giovedì 28 marzo 2013

I CITTADINI DAVVERO E I CITTADINI AL PARLAMENTO






Io , quelli che patisco di più sono i cittadini. Cioè quelli con cui ho grande empatia. 
 Sia quelli che vogliono distruggere il sistema totalmente , sia quelli che credono di poter spendere in modo costruttivo i voti acquisiti,  sia  quelli che sperano per timore del peggio che tutto rimanga come prima: gli intrighi di Palazzo, i soliti noti al comando e le parole consumate di una politica che non guarda più al cittadino. 
Io soffro per i Cittadini veri.
 Quelli che lavorano per € 1100,00 , quelli che non lavorano ed hanno 50 anni. Che hanno lavorato tanto e poi sono stati licenziati. Quelli che si sono appena laureati. Quelli che stanno studiando. Gli esodati che a marzo avrebbero dovuto cominciare ad avere la prima mensilità della pensione ed invece non l'hanno avuta.(lo so per certo)  

Io patisco questi cittadini. E ci sono anch'io in mezzo. Non urlo a favore di Beppe Grillo. Non mi piace  questa gestione esclusiva  di un gruppo di persone da parte di un sessantacinquenne ( ma nemmeno un trentenne mi sarebbe andato bene, a dire la verità: la democrazia è condivisione,  è confronto, è trattativa non diktat su rete )  
Ma non mi piace neppure  l'ostinazione dei vecchi riti che vuole a tutti costi conservare la supremazia sui poteri acquisiti attraverso delibere e leggine che permettono per  esempio,  l'assunzione forzata di chi " ha lavorato in questi anni per i partiti all'interno del parlamento" ( per la cronaca: vi è una delibera del 2012 che permette ai gruppi parlamentari un budget da utilizzare per l'assunzione di personale che ha già prestato servizio presso i partiti e possono essere assunti senza concorso) . Eppure allo stesso modo, non possiamo dimenticarci che gli eletti del Movimento Cinque Stelle sono stati selezionati tra quelli " trombati" dalle elezioni comunali delle liste accreditate , quindi diciamo, "gli scarti"  che non andavano bene neppure per diventare  consiglieri comunali.
Allo stesso modo odio  il sistema che si è incancrenito aggiungendo  man mano leggi e leggine a favore degli eletti al Parlamento.
E poi c'è la legge elettorale  che non è stata cambiata. Colpa dei partiti PD PDL LEGA CENTRO  FLI. 
E' vero che i partiti , durante il governo Monti non hanno fatto niente se non adagiarsi tra gli scranni  sperando che qualcun'altro si occupasse di ciò che era necessario ed urgente da risolvere. 
E' vero, anche, che il Movimento Cinque Stelle ha messo in moto il meccanismo della innovazione e restaurazione del sistema. 
Ma questa innovazione dovrà pur partire. 
Non facciamo i soliti italiani che vedono gli angeli tutti da una parte 
(gli angioletti a cinque Stelle) ed il diavolo incarnato nel Sistema così predisposto e consolidato anche per impedire, diciamolo, una deriva oligarchica a cui gli italiani sono stati spesso tentati. 
Il Pd, lo sappiamo , ha molte colpe. Tra le quali quella di non essersi rinnovato veramente.
 Lo considero il figlio più capace, più intelligente, più riflessivo.  Da questo figlio mi sarei aspettata una reale volontà di cambiamento. Non solo non c'è stata. Ma, anzi, il PD  si è stretto ancora di più nel suo entourage direttivo facendo ciò che fanno tutti: alimentare il carrierismo partitico,  permettere al  trombato di una competizione elettorale di ripresentarsi alla successiva, qualsiasi essa fosse stata e così via. 
Ma, malgrado tutte queste mie riflessioni,  ho sofferto il confronto tra Bersani e i portavoce del cinque Stelle, i quali  sono stati  niente affatto all'altezza di un colloquio civile e serio quale deve essere quello volto al  futuro della nostra Nazione. 
Non vi sto a dire le sensazioni di disagio che mi ha procurato il tono saccente della  porta voce per fortuna a tempo determinato.
Uno dei due portavoce ha detto: " Noi siamo il risultato della cattiva politica fino adesso attuata" 
Vada per la cattiva politica, ma se voi siete il risultato allora siete "gli escrementi" della cattiva politica invece di essere la risposta,  quello che dovrebbe essere il punto di partenza  di un nuovo modo di agire nell'amministrazione  pubblica.  
Invece no. La percezione di se stessi è di essere " un risultato" un "opera finita" Per questo la risposta diventa sempre "un nulla da proporre" o da fare o da condividere. 
 Insomma sono il risultato di una cattiva digestione. Ed io di solito, davanti a quei risultati lì,  tiro lo sciaquone e basta. 
Solo se si vuole partire con nuove proposte e nuove speranze, allora c'è la possibilità di un rinnovamento. 
La speranza è  che  tra coloro che si trovano  nel parlamento,  vi sia qualcuno che abbia lo stesso mio malessere e che  possa lavorare selezionando i migliori , quelli di buona volontà e provino davvero a darci un governo non pasticciato, non compromesso da intrighi di poltrone, ma sorretto da una nuova energia che permetta una gestione onesta dello Stato. 
Gli onesti esistono, no? Vecchi o giovani che siano. Noi, i cittadini davvero, per favore,  non possiamo sempre star lì col fiato in sospeso  a seguire passo passo le vicende  : abbiamo una vita da vivere. Non per niente vi abbiamo delegato ad agire in merito. 




