lunedì 15 ottobre 2018
CESARE NON ABITA PIU' QUI
Catalogavi le foto con pignoleria da ragioniere
La data , il luogo, il motivo.
Eri convinto che tutto dovesse avere una collocazione logica.
Per questo non credevi di poter morire.
La data , il luogo, il motivo.
Eri convinto che tutto dovesse avere una collocazione logica.
Per questo non credevi di poter morire.
Non ti sembrava opportuno.
Ora , dopo mesi, ho aperto i tuoi cataloghi. Molti hanno me al tuo fianco.
La nostra vita mi si è rilevata tra le pagine.
Non posso che darle voce
Ora , dopo mesi, ho aperto i tuoi cataloghi. Molti hanno me al tuo fianco.
La nostra vita mi si è rilevata tra le pagine.
Non posso che darle voce
lunedì 11 settembre 2017
LEI SCRIVEVA
Caro,
oggi è una giornata buia per me . Se esistesse una parola che potesse descrivere qualcosa di più scuro del buio sarebbe oggi il caso di usarla. Soffro per te perchè ti sento somigliante a me, non solo putroppo nelle difficoltà che nascondiamo o nei difetti che cerchiamo di far passare per qualità con un lavoro di parole anche convincenti, ma soprattutto per la sensibilità che ci tormenta e ci spreme ferocemente.
Noi ci illudiamo un po' di servirci degli altri. conservando la convinzione di essere in una posizione privilegiata, perchè ci pare di essere più intelligenti, più esperti, più forti.
Invece siamo infinitamente più deboli perchè bisognosi. Abbiamo bisogno di amore , di relazioni, di essere riconosciuti, gratificati. Non vogliamo essere invisibili.
Personalmente cerco sempre delle conferme ( che riconosco precarie e mistificatorie ) dell'apprezzamento degli altri.
Arrivo al punto di mortificarmi se quando entro in un bar o in una stanza non succede che gli avventori si girino a guardarmi Capisci.
Ho bisogno di tutto perchè non ho nulla.
Cioè non ho nulla di quello che voglio. Quello che voglio ( devo riconoscerlo ci sto pensando da parecchio) sono solo gratificazioni. Forse il tuo ricordo di questa donna è doloroso non per la donna stessa ma perchè ora entri e non trovi gli sguardi che vuoi, il richiamo che vuoi.La passione che credi di meritare.
I fatti, alla fine sono meschini e disonorevoli e la vita non è che un mitizzare degli attimi che non ricordiamo veramente nella loro interezza.
I fatti, alla fine sono meschini e disonorevoli e la vita non è che un mitizzare degli attimi che non ricordiamo veramente nella loro interezza.
Ma te lo dico perchè forse, forse... forse questo nostro dolore e questo nostro rimestare non ha lo spessore reale che gli vogliamo dare . Dovremo, carissimo , dovremo andare oltre e ripulire la nostra giacca di tutte queste polverose elucubrazioni .
Quando mi osservo agire come una appassionta ed indulgente servetta, ho una gran pena per me e un grande dolore per quello che penso e sento.
Quando mi osservo agire come una appassionta ed indulgente servetta, ho una gran pena per me e un grande dolore per quello che penso e sento.
Dei giorni, come oggi, vorrei avere altri pensieri. vorrei avere intrapreso un altro viaggio. Più in alto. vorrei non avere il peso di questo incedere inopportuno che tuttora mi identifica , perchè le mie condizioni psicologiche sono le stesse.
Non sto migliorando.
E questi momenti di desiderio di rinascita sono solo delle piccole sceneggiate che recito a mio uso e consumo. Domani sarò ancora qua , avendone l'occasione, a rimestare storie e sentimenti non autentici. Questo forse è il crimine più grande, più di ciò che vado facendo , ossia non crederci. O peggio ancora avere una intenzione opposta a quella che rivendico
Riconosco che il sentimento che mi muove non è nobile. Lo so, non perchè lo sento ora , ma perchè nella mia vita ho sempre smaniato in nome della grande passione che si dileguava al sorgere di una nuova necessità impellente.
Tu parli di collaborazione con N....... . ma caro, la collaborazione e un altra cosa. tu inserisci un testo di Toltoj in un guazzabuglio di indicazioni da agenda di economia domestica e in un ricettario di ricette di vita di una massaia cantonese. Collaborazione su un testo letterario è condivisione . Scrivere a quattro mani una storia all'unisono di sangue e di carne.
