venerdì 24 dicembre 2010

COMUNE DI VALENZA: BOLLETTINO DI INFORMAZIONE


Ieri il prof. Capra è venuto in ufficio per complimentarsi con noi per la nuova grafica del bollettino di informazione. Ha detto:
" Finalmente il bollettino è più chiaro e leggibile. Grazie"
E questo è solo l'inizio. Ciò che prende in mano il nostro ufficio riesce ad essere sempre meglio di ciò che era stato.
Una piccola prerogativa dell' URP di Valenza:
la professionalità.
Possiamo anche cambiare attività, ma in ogni caso faremo sempre le cose AL MEGLIO. ( e soprattutto meglio di ..)
Infatti il punto essenziale non è solo FARE ma
SAPER FARE BENE.
e per questo non basta l'assegnazione di una funzione
ci vuole altro.
bisogna onorarla.
non basta fare il baciapile


dopo questa digressione necessaria

ABBRACCIO TUTTI COLORO CHE MI LEGGONO
AUGURANDO LORO CHE POSSANO PASSARE
QUESTI GIORNI
ACCANTO ALLE PERSONE CHE AMANO.
GLI STRONZI AFFANCULO
( E NON E' PROPRIAMENTE UNA COSA NATALIZIA)
ma tant'è....

mercoledì 22 dicembre 2010

QUANNO CE VO' CE VO' : LETTERA AD UN COJONES

Adesso guarda bene 'sta foto perchè te sto a guarda' dritto negli occhi coi miei occhiali di Kriptonite , di quelli che te fulminano e te colpisco dovetusaibene perchè ci ho da ditte una cosa .
In tutti questi anni, nun crede' che non l'ho capito, che ci guardavi di sguincio, mentre noi si lavorava di lena e si mieteva successi a iosa, e tu ,mi ti immagino ,come ti rodeva lo stomaco e pensavi : " Aho' a sti' fiji de na' mignotta, che se possino ammazzalli , come cazzo faranno ad azzeccarla sempre, ad avere sempre tutto sto' successo, a riuscì a fa' bene ogni cosa ?che fanno come fossero Re mida che ogni cosa diventa oro ?"
Ed era vero : e tu te magnavi le dita dalla rabbia ma facevi finta di gnente ed intanto mugugnavi tra te e te, aspettando l'occasione bona per facce le scarpe.
L'occasione tè cascata tra le braccia, o meglio, noi te l'abbiamo regalata per Natale perchè c'eravamo rotti li cojoni di certa gente incapace a fare anche la più piccola cosa credennose er mejo de tutti e nun capì invece nu cazzo de gnente e tu, volpino da hosteria, ci sei cascato ed ora te pare de toccà er cielo con un dito e credi che te sarà semplice uguagliare du' pezzi da novanta come semo noialtri.
E te ce vojo proprio vede' a raggiungere i nostri risultati perchè, bello mio, non ci hai la stoffa per ave' successo, non ci hai le capacità, tu sei solo capace a leccare er culo di chi te lo porge , ma per il resto bisogna sapè usa' altri organi che nun se trovano in bocca . Quelli che ce servono in questi casi nun se trovano neppure tra le mutanne piegandosi a novanta gradi e quinni per te c'è poco da fa'.
Ah cocco de zia, te ce vojo vede' ad occuparti i giorni di festa e di pre - festa di lavoro, te ce vojo proprio vede' ad escogita' quarcosa di bono, che non ci hai la testa neppure per attaccà un quadretto. Perchè per inventà bisogna avere come minimo la creatività ed un po' di competenza professionale che alla scuola dei leccamerde ancora nun ce l'hanno messa come materia .
Insomma , bello mio, mentre noi ce ne staremo a casa nei uicchend ( o mejo ancora , in giro cor nostro campere) te te devi a mori' ammazzato de lavoro . E salutame tanto la signora che già me la vedo a casa da sola a grattasse' le pulci che macari sta pure mejo senza te tra i cojoni.
Devertete ora te, ah BBELLO!!!!. ma poi nun te venì a lamentà se la gggente nun sa nemmeno che cazzo stai a di' o a fa' e nun te tardisce neppure un po' ....e te se presenteno in quattro gatti ... come urtimamente!

