venerdì 31 ottobre 2008
Progressioni orizzontali

Avvilire il dipendente/ con dei voti da demente/ rischia sol di peggiorare/il servizio che va a fare/ mentre invece il dirigente/ conta i soldi e non si pente/ e chi paga poverino / è soltanto il cittadino
Poesia quasi seria

giovedì 30 ottobre 2008
Ho paura

O meglio non ho paura di vivere delle cose sconosciute. Per quanto male mi possano fare dopo. Così quando hai detto " Ho paura" sapevo che non avrei potuto dire nulla o fare nulla per fartela passare. Che saremmo stati separati e diversi. Non ci saremmo potuti incontrare. Tu avresti preso delle strade di cui sei assolutamente pratico. Sarebbero state strade rassicuranti. Avresti saputo esattamente cosa fare per il giorno dopo . Avrei,magari, voluto dirti che no, non c'era da avere paura ; che io personalmente sono molto affidabile anche se non lo do a vedere, che non sono e non sarei stata solo una femmina, ma altre cose. Avrei , magari, potuto dire che bisogna rischiare un poco che io patisco molto fermarmi e che nelle relazioni in generale bisogna procedere, ma questo era purtroppo un problema mio.
Eravamo in macchina e tu hai detto: " ho paura". Da allora non t'ho più visto. Da allora non ti ho mai rimpianto.
mercoledì 29 ottobre 2008
Progressioni orizzontali
..........
orizzontale?
Come dovrebbe svolgersi un processo di valutazione.
Non so ancora nulla sua mia posizione in graduatoria, ma mi chiedo come ha fatto il Dirigente a redarre la mia scheda di valutazione ( mai avuto colloqui, mai parlato insieme, mai richiesto alcun chè mai assegnato competenze. ) ok vedremo .
martedì 28 ottobre 2008
IL POLITICO ARRABBIATO

Questo post lo leggerai ?
Questo post lo leggerai almeno? ( sono troppo lunghi : guardo solo le figure)
lunedì 27 ottobre 2008
Preparavo il rito

Allora decisi che potevo farcela.
venerdì 24 ottobre 2008
Tu non abiti lì.
Questo tempo dell'assenza è troppo lungo perchè possa imbrogliarmi. Ti sorprenderesti a vedermi così poco armoniosa. Ti rammaricheresti per le mie sregolatezze. Io piangerei.
Ricordi? Ero andata via dalla tua casa per inseguire il grande amore. Avevo preso una valigia molto piccola ed ero fuggita. Avevo 18 anni. Dopo tre mesi tu avevi aperto la porta dell'ingresso di casa ed io ero scoppiata a piangere tra le tue braccia. Avevo dietro la mia piccola valigia. In quel periodo, la storia d'amore era stata il mio dramma più grande. Ma non ricordo nulla se non il gesto di suonare alla porta e le tue braccia consolatrici. Ricordo le ore ritrovate tra le lenzuola del mio letto. Ore silenziose e rigeneratrici. Mi sono detta: "sarò così per i miei figli: grande e stabile." Ma non sono così ferma . Non sono convinta. Non mi persuade più la strada diritta e la destinazione assicurata. Quelli che dicono "sono innamorata," quelli che dicono "non sono innamorata". Io sogghigno malevola. Le strade sono a termine. Non ho le antiche speranze. Il mio porto sicuro si è frantumato alle spalle. Ho ancora la mia piccola valigia, ma non ho un posto dove portarla. Delle tue braccia non ho che il ricordo della serenità perduta, del miraggio irraggiungibile, della consolazione erosa. Non ho la forza per sostituirmi al senso di inalterabilità che trasmettevi . Sono nuda. Sconfitta. Sola.
giovedì 23 ottobre 2008
Non voglio ingannare ancora.
Se lo avessi lo terrei nel cassetto e basta. Eppure è solo questo che voglio.
L'amore e la dignità

Dunque eccomi, dolore, prendimi: sono tua. Completamente
martedì 21 ottobre 2008
IL CORPO

