia” e “legge”. Pirandello non lo si “legge”, lo si studia. Non penso che il suo suggerimento sul “ri-leggere” possa essere accolto.
“Questa sua esagerazione verbale avrà probabilmente una sua radice comportamentale e culturale” Cos’è vanity fair che le suggerisce tali insinuazioni? O la sua apparente modestia?
“LEI SI E' PERMESSO DI DARE UN GIUDIZIO ETICO SUL MIO COMMENTARE AFFERMANDO CHE LO FACEVO TANTO PER FARLO”. Così appare la sua prima risposta al mio primo commentare. E poi,sinceramente, l’etica c’entra come il cavolo a merenda!
Si dia una tregua, non metta l’etica lì dove essa non trova accoglienza né menzione.
“Non si illuda lei di sfuggire al triste destino che attende il vuoto che lei impersona”
Di questo posso solo ringraziarla, e anche “molto”, anzi – come lei ama dire – “troppo”.
Io abito e vivo il vuoto con incanto e lo impersono con sim-patia e autenticità.
Lei , invece, usa le parole, non le abita, non è autentico, ma solo la cifra di una in-differenza che somiglia all’indifferenziato muoversi in un deserto di idee.
@ANTONELLA- Mi spiace aver abusato del tuo spazio. Non amo lasciare l'ultima parola agli altri, lo onfesso. Adesso francamente stiamo scivolando sul ridicolo ed io mi annoio moltissimo; lascerò quindi il viandante circolare liberamente sulla sua strada fatta di spocchia e superbia verbale non giustificata. Lo lascerò ad abitare il suo vuoto con "incanto" e terrò per me il fastidio d'averlo incontrato. Buona giornata.
io vi amo entrambi. ed amo trovarvi qui. Voi pensate e soprattutto sapete rivelare il vostro pensiero con una scrittura nitida e toccante. Questo non succede quasi mai nei blog e in questo siete fratelli e speciali, perchè in fondo voi vi somigliate.. So che presto vi incontrerete.
Credo che il gelo e il freddo di questi giorni dovrebbe colpire le menti di alcuni potenti del mondo per poterli congelare per un bel pò di tempo.
Ciao e a presto
"Spocchia e superbia verbale non giustificata".
Grazie ancora, Salina. Vedo che lei trova per me complimenti così orgogliosi, anzi "troppo" orgogliosi.
Per lei non ho aggettivi, non sarei così prodigo come lei fa con me. Forse,non ci sono. Forse, non ci sarebbero.
Si tenga pure il fastidio, per me è stato un incontro col nulla, per cui non rimarrà neanche una traccia.
Che il mio interlocutore fosse un siciliano come me lo avevo capito dopo 4 o 5 righe. E' vero ci assomigliamo, purtroppo, e facciamo parte di quella specie di isolani che non amano il gruppo, la comitiva ( lo diceva Sciascia mi pare). Litigheremmo a questo modo fino allo sfinimento...anche di chi ci legge. Io direi che è meglio evitare.
Non sono siciliano, ma amo la Sicilia (vista quasi tutta, adoro moltissimo quella occidentale).
Amo il mare, vivo in una città di mare.
Io non litigo, polemizzo. La polemica ("polemos") è l'incontro con l'altro, è il desiderio di sopraffarlo in senso dialettico,s'intende.
Ma con Salina la polemica è sterile, molto poco identitaria.
Direi anche a coloro che, loro malgrado, si son dovuti sorbire questa querelle del sabato mattina, di fare una visita al blog del Viandante. Lì egli, novello superuomo di nietzschiana memoria, si staglia nitido sopra una vallata piena di bruma da cui solo poche cime emergono. Lui tra queste guarda con superiore disprezzo il mondo sottostante; il profilo personale è assolutamente indicativo, nella forma e nella non sostanza, di quello che si potrebbe definire "elogio del nulla e dell'effimero". Non voglio anticiparvi niente della dotta e complessa mole linguistica del blog in questione che è evidentemente scritta da YOU TUBE in persona. Illuminante esempio di originalità: viandante sì u megghiu.