domenica 19 dicembre 2010

LE CARENZE E LE RIVERENZE


Così sono in ferie.
Preparerò il mio camper e dopo averlo attrezzato di tutto punto e festeggiato il Natale, dal 26 Dicembre inizierò un lungo viaggio.
Dopo aver pensato per tanto tempo a fare bene il mio lavoro penserò a fare bene il mio pellegrinaggio.
Intanto domani, primo giorno di ferie, andrò ad una assemblea sindacale dei lavoratori indetta dalle R.S.U.
Il segretario provinciale alessandrino del PD , su face book, ( invece di presentare obiettivi e programmi) ormai invita solo ad un mantra collettivo per allontanare lo spettro di Berlusconi e non si capisce nemmeno se parla di calcio o di politica . Stasera D'Alema da Fazio ha già preparato l'omelia funebre alle primarie: non gli hanno mai portato bene, perchè dovrebbe mantenerle?
E poi il lavoro...
Ridicolmente speravo davvero che prima o poi ci potesse essere il riconoscimento di capacità e professionalità che il grigiore di vecchie nomeclature avevano impedito sinora. Ma era un sogno infantile, presto abbandonato. Non si trattava di politica, ma solo di riverenze. E quelle non le so proprio fare. malgrado siano di prioritaria importanza sia a destra che a manca.
Ora mi volgo ad altri orizzonti lungo la mia strada. So eccellere anche su sentieri di neve e ghiaccio. E' questo il clima che mi si confa. Ho comprato due tute felpate veramente carine e un paio di stivali da neve imbottiti e morbidi che non temono nulla. Mi attende una stagione ostile, ma mi sto attrezzando e non soccomberò.
Cosa potrei chiedere di più?

venerdì 17 dicembre 2010

IL DIPENDENTE MEGALOMANE: OVVERO NON MI CHIEDERMI COME MAI

E poi c'è ancora un particolare genere di dipendente che non esclude altre categorie , ma anzi, le rafforza e le completa. E' la figura di colui che ha la presunzione di essere capace di lavorare.

Il Dipendente Megalomane.

E' quello che, probabilmente in tempi lontani, avendo dovuto scegliere tra la morte e la profonda stupidità , sopravvisse e tuttora propera immancabilmente nei meandri degli enti pubblici.

E' il classico tipo sfisicato, emaciato, occhi torvi senza sguardo con l'espressione del mento bifido che tradisce la illusoria convinzione d'essere competente.

Non divide , nè condivide alcuna cosa fuorchè gli insuccessi: quelli sono degli altri che non hanno visto, che non capivano. I successi non ci sono mai , ma il dipendente Megalomane non è affatto turbato: basta andare in giro a rivendicare il buon esito del suo lavoro ed ecco qua che è bello che confezionato il successo.

Il Dipendente Megalomane è una specie di agenzia di sondaggi che comunica personalissimi dati di ascolto, una specie di questura che da i numeri tutti sballati dei cortei, una specie di bradipo che conta i propri passi credendosi una gazzella.

Lui mi fa ridere, perchè è convinto di contare molto nel grande gioco di società , invece è solo uno che annaffia i fiori nel giardino dei padroni e che il suo tempo consumato diventerà solo tappezzeria sbiadita e fuori moda. Anni 70: un orrore.

Povero caro, il dipendente Megalomane . Lo vedo col batticuore mentre nei corridoi e nelle agorà cerca di guadagnarsi a caro prezzo una visibilità da miserabile.

Ma come dice Oscar Wilde: " Riguardo ai poveri virtuosi si può avere pena di loro, ma non li si può certamente ammirare"