Appena scendo dall’auto, e mi trovo di fronte
la grande porta medioevale con la cinta
di mura attorno in pietra bianca porosa e grezza, mi pare d’essere un guerriero.
Un passo avanti all’altro ho la
sensazione di appartenere ad un tempo già raccontato che non si trova qui, ma che interrompe la mia
vita trascinandola quietamente verso un passato glorioso.
Le strade sono di ciotoli ed erba
lucente.
Sento persino lo scalpitio degli zoccoli del cavallo. ad ogni mio passo.
Clappete clappete . Un guerriero muto e invisibile
attraversa la cinta muraria.
O forse
sono io il cavallo,il muso in avanti , la testa reclinata in basso , il trotto
leggero, lento e calmo di animale senza
paura. ma guardingo e teso ad ogni piccolo suono nella valle deserta silenziosa.
Mi volto sempre in quel punto tra
la piazza e la porta centrale
Mi metto a guardare in fondo le colline lunghe e basse, e verdi e
azzurre mentre in alto fumi leggeri si alzano in mezzo alle nuvole.
La mia casa è dietro la chiesa di san Giorgio .
E’ un vicolo stretto tra le sue mura;
è un piccolo pezzetto di verde abbandonato. Davanti alla porta di
ingresso si trovano i vetri screziati di azzurro e di oro delle vetrate della chiesa.
Questa casa è stato il primo regalo che mi sono fatta dopo tanto tempo
Qui il mio passato non conta. Ma quel che è più bello è che non c'è quel futuro chiassoso, ostile ed inquieto della città da dove provengo