Riconosco che il sentimento che mi muove non è nobile. Lo so, non perchè lo sento ora , ma perchè nella mia vita ho sempre smaniato in nome della grande passione che si dileguava al sorgere di una nuova necessità impellente.
Tu parli di collaborazione con N....... . ma caro, la collaborazione e un altra cosa. tu inserisci un testo di Toltoj in un guazzabuglio di indicazioni da agenda di economia domestica e in un ricettario di ricette di vita di una massaia cantonese. Collaborazione su un testo letterario è condivisione . Scrivere a quattro mani una storia all'unisono di sangue e di carne.
OSSIA ben Altro. Io capisco il tuo bisogno di conferme di attenzioni di voglia di esserci, di visibilità. Ma non è questo il nostro modo. Io ti comprendo. Sono contenta di parlarti.
Trovarti è stato un dono.
Non perchè sei un uomo fantastico, ma perchè la tua ombra maligna è piena di quella passione e di quel dolore che mi appartiene-
Non perchè sei un uomo fantastico, ma perchè la tua ombra maligna è piena di quella passione e di quel dolore che mi appartiene-
Io non collaboro mai. Perchè sono troppo diversa , voglio solo inglobare , nutrirmi. .. Oppure Perdermi.
Forse non so bene , forse mi inganno. Ma non voglio lasciarti andare. Voglio avvicinarmi. Io ti vedo e per me non sei invisibile. e posso capirti.
Intanto Scrivimi e stammi vicino
Forse non so bene , forse mi inganno. Ma non voglio lasciarti andare. Voglio avvicinarmi. Io ti vedo e per me non sei invisibile. e posso capirti.
Intanto Scrivimi e stammi vicino
mercoledì 12 luglio 2017
SENZA SCARPE
Cammino senza scarpe.
O quasi.
Cammino con Ciabatte striscianti.
Di stoffa.
Le porto
schiacciandole col tallone. La pressione ha consumato il colore. E' opaco .
Sono sempre senza trucco.
Senza parole.
Senza taglio nei
capelli
Lasciati alla
rinfusa in testa o peggio ancora legati stretti con fermagli di ferro.
Ho raccolto da
terra tutte le mie lacrime. Si erano mimetizzate tra quelle che avevo sparse
per il tuo tradimento . per il tuo abbandono di tanti anni fa.
Ma quelle erano altre lacrime perché ti potevo
odiare . Erano forti . Rigogliose. Sapevano di rivalsa . Di vendetta.
Non
sapevo che ci saremmo lasciati altre
volte .
Non sapevo che ti avrei amato ancora.
In questi mesi ho atteso.
Ho atteso che il
dolore si placasse dopo essermi
scoppiato nel cuore lanciando i suoi lapilli pungenti attorno a me.
Ho imparato a
non pensarti e questo è già stato un esercizio molto utile.
Ho governato il
mio corpo con grande pignoleria.
Ho dominato i pensieri orientandone l’indirizzo e l’intensità.
Ora
forte
ora piano
Ora niente.
Sono frugale.
Cerco di non torturare
i miei muscoli obbligandoli ai
tacchi alti o alle gonne strette .Alle scollature insidiose. Ai battibecchi irragionevoli.
Invece indosso vestiti larghi da non toccare la pelle.
Sono morbida. Non sforzo i tendini, ma li rilascio quietamente.
Per attutire i colpi .
Sono
accomodante. Perché non ho necessità di educare gli altri ad un etica maggiore.
Sono senza
ambizioni e presunzioni ed ho gli stessi risultati di quando mi agitavo nel
mondo piena di speranze di salvarlo.
Sono una spettatrice accondiscendente e indulgente ma anche molto distratta.
I miei ricordi, ancora dolorosi, li tengo assopiti in fondo alla mia anima, ma quando qualcuno di loro vuole emergere titubante ed incerto lo
lascio girovagare per qualche attimo come fosse una necessaria punizione per essere sopravvissuta .
Presto li
lascero' liberi.
Quando starò meglio.
Allora ti rivedrò, caro amico, sorridere del tuo sorriso magico.
Iscriviti a:
Post (Atom)