Crediamo di amare con l'anima ed il cuore . Invece è il cervello che ce lo permette.
Questo ammasso di settori di cellule umidi e pulsanti , questo groviglio di rivoli di scariche elettriche ci permette di ricordare.
Ricordare che amiamo qualcuno.
Ma può capitare che si spenga un settore nel cervello. Poi un altro ed un altro fino a che e a poco a poco si prosciuga .
Questo ammasso di sostanza quasi gelatinosa diventa come una spugna che non assorbe più.
Potresti buttarla, ma fa parte di te . E' chiusa nello scrigno della tua scatola cranica .
Ma tu Non ricordi più.
Sembra niente. Ma si parla della tua biografia. Dei tuoi sentimenti. Se si spegne la luce non vedi.
Ed anche se qualcuno ti ricorda che sei stata sposata, che hai amato tantissimo, tu , sì tu, non lo capisci.
Puoi apprendere sul momento. potresti prenderla come una lezione scolastica, ci puoi anche credere, anche, ma questa storia diventa per te come il colore rosso per un cieco: un concetto irraggiungibile. E' come riempire d'acqua un colapasta.
Devo dirlo: è una lotta impari tra ME che riempio di parole e di storie il suo cuore mentre il suo cervello non assorbe più . Sottile, secco ed arido come la sabbia. Allontana. Lascia solo nell'anima un dolore oscuro e senza nome ma tagliente , ma assassino. Ma senza speranze.
Certe volte mi consolo pensando che si può vivere senza memoria, ma poi mi accorgo che la Memoria e' cio' che le fondamenta sono per una casa . E senza la memoria non esiste una casa,. oh no non esiste l'amore perchè non esiste la spinta a sognare a credere in qualcuno se non ricordi di conoscerlo se non ricordi di averlo amato se non lo hai raffigurato , non lo hai riconosciuto attraverso una elaborazione cerebrale .
Dunque siamo questo: una massa di tessuto nervoso , un corpo calloso invisibile che predispone la potenza della nostra anima , il pulsare dei nostri sentimenti , a cui dobbiamo ogni sentimento ogni decisione, ogni scelta, che crediamo spinta da emozioni trascendentali invece che da sangue pulsante ed indifferente.
Siamo governati da una sostanza viscida che non ci conosce e non ci ama. Si prende gioco di noi che ci illudiamo di determinare il nostro futuro quando invece siamo in balia di un fremito di neuroni.