lunedì 20 ottobre 2008
il mio cuore è altrove
domenica 19 ottobre 2008
E' un delitto.
Chi lo conosceva non poteva non essere al corrente dei suoi limiti. Ma perchè proporlo per amministrare la città ? (per quanto si trattasse di un paese piccolo e senza grandi velleità di crescita culturale ed economica...) Non so darmi pace per questo. Ci sono dei lavori che siamo capaci a fare ed altri no. Non c'è nulla di male. Non tutti hanno una voce da tenore, ma possono fare il chirurgo plastico in modo eccellente. Non concepisco questi sfizi a spese dei cittadini, caspita. Questo è il delitto. Se non mi ripari bene la caldaia io ti odierò anche se sei capace a raccontare le barzellette, capiscimi. Non è anche controproducente per te, caro John, che in questa città ci devi vivere ? Proponiti per ciò che sai fare. Che puoi imparare a fare, ma questo incarico non era alla tua altezza.
Disprezzi così tanto e la città e l'istituzione per esserti permesso di attardarti nel gioco dell'amministratore ? Hai fatto perdere del tempo a questa città che si è fermata per permetterti di trastullarti nel ruolo così divertente di quello che comanda . Non pensare che dopo tu possa tornare ad essere il ragazzone di paese che tanto piaceva ai bars COME SE NIENTE FOSSE SUCCESSO. . Durante il gioco hai inciampato sopra il puzzle e dobbiamo ricominciare tutto daccapo. Cavolo.
sabato 18 ottobre 2008
COMUNE DI VALENZA: ELEZIONI CONSULTA GIOVANILE IRREGOLARI?
SCENA 1 – Due funzionari amministrativi ( la cui esperienza era oramai collaudata da trenta anni di servizio eccellente presso la pubblica amministrazione) riscontrano gravi irregolarità procedurali riguardanti l'elezione del Presidente della Consulta giovanile. Queste irregolarità avevano compromesso in maniera determinante la legittimità del risultato finale
SCENA 2 - La sera stessa informano telefonicamente la persona eletta come Presidente comunicandole la situazione di irregolarità verificatasi e la seria probabilità di dover ripetere le votazioni. La ragazza eletta non solo non pareva ai funzionari ( vecchi di mestiere ) essere sorpresa delle irregolarità ma rifiutava veementemente persino l'idea di un possibile annullamento. Malgrado la sua reazione quasi sospetta, I funzionari concludono la telefonata ribadendo la presenza delle irregolarità e l’intenzione di informare il dirigente per una risoluzione dell’incongruenza.
SCENA 3 – Pochi minuti dopo la telefonata ricevuta, ( era tarda sera) questa persona incontra (casualmente?) il Sindaco (conosciuto per quale motivo? Amicizia? Contiguità politica?...) e si lamenta di essere stata insultata telefonicamente dai due funzionari. Sembra che proprio in questa occasione abbia minacciato una querela contro i funzionari che l’avevano così contrariata.
SCENA 4 – Il mattino successivo, senza che fosse arrivata nessuna querela o altra segnalazione, senza avere chiesto chiarimenti ai funzionari responsabili del servizio, il Sindaco ( per la prima volta interessato alle vicende che riguardavano la consulta giovanile ) ordina al Segretario Generale di avvisare il Dirigente di preparare un'immediata lettera di revoca di tutte le competenze relative alla Consulta giovanile in precedenza assegnate all'ufficio e sancite dal Regolamento comunale ( quindi in barba al Regolamento che non prevedeva una deroga delle funzioni) .
- I funzionari non sono mai stati convocati dal Sindaco per informare sul tipo di irregolarità ( forse che già il sindaco le conosceva ancora da prima le irregolarità adottate?) .
la nuova eletta poteva correre il rischio di affrontare un vero confronto con gli altri
candidati. Tanto questo lo infastidiva che persino l’esperienza e la rettitudine di trent’anni di servizio dei funzionari sono stati beffardamente calpestati
- Coincidenza voleva che la nuova eletta fosse la fidanzata di un iscritto alla lista che
- Sono passati cinque mesi e non è stata presentata in Procura alcuna querela o altra segnalazione sul fatto, a carico dei funzionari stessi. Ma la revoca non è stata rimossa.
- In compenso la consulta non ha registrato sinora nessuna iniziativa o attività da cinque mesi
a questa parte. Anzi, l’unica iniziativa presentata non ha avuto il piacere di essere neppure
presa in considerazione da chi aveva smosso mari e monti per diventare presidente. ( una
visione di un film) dato che il numero dei presenti all’iniziativa compreso chi l’ha voluta è stato di : NUMERO zero PRESENTI.
- Unico intervento = allontanare dalla consulta un gruppo di ragazzi amici dell'ex presidente, l’unico rimasto a contrastare l’attuale situazione
Ci si chiede se anche in altri campi da parte del Sindaco sia stato utilizzato lo stesso sistema di gestione: ossia :
minima riflessione, mancata interpellanza dei servizi competenti, noncuranza dei regolamenti e disattenzione sui procedimenti da adottare.
L’atteggiamento del Sindaco è a mio parere inspiegabile, ma non vogliamo pensare male.
forse davvero il Sindaco è convinto che se un cittadino si lamenta questo è sufficiente , per il buon nome dell’amministrazione comunale che a questi venga revocato il servizio .
Allora sig. Sindaco, per coerenza col suo modo di agire ,
mercoledì 15 ottobre 2008
Avanti il prossimo