lunedì 25 marzo 2013

NOI, I CITTADINI DAVVERO DEL LONTANO WEST



Ah, non sono scomparsa in questi giorni. Mentre da una parte mi stavo occupando di incombenze, diciamo,  da madre amorevole, dall'altra mi stavo occupando di me, proprio cercando di  non considerarmi  affatto.  
Ho lavato, stirato e presenziato ai successi scolastici dei miei figli. 
Ho scattato foto. 
Diligentemente.  
Fino ad allora, invece,  avevo disquisito per giorni, mesi e settimane sulle cose della città che parevano essere così incombenti e impellenti per il suo futuro. ( della città, intendo) 
Ingenua. 
Poi sono giunte le elezioni con il suo carico di promesse subito deluse.
Ora voglio dividere con voi, miei adorabili ed ostinati lettori , un  frammento di un testo di Nadia Urbinati: 

" ........Dopo le elezioni, Francesco Merlo ha scritto su questo giornale che nonostante il fragore delle parole e la carriolata di voti che con il M5S hanno portato persone ordinarie e nuovissime in Parlamento, l’impressione è che tutto questo cambiamento non serva che a far tornare tutto come prima, a legittimare il nuovo vecchio. 



Il rischio è che la democrazia appaia un agire senza costrutto, una perdita di tempo che alla società costa sempre più caro. Pessimo servizio dei democratici alla democrazia. La responsabilità degli eletti è enorme perché chi rende impossibile la formazione di un governo rende la democrazia una parola vuota e le fa un pessimo servizio. La sacrosanta volontà che le elezioni hanno concretizzato viene disattesa, perfino sbeffeggiata, da questo esercito di eletti che, giunti promettendo la luna, non sanno arrendersi al fatto politico basilare che ogni decisione rompe l’unanimismo e richiede mediazione (a questo serve la regola di maggioranza). Essere eletti non significa fare un atto di testimonianza delle proprie idee. Significa e serve a fare succedere cose, a decidere. Il rischio di questa democrazia degli ingenui è che spalanchi le porte come altre volte in passato alla democrazia dei furbi, che ottenga l’opposto di ciò che vuole e ha promesso.


Molti si chiederanno perchè il gruppo M5S  in Parlamento       non accettI  il confronto con gli altri. 
Credo prima di tutto perchè, gli eletti del M5S , avendo molto genericamente  un'idea delle cose che vogliono, ( acqua pubblica, energie rinnovabili,  cancellazione rimborso spese elettorali)   a causa della lmancanza di un organizzazione interna non sanno come affrontarle o vederle attraverso un progetto  costruttivo . 
In cosa si possono mai confrontare se non hanno un progetto almeno condiviso?  Beppe Grillo non permette  che il gruppo  si costituisca attraverso regole democratiche , e questo non è sicuramente un elemento a vantaggio del movimento, nè del sistema che muove le decisioni parlamentari.

