lunedì 18 agosto 2014
venerdì 15 agosto 2014
LE LANGHE, IL MONFERRATO. POI ROMA
Si chiama " langhe" un territorio ben definito del Piemonte . Una fascia di colline ampie e basse tra la Provincia di Asti e Cuneo .
Questa zona è molto rinomata . La sua caratteristica è la coltivazione che è tutta incentrata sulla produzione di vini . Definirei il territorio come un lenzuolo che ora si increspa ed ora si stende morbido e vellulato di verde.
Le colline del Monferrato ( dove , invece , vivo ) sono più alte , più selvagge , più discrete . Ci sei dentro e non vedi che davanti ai tuoi occhi. Non si estendono ma si nascondono. La vegetazione è più varia e la coltivazione altrettanto.
Le Langhe paiono come modellate da un gigante appassionato di vini.
Il vino è la ricchezza di questa zona. Infatti, l'idea che se ne ricava, girando nei paesi delle Langhe è la situazione di benessere anche economico in cui vivono gli abitanti.. Case ordinate e curate , strade pulite , Nessuno stabilimento , nessun prefabbricato. Hai subito L'idea che la zona sia operosa e che l'uomo trae dal suo territorio ciò che necessità per stare bene .
in questo ambiente così preparato alle esigenze dell'uomo si ha forte la sensazione che qualsiasi cosa succeda ai palazzi di Roma sia totalmente ininfluente.
E magari lo fosse davvero ...
venerdì 1 agosto 2014
sabato 19 luglio 2014
NON TI HO SALUTATO
Papà, non ti ho salutato lunedì , quando ti ho lasciato.
Volevi metterti seduto ad ogni costo ed io non ce la facevo più.
Mi sentivo così debole ed inadeguata.
Ho detto: " Ci vediamo " e poi sono andata.
Ti ho guardato ancora mentre uscivo, ma tu eri già assorto.
Già ti perdevo.
E lo sentivo. Ma senza rendermene conto.
Mi aveva preso un senso di sgomento muto come prima di un terremoto.
Avevo tutte le ossa che mi facevano male dall'ansia e dal respiro tenuto dentro.
Ma pensavo : " Domani saluto meglio."
Domani ti bacio. Ti abbraccio . ti dico tutto l'amore che mai ci si dice perchè si rimanda sempre.
E poi pensavo potesse capitare a te.
Tu, nella mia infanzia eri il Mio super Uomo
Ho due immagini di te ben distinte, ma a volte quasi sovrapposte per un gioco maligno della memoria.
Tu , mentre ti recavi in ufficio con la tua giacca , la cravatta , il capotto lungo, chiaro .
Eri perfetto. E tu ci tenevi tanto a questa perfezione.
Essere tutto perfettamente sbarbato, profumato, vestito a puntino. Per la tua funzione nella città e nella famiglia.
Questa immagine mi passava davanti agli occhi ogni mattina quando ero bimba e ne traevo forza e fiducia. Mi dava speranza per il futuro.
Ma un'altra immagine di te mi sovrasta.
Ed è quella degli ultimi anni in cui ti ho visto lottare tenacemente contro le malattie che ti aggredivano. Erano tante. E tu resistevi con forza e pazienza facendo capire a tutti noi come fosse importante la vita e come valeva la pena di combattere per questa.
La verità è che tu NON VOLEVI lasciarci. Non volevi lasciare la donna che amavi, mia mamma. Chiamavi sempre il suo nome . Continuamente. Chiamavi: " Anna"
La chiamavi come se questo richiamo fosse un rimedio. Una medicina tanto la chiamavi e tanto sembrava un mantra che hai spinto molti malati nell'ospedale a chiamare il nome di mia madre.
Si sentiva in corsia il suo nome risuonare leggero da voci differenti.
Penso spesso a questa tua tenacia. a questo tuo impegno. Questa tua ostinazione di rimanere accanto a noi.
Ancora credo che tu lo stia facendo. Perchè , conoscendoti, so che, se esiste un altro modo per poter stare accanto a noi Tu , sicuramente lo userai.
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