Quella occidentale!? Minchia sono finito, la conosco pietra per pietra dalle colline di Menfi al mare di Mazara, dalle rovine di Selinunte (anzi a proposito nel prossimo post ci sarà esattamente quel luogo)al tempio di Segesta, dai bagli della val d'Erice ai vecchi e gessosi paesi del Belice alla cui foce facevo il bagno da ragazzo. Due settimane fa ero a Custonaci e a S. Vito, ho percorso i sentieri del parco dello Zingaro in tempi in cui il parco ancora non esisteva e facevo apnea nelle acque delle Egadi quando lei probabilmente non era ancora nato. Ho attraversato le colline del marsala fra Salemi e Paceco Quando il mondo era in bianco e nero. Mia madre è di Castelvetrano e ho amato per tutta la vita una ragazza di Trapani. Viandante mi permetta, io gioco in casa ma il fatto che lei conosca la Sicilia un po' di benevolenza gliela regala. Che poi lei dichiari di conoscere la mia terra QUASI tutta mi lascia interdetto: Quasi? Non tutta? Ma allora perde colpi! Chissa cosa conosce della Sicilia lei, perchè non ce ne parla: sa su You tube ci sono molti filmati.
@Salina: grazie, ma la pubblicità da lei proprio non me l'aspettavo!
Lei sì che è "troppo",anzi "molto" generoso.
Del suo blog,meglio non parlarne. Ricorda Parmenide: l'essere è, il non essere non è.Ergo,il suo appartiene alla seconda affermazione parmenidea.
Lei che parla di originalità somiglia un po' ad una cattedrale nel deserto.
Non vorrei che lei si sforzi di "sbirciare" in casa mia, non ambirei a che lei comprenda (un verbo, questo, che forse appartiene ad una lingua a lei estranea, la vedo molto portata per il vernacolo) la necessità di ciò che pubblico.
Sarebbe, come dire, chiederLe troppo. E lo so, in tempi in cui persone come Lei si ostinano a cimentarsi nella scrittura senza conoscerne l'alfabeto, il compito è arduo, se non impossibile.
Del suo blog non potrei mai parlarne. Ah, a proposito: è un blog o un luogo di inappropriata e indistinguibile identità?
Che lei conosca Nietzsche mi fa solo sorridere: forse si nutre di frammenti letti chissà come o chissà perchè, visti i risultati del suo polemizzare e del suo pseudoargomentare.
Pensare che Lei abiti nella patria di Empedocle mi lascia basito.
E' vero anche che la storia si nutre dei mostri che partorisce, ma arrivare al limite della decenza mi lascia "molto", anzi "troppo" basito.
Con il permesso di Antonella...Faccio i miei complimenti a Salina e al viandante...un meraviglioso duello con le armi più pericolose...quella della penna....
Devo dire che adesso conosco meglio salina e il viandante....
saluto tutti e due con simpatia...
Un bacio te antonella.
Viandante, camminare da solo nei territori della supponenza le sta facendo perdere anche i pochi punti di riferimento che le sono rimasti come essere pensante. Ho parlato del suo blog nella speranza, non molto segreta, di vederla sprofondare nel ridicolo per averlo creato: se questa è per lei generosità le consiglio di riprendere in mano un vocabolario.
Lei mi accosta ad una cattedrale nel deserto: appunto, una cattedrale nel deserto di spazi come il suo, anche se devo riconoscere che vincere il confronto con lei non mi da alcuna gloria. Io le consiglio di guardarsi un po’ in giro e di provare a parlare con qualche essere umano senza mostrare troppo della sua personalità contorta; potrebbe così capire che, almeno una volta, dovrebbe rispondere alle domande invece di svicolare come un’anguilla nei fondi melmosi della sua confusione mentale. Potrebbe così finalmente spiegare a questa umanità povera di spirito il miracolo di un blog dove una frase di più di dieci elementi è un’assoluta rarità e, al suo posto, una miriade di video prelevati dal web si contendono ferocemente un po’ di spazio. Ho il dubbio concreto che la “necessità di pubblicare” cui lei fa cenno sia molto più simile ad un bisogno fisiologico che ad uno culturale.
Dovrebbe usare maggiore prudenza anche quando cammina sul terreno, minato per lei, delle disquisizioni alfabetiche: il vernacolo cui lei si permette di fare menzione è una lingua e sta in buona compagnia assieme ad altri vernacoli parlati nella penisola.