martedì 14 ottobre 2008
Aveva chiuso la porta a chiave
Lei era ritornata a casa. Aveva chiuso a chiave la porta della stanza. Aveva spento la luce ed acceso l’incenso. Il fumo leggero le aveva avvolto le braccia nude e seguiva i movimenti del suo corpo. In pochi minuti la stanza era invasa dal profumo denso e da una nebbia quasi fosforescente.
Durante i passi aveva abbandonato le scarpe col tacco a spillo e si addentrava nella stanza a piedi nudi.
Lei aveva sfilato la gonna stretta e nera, poi le calze autoreggenti , la maglietta ed infine il reggiseno e gli slip. Aveva sostato a lungo e in silenzio ed al buio nei pressi del suo letto. Finalmente poteva non sorridere.
Poteva distendere i muscoli del viso senza impedir loro di esprimere la noia... e la scontentezza.
I suoi movimenti erano studiatamente lenti e ovattati . Non parlava e non ascoltava che il silenzio della strada. Aveva scostato il cuscino e le lenzuola leggere.
Si era distesa nel letto e guardava il buio profondo in una cupa solitudine . Non c'era nessun rumore. Lei abbassò le palpebre.
Fu allora che giunse l’immagine e la voce.
Era un' immagine che proveniva da un altro luogo. Da un altro momento. Era davanti a lei. Poi di fianco. Lei gli aveva afferrato i capelli . Lui l'aveva stretta a sè con forza. Lei lo aveva baciato senza parole. C’era il sorriso ed il corpo . C’erano le mani addosso e l'odore selvatico di lui. Adesso ritrovava il ricordo ed il pensiero, ma ancora meglio trovava una strada nuova, una nuova storia. La stava inventando. E aveva esattamente i suoi occhi scurissimi e lo sguardo fulgido.
Era lì, anche se non c’era mai stato. Era insieme confuso e visibile nel buio. Era insieme vivo e indefinito tra i gesti delle sue mani ed il calore del suo corpo solitario sotto le lenzuola. Era lì, anche se non c'era. Lei allora aveva piegato le gambe circondandole in un abbraccio sensuale.
Era palpitante e inedito il desiderio. Ancora, ancora una volta. Senza aspettare o chiedere , senza convincere o sedurre. Ancora, ancora ed ancora si muoveva verso quel sogno, quel respiro vagheggiato, quel sentimento irraggiungibile, ma ancora un poco, ancora un poco. Con l'illusione poteva averlo in un attimo, poteva rincorrerlo, prenderlo a piene mani anche se si allontanava e poi ancora tornava ed andava via di nuovo senza tregua. Dicendo sì ed a volte dicendo no. Con gli occhi chiusi lo vedeva fermarsi e poi perdersi lontano. Lei affondava sempre più decisa le sue dita tra l'incoscienza e la consapevolezza di ripercorrere il viaggio che aveva fatto con lui. Un viaggio interrotto senza possibilità di riprenderlo.
Poi, d'improvviso, il sangue accellerò la sua corsa e lei fu raggiunta da un sussulto ardente. Solo allora lasciò la presa e distese le braccia lungo il letto vuoto. Si sentiva stremata. Il respiro si spezzò nella carne. E, come aveva sempre voluto, lui divenne suo completamente, ma proprio in quel momento l'immagine si dissolse e lei riaprì gli occhi al buio.
lunedì 13 ottobre 2008
BASTA CON QUESTI NUDI FEMMINILI !
Forse più giovane? Più grassa? Più magra? Più cellulitica? Meno cellulitica ? Più di destra? Più di sinistra ? Più scema? Più intelligente?( questo ehm ehm mi sarebbe risultato impossibile....) Non sapevo proprio quale opzione scegliere... Alla fine una folgorazione .... .
Un'immagine finalmente maschile ! .E così ho risolto anche il problema di quei noiosissimi e vergognosi indumenti intimi Puah !