Non è il solo freno che sta stridendo tra le rotaie di questa locomotiva. 
C'è il PD che perde tempo. 
Perde del prezioso tempo incespicando  tra vecchie parole  che hanno sempre usato  e un vago sentore d'averne bisogno  di nuove per unire, anche strappare , magari, ma ricomporre una speranza davvero nuova, fatta di altre persone ed altri sguardi  e non quelli  che  premono tra i banchi.  
Questo atteggiamento che potrei definire " conflitto democratico " e che Nadia Urbinati chiama " democrazia ingenua" ci lascia, noi elettori,   osservatori preoccupati che questa immobilità, fatta di frasi consegnate ai media come pacchetti di viaggio organizzato,  sia  l'unico risultato che siamo riusciti a raggiungere tramite le elezioni appena svolte. Viene da  incitare come si fosse ad una corsa di cavalli : " Coraggio, coraggio, forza, muoviti, muoviti." 

INUTILE. il PD non si muove.  

La casta, quella di cui si è tanto parlato, che abbiamo dannato come il nuovo flagello dell'umanità , QUELLA CASTA Lì, NON è STATA MICA DEBELLATA. Non so se ve ne siete accorti.
Non lasciatevi ingannare dalle solite manfrine contro questo o quel modo di fare.  
 La casta è sempre stata costituita da un gruppo che ossequiava la rappresentazione delle istituzioni e da un'altra  parte che  ne derideva ogni più piccola esternazione. 
 Sono sempre stati due gruppi in perfetta sinergia tra di loro. Si può quasi dire che l'uno tutelava la sopravvivenza dell'altro.   

 Anche ora.  Ci sono quelli che schifano le regole del Palazzo. 

Irriverenti verso le istituzioni e verso i ruoli quali essi siano,  petulanti e polemici  sulle poltrone ed attenti esclusivamente alle piccole cose fatte di carne e ravioli inzuppati e di scontrini untuosi. 
Una casta noiosa e oltretutto pedante.  
I cittadini non hanno lavoro  e loro stanno a spaccare il capello in quattro per  decidere quale piatto gastronomico sia più popolare . E' il segno dello sfaccendamento che regna in quei luoghi. 

Non so cosa succederà. Bersani farà il governo? Il governo durerà?
 Credo che tutto ciò che succederà non dipenderà da noi,Sì,  non dipenderà da noi : i  cittadini davvero.  
Siamo fuori dai giochi. 
Anche se scriviamo come fossimo influenti. 
Il sistema è una macchina spazzatrice e qualche volta trascina  con il suo scopone rotante  qualche nuova figura , qualche nuova cartella di cuoio. 
Questi figuri,   in qualunque modo si facciano chiamare,  saranno  all'interno del marchingegno rombante che vedremo allontanarsi dal marciapiede della città , qualunque essa sia questa città .  Magari  spersa nel  far west ( lontano occidente) ma lontano, lontanissimo. 
Almeno sette ore di macchina. 

martedì 26 febbraio 2013

IL RISULTATO DELLE ELEZIONI 2013. PER COLPA DI CHI



Quale è stato il risultato delle elezioni? Sicuramente hanno vinto specifiche  realtà: 

Hanno vinto la protesta e la disperazione delle famiglie, dei ragazzi  dei cassaintegrati, dei disoccupati, dei dipendenti  pubblici a cui non si rinnova il contratto mentre NEL CONTEMPO si sperpera   denaro pubblico tra gli eletti in Regione e in parlamento o ancora peggio attraverso speculazioni bancarie, dilapidando capitale pubblico nella stessa misura  di ciò   che si  esige dal cittadino quale soluzione al disastro finanziario che lo stesso sperpero  ha causato 

Ha vinto  anche lo zoccolo duro della società. 
Quello   che non si interessa degli scandali e delle ruberie, indulgente con se stesso e di conseguenza con gli altri nell' illusione di procedere all’impunità generale fino a che si può.