Io non sono così certo che la mia identità sia correttamente rappresentata dal mio blog e tale dubbio mi fa tranquillamente dormire; posso immaginare che la sua situazione sia molto più lineare visto il nulla che lei esprime nel suo. Sorride della mie pseudoconoscenze? E’ sicuro che non si tratti invece di una modesta forma di paresi del nervo facciale? Non dica che lei resta basito, la quantità di cose che non conosce in molti campi e di cui cerca di contrabbandare invece una precisa padronanza è altissima. Resto ancora in attesa di una qualche descrizione, di uno scritto anche breve sulla mia terra; quindi continuerò a sbirciare sul suo blog nella speranza di vedere, prima o poi, un accenno di vita cerebrale sua propria e non mutuata altrove. Ho fede che, se non io, i miei figli o nipoti vedranno muoversi il tracciato elettroencefalico del suo cranio. Le auguro una notte placida e non tormentata dagli incubi che solitamente la sua cattiva coscienza produce in abbondanza e questo non è detto in senso ironico.
Sorrido ancora nel pensarla alle ore 1.21 impiegata a scrivere e a discettare… Lei sì che è un essere pensante, di quelli rari, anzi “troppo” rari. Chissà come trascorre il resto del suo tempo, vista la mole di nullità che riesce a produrre anche – o dovrei dire soprattutto? – di notte!
1)“Ho parlato del suo blog nella speranza, non molto segreta, di vederla sprofondare nel ridicolo per averlo creato”.
Che giudizio! Quale "immane travaglio del negativo" ha attraversato il suo debole intelletto per creare questo che è solo un enunciato che evidenzia una crisi della capacità di analisi!
Nelle boutade lei è maestro, forse dovrei imparare da Lei. Anzi, forse no, la vedo “troppo” impegnata come persona!
2)“Vincere il confronto con lei non mi da alcuna gloria”.
Prima di tutto su “da” si mette l’accento, è un verbo (lo sanno anche i bimbi in terza elementare, forse lei è fuggito quando la maestra spiegava, forse stava già immaginando di creare un blog "ante litteram") Ma lei è un pensatore, “troppo” preso dalla sostanza anziché dalla forma, anzi forse lei i verbi li coniuga in vernacolo, senza sapere che dal 1861 l’Italia è unita. Giusto? O forse lei risente del necessario allontanamento della Sicilia dal resto della penisola? Sono domande a cui lei, forse, non saprà rispondere. Anzi, ne sono sicuro. Lei pensa, quindi è poco propenso alla conoscenza della storia.
3)“Io le consiglio di guardarsi un po’ in giro e di provare a parlare con qualche essere umano senza mostrare troppo della sua personalità contorta”.
Il suo tono paternalistico mi sorprende, ma non tanto. Dare consigli è da persone sagge, ma lei abusa dell’aggettivo in questione.
Dia consigli alla sua personalità femminile così evidente e non si nasconda dietro lo pseudonimo (spero conosca il significato, almeno il Liceo lo avrà frequentato o era anche lì sempre assente per motivi “di famiglia”?) di Salina. Lasci stare i personaggi, sia una persona, o almeno ci provi.
Sa, il tentativo è più importante del risultato effettivo.
Ma forse a lei i suoi docenti le dicevano che “si impegna, ma non concretizza”. Ognuno ha le sue pecche, ma lei non le ha mai – freudianamente – elaborate.
Della mia personalità contorta cosa dire? È una sua legittima supposizione, ma se lei fosse “una personalità lineare” me ne starei alla larga, soprattutto considerando i possibili effetti negativi che lei - così fintamentente lineare”- potrebbe arrecare alle persone che la circondano. Ah, ma lei si circonda di persone o di fantasmi? Legittima supposizione, anche questa.
4)“dovrebbe rispondere alle domande invece di svicolare come un’anguilla nei fondi melmosi della sua confusione mentale”.
Ma lei a Balzac gli fa un baffo? Immagino quanto lavorìo mentale per elaborare questa stucchevole espressione, tipica di una mentalità retrograda che guarda al passato perché nel presente ri-trova solo la traccia del suo essere inattuale.
A proposito, lei sa anche fare domande? Si vede che ha seguito Mike Buongiorno (o, forse, ha letto il libro che di lui fece Umberto Eco). Se lei fa domande è come dire che in Italia siamo governati da una persona onesta! Che la sua capacità di “domandare” ci sia o è latente o la percepisce solo lei.
Sarebbe grave che lei si facesse domande senza permettere la fruizione. In fondo, lei è un intellettuale, le domande se le porrà. Qualcuno avrebbe risposto “lo scopriremo solo vivendo”, anche se lei dà più l’immagine di chi resiste al tempo – esistendo – piuttosto che viverlo.