venerdì 10 ottobre 2008
C'è un buco

Ma per quanto scriva ... Sì, per quanto scriva irreprensibilmente, al buio, seduta ad una scrivania di carte e giornali vecchi, ebbene, niente potrà modificare l’assenza. Per quanto possa parlare con piglio sicuro e modi autorevoli non posso cambiare di una virgola la sensazione di perdita irrimediabile. Non sarei qui a scrivere, a parlare, a patire. A criticare.
C’è un buco vedete? No, ora non è il momento delle battute, vi prego, ascoltate: C’è un vuoto oggettivo. Nulla può riempirlo. Non vedete pure voi questo vuoto? Questo fatto assolutamente non discutibile del vuoto, del silenzio. Della mancanza? Dell'inutilità di convincere e di sedurre gli altri?
E nulla potrà intervenire su questa realtà straziante.
Vedete? C'è un vuoto incolmabile.
giovedì 9 ottobre 2008
LA GIUNTA COMUNALE ED IL SINDACO PERFETTO
Ecco qua tutta la giunta/ il successo l’ha raggiunta /Perché come si conviene / hanno amministrato bene
C’è il turismo che decolla/ e la gente mai non sfolla /Perché l’assessore ha un piano/ di lavoro sempre in mano
Se parliamo di commercio/ di ogni oggetto c’è lo smercio /Perchè anche in quel settore / ci lavora ore ed ore
E la gente è assai contenta /compra vende e si sostenta /Lui ci dice: ma che bello! / tutto è fatto assai a pennello /Io lo dico sempre a tutti!/ semina e raccoglie i frutti! /come prove andiamo avanti / lo chiediamo ai commercianti!
Poi non posso trascurare/ il lavoro che sa fare/ tanto bene (e poi si vede ) / quel che ai giovani provvede /Lui li segue sempre taaanto! / e non può che farne vanto
Questi giovani contenti/ privi sono di lamenti /Tutti allegri se ne stanno / organizzano per l’anno / fino adesso c'è l'attesa / la maestà è già un po' lesa / perchè ai risultati sbocchi/ e sono qui, davanti agli occhi! /Questa giunta ( e qui non mento?)/ non è certo un fallimento /E chi è privo di sostenti / ora più non batte i denti /Si organizza quella volta / questa porta poi la sporta /Cosa meglio si può dire? / non riesco mai a finire /Tanti elogi vorrei fare/ non mi basterebbe il mare!!
Questo sindaco speciale / vale più di una cambiale /Lui riflette su ogni cosa / e la notte non riposa
Lui si prende tutto a cuore/e ci pensa tante ore /Lui non è spregiudicato/chi lo dice l’ha inventato !
Sempre calmo e conciliante/ è figura assai garante /Sempre a fianco ai dipendenti/non profitta mai dei venti
Se qualcun senza cagione, per invidia o religione/ ti calunnia il dipendente / cosa mai avete in mente ? / che lui senza mai indagare/ cerca poi di approfittare/ e colpir senza pensare?! / ma che dite non c’è storia / questa poi è una fandoria! / quale sindaco perfetto/ compie un atto così abbietto?/
La città per lui va pazza/ di passione che imbarazza /e lo ama a più non posso / che gli saltarebbe addosso !
lunedì 6 ottobre 2008
LO STATO E LA MADRE
Tu mi dici di avere pazienza, ma io non ce l’ho. Non ho la pazienza. Perché avere pazienza significa addentrarsi nel futuro e il futuro non c’è. C’è l’oggi.. C'è il momento attuale.
Non c’è stata ieri, sì, anche ieri non c’è stata. E tutto questo è quanto il mio cuore percepisce . Giulia è mancante e consapevolmente mancante. Non voglio immaginarmi altro e non mi interessa neppure sapere il motivo. Perché non c’è mai un reale motivo per l’indifferenza, per l’assenza, per la dimenticanza. E’ un problema suo . Ed è un problema pesante per lei. Perchè io non sono solo Antonella, capisci? Che poi ( modestamente eh eh ) non è poco.
Ma rappresento un valore, un senso di origine che si radica nella morale di ognuno di noi e salda i pezzi di cui siamo fatti , miliardi di pezzi sconosciuti tra loro e differenti .
Sono la" madre " . Capisci , sono la madre. E lei non sente nulla neppure il senso di provenienza , di continuità, di orizzonte. E non per me non per me, capisci, piango. Per lei che non si inchina davanti a nulla e a nulla si commuove o si inorgoglisce. Perché ci sono dei simboli più forti delle persone e le persone non possono che rendere omaggio al valore del ruolo, del significato che ricoprono da millenni ed ancora. Non solo non ho pazienza. Ma averla non mi servirebbe perchè non c'è nulla da aspettare, in fondo. Il delitto è avvenuto. Non posso che prenderne atto. Ma non ha ucciso me ( che sono qui , mi vedi ? a scrivere seduta comodamente) . Ha ucciso la madre. Ha ucciso il segno. Il messaggio. La radice. Il suo senso dell’eterno, del divino, della vita stessa, della compassione, della speranza. della continuità.
Ti racconto un piccolo anedotto.
C'erano i politici, sì loro. Compunti. A mani conserte. In quel momento ho avuto una folgorazione. Non eravamo lì per loro e loro non erano lì per farsi propaganda e esibirsi in qualche performance elettorale: noi, tutti noi e loro pure eravamo lì per qualcosa ancora più grande e potente di loro e di noi e della giornata stessa: eravamo lì per lo STATO. Sì, hai capito bene: LO STATO. tutti a capo chino in rispettoso silenzio , in religioso rispetto per onorare e dare atto ad un valore sopra di noi e dentro di noi senza il quale non saremmo cittadini e uomini e lavoratori e padri e madri e figli anche in questa società. Eravamo silenziosi ed umili e devoti allo stato. e le ostentazioni sarebbero state per altre occasioni e per altri luoghi. Lì si celebrava LO STATO. Ed anche se, tra loro e tra noi, c'era qualcuno che non ci credeva, non aveva importanza perchè in ogni caso doveva chinare il capo e prostrarsi davanti allo Stato che eravamo noi e loro in qualche senso e in un altro senso non eravamo noi , ma qualcosa di grande, di confortante, di protettivo, sopra noi e davanti ed oltre in ogni luogo in ogni momento.
E' questo capisci, che intendo. Di trovare uno spazio nell' anima che si chiama rispetto, fiducia, compassione, fedeltà. Che viene dal profondo di noi che sa della nostra infanzia, della nostra divinità profonda, di mistero .
E di avere per questo senso di assoluto una devota attenzione, una esclusiva gratitudine
sabato 4 ottobre 2008
Il bar Il Covo di Cova
giovedì 2 ottobre 2008
Il cattivo costume e la scimmietta ammaestrata