Ha perso il PD.
Almeno moralmente che non è poco. 
Bersani non è stato credibile. Non a sufficienza. 
Il PD fa sempre lo stesso errore: perde l’identità, la confonde per essere piacente , si camuffa e si traveste , si convince d’essere altro: un po’ come una donna baffuta che insegue gli uomini che odiano le donne baffute.
Il PD continua a rincorrere una identità che il suo elettorato non riconosce. 
 Il suo elettorato non è indulgente. 
Ne’ con se  stesso e men che meno con gli altri.
Forse il PD preferirebbe un elettorato più compiacente, più fedele, che chiuda un occhio ed anche due quando il suo leader dice: “ 
"Toccare l’articolo 18?!!Roba da matti toccarlo ora quando il problema è entrare nel mondo del lavoro, non uscirne” per poi ritrovarsi a votare a fianco di Monti proprio per lo smantellamento dell'articolo 18 .
E questo è solo un esempio  

Bersani , diciamolo, si è stretto tra le braccia del suo apparato  e si è cullato del suo abbraccio morbido e confortante.  L’ultimo suo comizio ha preferito rivolgerlo ai suoi fedelissimi , lasciando i cittadini fuori,  da soli  a rimuginare veleni e idee di rivolta.

Non ha parlato mai di eliminare i rimborsi elettorali , ( se lo ha fatto come dice un caro piddino di Valenza ) lo ha fatto in modo talmente fievole che non me ne sono accorta.
Non ha parlato di eliminare  i privilegi, le macchine blu delle Regioni, gli stipendi  d’oro degli onorevoli. 
Non  ha voluto  proporre  “ cambiamenti radicali” ma si è presentato protetto dalla nomenclatura come da una coperta lunga e morbida.

Il suo programma era generico, confuso. 
Ha polemizzato lievemente sul fatto che voleva vedere il programma del cinque stelle , ma non ha mai ricordato e denunciato a gran voce i furti nelle regioni, le ruberie dei rimborsi elettorali , non ha mai ricordato i nomi ed i cognomi, non ha mai detto che  dovevano andare in galera o se l’ha detto l’ha fatto senza che nessuno potesse avvertirlo come qualcosa di profondamente  sentito ed assimilato personalmente.  
Perché il PD non si lascia avvicinare da nessuno. 
Non si  mescola con la gente , non si fa contaminare dal  sudore e dalle nenie anche noiose dei vicini di casa. 

Il PD si allea con Vendola ma poi scrive nel suo programma che è indispensabile allearsi con il centro dei moderati che la pensano all’opposto di Vendola. 
E’ necessario   conoscere il popolo che si vuole sedurre.
Perché di questo si tratta. Di seduzione ( condurre  a se’ verso un progetto da condividere) Perchè sedurre vuol dire anche ridare speranza in un mondo nuovissimo.
E’ necessario tornare sulle strade , ma non coi i gazebini ed i palloncini durante le elezioni.
E’ necessario sporcarsi le mani, annoiarsi anche passare del tempo nelle città e nei quartieri.  E0 più diogni altra cosa    definire una volta per tutte quale identità si vuole avere.

Il popolo democratico è disperato.

Il popolo democratico non dimentica

Il popolo democratico se ha fame è disposto a  rubare ed a vendersi se non ha speranze  , se non ha alternative.
Dunque. Non basta dire di avere sbagliato tattica.  Bisogna " salire " tra le gente . 

Il PD si è chiuso a riccio tra le mura del suo castello  e non si mescola più con la massa popolare e non crediate  che non vi capisca ! 
Ma non è più tempo per mostrare questa spocchia . Non siete la meglio gioventù .  Ed anche se mai lo foste è tempo di divulgare la buona novella tra i poveri. 
C’è qualcuno fuori dalle mura che sa lottare e che non aspetta altro  che condividere un  concreto  impegno sociale per l’Italia, per le sue città. Per i suoi paesini. Per le famiglie. Per i nostri  ragazzi, i nostri bambini. Non è tutto perduto :  basta non inseguire più gli uomini che non vi amano. 

IL RISULTATO DELLE ELEZIONI 2013


Quale è stato il risultato delle elezioni? Sicuramente hanno vinto specifiche  tipologie di persone. 