5)“Potrebbe così finalmente spiegare a questa umanità povera di spirito il miracolo di un blog dove una frase di più di dieci elementi è un’assoluta rarità e, al suo posto, una miriade di video prelevati dal web si contendono ferocemente un po’ di spazio. Ho il dubbio concreto che la “necessità di pubblicare” cui lei fa cenno sia molto più simile ad un bisogno fisiologico che ad uno culturale”
con questa sua affermazione lei ha dato la cifra della sua intelligenza (sulla quale potremmo a lungo domandarci perché una donna si nasconda nel suo animo e scrive fingendo di essere un uomo.) molto poco perspicace, ma attenta alle ombre che si stagliano sul suo orizzonte.
Lei è capace di mettere insieme un periodo ma dire il nulla.
I miei video sono “per tutti e per nessuno”. Lei appartiene alla seconda categoria (si ricorda cosa significa categoria o dobbiamo organizzare per lei un seminario?).
6)“Dovrebbe usare maggiore prudenza anche quando cammina sul terreno, minato per lei, delle disquisizioni alfabetiche: il vernacolo cui lei si permette di fare menzione è una lingua e sta in buona compagnia assieme ad altri vernacoli parlati nella penisola”.
Che personalità, la sua! Capace di minacciare con frasi deboli e inconsulte! Se lei si ritiene di essere italiano, parli italiano. Altrimenti cambi nazionalità, metta sul suo passaporto “non italiano”.
Si sforzi di essere meno confusionario nell’attribuzione del senso di “lingua” e “vernacolo”.
Ma lei è un intellettuale, la confusione la abita, anzi la sovrasta. Provi a togliere un po’ di polvere da quel – si fa per dire! – sontuoso armadio della sua indecente conoscenza alfabetica.
7)“Io non sono così certo che la mia identità sia correttamente rappresentata dal mio blog e tale dubbio mi fa tranquillamente dormire; posso immaginare che la sua situazione sia molto più lineare visto il nulla che lei esprime nel suo”
Che lei dorma, ho i miei dubbi. Forse dorme in piedi, vista l’ora tarda con cui si premura di scrivere queste idiozie che ben la rappresentano, oltre che fotografarla.
Sulla sua identità femminile dovrebbe fare i conti con un ottimo aiuto che – ahimè! – non potrei mai darle, visto che il suo caso necessita di un’ottima equipe di specialisti.
Il mio – come lei lo denomina – lineare nulla è la cifra della sua comprensione. Non mi preoccupo affatto che lei faccia queste constatazioni, non potrei pretendere da lei una com-prensione, giacché lei vive il dramma dell’ “uno, nessuno e centomila”.
8)“Sorride della mie pseudoconoscenze? E’ sicuro che non si tratti invece di una modesta forma di paresi del nervo facciale? Non dica che lei resta basito, la quantità di cose che non conosce in molti campi e di cui cerca di contrabbandare invece una precisa padronanza è altissima”
Che lei parli di paresi è come se si parlasse di corda in casa dell’impiccato! Sa anche dell’esistenza di un nervo facciale? I miei complimenti, l’ora di biologia la interessava, ma disertava quella di letteratura. Il suo scrivere – dettato più da una forma di nascondimento che dal bisogno autentico di farlo – somiglia allo scolaretto che vezzeggia il maestro: in questo lei ci riesce benissimo, ha un’alta e profonda padronanza! Se lei sa tutto, posso solo compiacermene. Io mi professo ignorante, ma di quell’ignoranza che spingeva il buon Socrate ad attraversare i momenti più proficui – mediante un dialogo tra amici – le vette della conoscenza possibile e mai raggiunta definitivamente.
Lei, invece, è un ottimo sofista: proviene dalla patria di Gorgia, le fa onore. Ma la sua arte la può – utilizzando il suo pessimo verbo! – “contrabbandare” solo con coloro che sono facili prede del suo eloquio ben costruito, ma saldamente ancorato al vuoto che lo contiene.
9)“Resto ancora in attesa di una qualche descrizione, di uno scritto anche breve sulla mia terra; quindi continuerò a sbirciare sul suo blog nella speranza di vedere, prima o poi, un accenno di vita cerebrale sua propria e non mutuata altrove. Ho fede che, se non io, i miei figli o nipoti vedranno muoversi il tracciato elettroencefalico del suo cranio. Le auguro una notte placida e non tormentata dagli incubi che solitamente la sua cattiva coscienza produce in abbondanza e questo non è detto in senso ironico”.