Ma è possedere " IL SENSO MORALE DELLE COSE. "
Tu parli di " buon costume " dando per scontato che tutti attribuiscano a questo termine lo stesso tuo significato. Sarebbe veramente comodo. Ma siamo tanti e tutti con la propria convinzione. Presenti la tua come fosse un dato acquisito per norma di legge. ( sarebbe carino postare il link del tuo sito per mettere in evidenza le cialtronerie che pubblichi, ma non voglio in nessun modo contribuire alla sua divulgazione)
Per me:
Il "cattivo" costume è la mancanza di solidarietà. di sensibilità.
Il " cattivo" costume è il rifiuto e l'intolleranza
Il " cattivo " costume non è un'esibizione di un corpo nudo. ( dato che a questo che ti riferivi pur troppo ) ci mancherebbe. Ma il pensare che il corpo nudo sia una cosa " sporca" da coprire. da nascondere. che esprime nefandezza.
Non è la nudità ad essere sconcia, ma il suo utilizzo. e quello che per certuni rappresenta. Io mostro delle foto, ma non per questo le mie parole non sono serie, non sono avvalorate da tesi precise, da riflessioni profonde. Anzi. Io ci sono. Sono Così, ebbene. Mi metto in gioco con tutta me stessa. Sono anche questo. Ed altro, altro ancora. Sono Purissima. Non mi vendo. Non mi nascondo. Sono trasparente. Ma non per questo più accessibile. E tu lo hai lo hai sperimentato
Ed io mi macino per te. senza speranza. Questo mi fa dimenare come leone in gabbia.! Presa . Presa . prigioniera dal dispiacere di essere così distante da questi tuoi atteggiamenti. Lontana da queste tue piccole convinzioni epidermiche, partorite dai luoghi comuni, da frasi afferrate e ripetute pedestramente.. Da slogans assorbiti senza rifletterci neppure un attimo. E non alzarsi da terra. Non alzarsi da terra neppure di poco. Cosa c'è di più volgare di questo?
Sei così abbottonato in queste certezze che spogliarti sarebbe per te un'azione liberatrice. Un togliersi di dosso della spazzatura. Vorrei usare le parole più turpi, le frasi più oscene per scrostarti di dosso questa impudicizia a cui sei abituato ormai misurarti. merda merda
Ti disistimo amaramente. Nella mia sfera di cristallo vedo il tuo futuro ( Giovanni si stancherà molto presto dei tuoi servigi , credo che oramai abbia inteso le tue competenze e non si faccia più illusioni a riguardo) di garzoncino attacca/collegamenti al servizio di una qualche ditta informatica tronfio di queste tue filosofie / paccottiglia.