Hanno vinto la protesta e la disperazione delle famiglie, dei ragazzi  dei cassaintegrati, dei disoccupati, dei dipendenti  pubblici a cui non si rinnova il contratto mentre   vengono informati sullo  sperpero di denaro che avviene  nelle regioni ,speculazioni scandalose  nelle banche,  consumando  spesso la stessa quantità di denaro che si  esige dal cittadino quale soluzione al disastro finanziario che lo stesso sperpero ci ha causato 

Ha vinto  anche lo zoccolo duro della società. 
Quello   che non si interessa degli scandali e delle ruberie, indulgente con se stesso e di conseguenza con gli altri nell' illusione di procedere nell’impunità generale fino a che si può.
ha perso il PD. Almeno moralmente che non è poco. 
Bersani non è stato credibile. Non a sufficienza. 
Il PD fa sempre lo stesso errore: perde l’identità, la confonde per essere piacente , si camuffa e si traveste , si convince d’essere altro: un po’ come una donna baffuta che insegue gli uomini che odiano le donne baffute.
Il PD continua a rincorrere una identità che il suo elettorato non riconosce. 
 Il suo elettorato non è indulgente. 
Ne’ con se  stesso e men che meno con gli altri.
Forse il PD preferirebbe un elettorato più compiacente, più fedele, che chiuda un occhio ed anche due quando il suo leader dice: “ 

"Toccare l’articolo 18?!!Roba da matti toccarlo ora quando il problema è entrare nel mondo del lavoro, non uscirne”

per poi ritrovarsi a votare a fianco di Monti proprio per lo smantellamento dell'articolo 18 . E questo è solo un esempio  



Bersani , diciamolo, si è stretto tra le braccia del suo apparato  e si è cullato del suo abbraccio morbido e confortante.  L’ultimo suo comizio ha preferito rivolgerlo ai suoi fedelissimi , lasciando i cittadini fuori,  da soli  a rimuginare veleni e idee di rivolta.
Non ha parlato mai di eliminare i rimborsi elettorali , ( se lo ha fatto come dice un caro piddino di Valenza ) lo ha fatto in modo talmente fievole che non me ne sono accorta.
Non ha parlato di eliminare  i privilegi, le macchine blu delle Regioni, gli stipendi  d’oro degli onorevoli. 
Non  ha voluto  proporre  “ cambiamento radicale” ma si è presentato protetto dalla nomenclatura come da una coperta lunga e morbida.
Il suo programma era generico, confuso. 
Ha polemizzato lievemente sul fatto che voleva vedere il programma del cinque stelle , ma non ha mai ricordato e denunciato a gran voce i furti nelle regioni, le ruberie dei rimborsi elettorali , non ha mai ricordato i nomi ed i cognomi, non ha mai detto che  dovevano andare in galera o se l’ha detto l’ha fatto senza che nessuno potesse avvertirlo come qualcosa di profondamente  sentito ed intimo. 
Perché il PD non si lascia avvicinare da nessuno. 
Non si  mescola con la gente , non si fa contaminare dal  sudore e dalle nenie anche noiose dei vicini di casa. 
Il PD si allea con Vendola ma poi scrive nel suo programma che è indispensabile allearsi con il centro dei moderati che la pensano all’opposto di Vendola. 

E’ necessario   conoscere il popolo che si vuole sedurre.
Perché di questo si tratta. Di seduzione ( condurre  a se’ verso un progetto da condividere) 

E’ necessario tornare sulle strade , ma non coi i gazebini ed i palloncini durante le elezioni.
E’ necessario sporcarsi le mani, annoiarsi anche passare del tempo nelle città e nei quartieri.  E0 più diogni altra cosa    definire una volta per tutte quale identità si vuole avere.
Il popolo democratico è disperato.
Il popolo democratico non dimentica
Il popolo democratico se ha fame è disposto a  rubare ed a vendersi se non ha speranze  , se non ha alternative.
Dunque. Non basta dire di avere sbagliato tattica.  Bisogna " salire " tra le gente . 
Il PD si è chiuso a riccio tra le mura del suo castello  e non si mescola più con la massa popolare e non crediate  che non vi capisca ! 
Ma non è più tempo per mostrare questa spocchia . Non siete la meglio gioventù .  Ed anche se mai lo foste è tempo di divulgare la buona novella tra i poveri. 
C’è qualcuno fuori dalle mura che sa lottare e che non aspetta altro  che condividere un  concreto  impegno sociale per l’Italia, per le sue città. Per i suoi paesini. Per le famiglie. Per i nostri  ragazzi, i nostri bambini. Non è tutto perduto :  basta non inseguire più gli uomini che non vi amano più.