Lo sbirciare la rappresenta benissimo, la sintassi che usa per tentare una critica è tipica del “voyeur”, spia ma mai saprà fare autonomamente, perché incapace oltre che inetto. Inutile aggiungere altre considerazioni. A “lavar la testa all’asino, si perde acqua e sapone”, recitava un detto di rustica memoria. Del tracciato elettroencefalico (espressione tipicamente messa lì da chi cerca di spaventare con altisonanti parole di origine scientifica, ma che esprimono il senso di ridicolo di chi le scrive, oltre di chi le pubblica) che dire se non dell’indecenza di chi, – come lei – avvezzo a letture mediche, tenta di fregiarsi di inaudite – perché mai ascoltabili – mette lì a caso due termini senza alcuna motivazione se non “elevarsi” culturalmente? Si elevi pure, attento a non cadere, il fossato è lì! Sono fiero della mia “cattiva coscienza”, di quella coscienza “captiva” (mi perdoni se mi rifaccio al latino ben sapendo che lei si nutre di vernacoli vari e non di lingue classiche, potrà sempre rimediare, ma penso che per lei sia molto tardi)che lungi dall'essere simile alla sua - di un borghesuccio avido del suo "aver costruito" - è espressione di chi non ha timore di esporsi, mentre lei trasuda di femminilità, si firma Salina ma è donna e vive "quieto e benestante" nella sua finzione teatrale.
Arrivederci, signora.
Mai risposta sarà data ai suoi farneticanti delirii di onnipotenza.
@VIANDANTE- Riflettendo e rileggendo questa sequela di commenti consideravo quanto e come essi fossero simili: una pletora di sciocche e inutili schermaglie. Dal secondo commento in poi il ridicolo si aperto ed adagiato su di noi a mo’ di mantello o coperta: ci copre in parte ma sotto siamo nudi, viandante, siamo l’uno lo specchio dell’altro, e questo non mi piace. Cosa ci rende diversi allora? Poiché io so di esserlo e ci tengo a farlo risaltare ed invece la diatriba che abbiamo impostato ci ha travolto come una valanga che scendendo trascina con sé ogni sorta di schifezze: il post di Antonella, il suo blog, casa sua e i suoi affetti, dolori, incertezze, emozioni sono spariti. Lei che è così colto, intelligente e acuto, così splendidamente superiore alle umane mediocrità, lei mi ha trascinato in un contesto che non mi appartiene e mi immiserisce. Ma questa farsa finisce qui! Io cerco il cuore vero della gente lei cerca soltanto di appropriarsene e trasformarlo a suo uso e consumo: è un’azione spregevole nella quale d’ora in poi proseguirà da solo. Non siamo simili, giovanotto, io sono stato educato al rispetto nelle diversità lei solo a giocarci come un bambino viziato. Continui così io cammino altrove.
Senza stima nè simpatia.
"Lei che è così colto, intelligente e acuto, così splendidamente superiore alle umane mediocrità, lei mi ha trascinato in un contesto che non mi appartiene e mi immiserisce. Ma questa farsa finisce qui! Io cerco il cuore vero della gente lei cerca soltanto di appropriarsene e trasformarlo a suo uso e consumo: è un’azione spregevole nella quale d’ora in poi proseguirà da solo. Non siamo simili, giovanotto, io sono stato educato al rispetto nelle diversità lei solo a giocarci come un bambino viziato. Continui così io cammino altrove.
Senza stima nè simpatia"
Io l'avrei trascinata? Ma non era lei quello con "personalità e spessore da intellettuale"? Vedo che perde colpi, semmai ne ha avuti!
Complimenti per la sua educazione alla diversità: il viziato è lei,non io.
Se fossi simile a lei avrei fatto come Petronio (conosce,vero?).
Io sono fiero di averla "incontrata" e anche con simpatia!
La potrei suggerire per un prossimo spettacolo comico di cui lei potrebbe benissimo esserne l'attore! Recita bene, e poi fa ridere moltissimo.
Grazie del "giovanotto".Detto da un vegliardo come lei, ormai prossimo al viale del tramonto, è il massimo della commozione!
Lei parla del mio "uso e consumo": sembra, davvero, che i suoi argomenti siano ridotti al lumicino.
Va bene, la fiamma si spegne, certo, ma lei è come una candela: sparisce!
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