venerdì 27 dicembre 2013

FACE BOOK QUINDI SONO




I social net work qualche danno lo hanno fatto.
 Diciamocelo. 
Hanno permesso ad una marea di persone stupide, banali , senza merito alcuno  di occupare spazio e di entrare  quasi a viva forza nella vita di chi, in altre condizioni, mai sarebbe stato ad ascoltare facezie idiote. 
Impossibile sfuggire al cicaleggio telematico che ci scorre davanti a meno di non spegnere il Pc o nascondersi al mondo. 
E' l'eterno dilemma: isolarsi oppure lasciarsi   contaminare delle banalità di molti, dalle rivendicazioni confuse di sprovveduti avventurieri di uno spazio che permette  qualsiasi libertà e quindi anche quella di essere inconcludente e  sconsiderato al punto giusto da non rendersi neppure conto di seminare amenità senza rimedio? 

Qualcuno potrebbe obbiettare : " ok, ma vuoi mettere la libertà di esprimere quello che si pensa, come lo si pensa e comunicarlo al mondo? "
Io  dico: " Dipende"

Ci sono talmente tante perversioni umane che  necessiterebbero non solo  di essere lasciate mute, nascoste, costrette al silenzio, ma anche rimosse, cancellate e ripudiate. Oppure guarite con una buona psicoterapia. 
Molti hanno la forza morale  per trattenere le briglie alle proprie patologie mentali  o, meglio ancora, hanno la capacità di nutrire il proprio demone attraverso la cultura della tolleranza, della misericordia e della compassione , ma altri , i più deboli, privi di strumenti necessari a riconoscere l'ombra, vi si lasciano trascinare senza remore o spavento. 
Sciocchi, scialbi, vuoti.
 Questi sono totalmente privi di un loro linguaggio interiore, che non sia dettato dalla seduzione mondana e dal compiacimento di essere visti,  che non riescono a distinguere il bene dal male perchè la distinzione è netta e precisa come tra la verità e la menzogna. 
C'è inequivocabilmente. 
Su questo aspetto  internet e soprattutto i social net work hanno fatto  incetta di proseliti. Ignoranti, nevrotici, senza arte nè parte, senza capacità   nè cultura, nè educazione . Spinti da nevrosi compulsive e dai disagi della propria anima. 
A camionate si sono riversati nel web come ad una fiera del divertimento pronti a lanciare i loro anatemi e  le loro imprecazioni a questo o a quel politico o anche personaggio pubblico ed ancora a genti o popolazioni additate quali pericolose o malandrine solo perchè da loro non compresi e distanti.  
Queste loro esternazioni  che spesso lasciano il tempo che trovano e che, per fortuna  il più delle volte  non danno seguito a vere e proprie azioni di violenza , sono ugualmente pericolose. 
Sono pericolose  primo  perchè in ogni caso danno legittimazione ad un impulso di vessazione, di angheria che dovremmo far tacere, allontanare da noi come una malattia contagiosa e secondo perchè sembrerà a  questi sprovveduti del web di essere attivi nella società mentre invece sono solo inerti, confusi , strangolati dalla loro nevrosi che li isola e li annienta attorno ad un tavolo lasciandoli sempre soli ed improduttivi, per la società se non addirittura deleteri  e rovinosi per la comunità  che ascolta suo malgrado e assimila questi demoni partoriti da menti sconvolte  e da una cultura ottusa e rudimentale. 
E vorrei dire a questi analfabeti  della politica e della tolleranza che non saranno loro a fare l'Italia : caso mai potranno disturbare la formazione di un nuovo linguaggio dedicato alla costruzione di una civiltà pacifica e di una nuova  cultura democratica , ma poi , consumati gli odi e le ricriminazioni per il destino avverso dovranno ritornare al silenzio dal  quale  il web li ha fatti emergere. Ed Amen. 

domenica 15 dicembre 2013

QUANDO NON C'E'' IL PANE E LA BRIOCHE E' INDIGESTA








In questi giorni, parlando con un  amico di sinistra, si discuteva della grave  apatia che aveva colpito tutta quell'area, appunto,  di sinistra che non riusciva a ritrovarsi nelle politiche folli che sta attuando ormai da anni il Partito democratico prima affiancandosi a Monti e poi con Letta. 
Per il mio amico  era necessario screditare le sue  scelte e per me invece era necessario attuare delle iniziative che fossero in grado, esse stesse,  con la loro efficacia  di screditare le azioni finora condotte.
Gli ultimi avvenimenti hanno ormai superato queste riflessioni.
C'è stato chi non poteva più aspettare avendo avuto fin troppa pazienza. 
Inizialmente si è trattata della mobilitazione di quelle categorie più colpite da queste politiche piegate alle multinazionali ed ai grandi colossi bancari,ossia le piccole imprese, gli artigiani, i disoccupati, i cassintegrati.
Poichè non riuscivo a individuarne gli obbiettivi,   malgrado sentissi fortemente il disagio e la rabbia che le manifestazioni emanavano, me ne stavo in silenzio  a guardare.
E' chiaro che inizialmente  la protesta è stata guidata da una  parte politica ben definita che è l'estrema destra, ma questo non toglie che sono riusciti, come si dice ad intercettare la disperazione delle persone .
Non possiamo quindi prendercela con l'estrema destra se per prima ha risposto al dolore ed alla rabbia  dei nostri lavoratori.
Anzi, chi aspettava, chi cercava di vedere il lato buono  di questa politica  , chi pensava che le cose si potessero aggiustare, come me, per esempio, ha sbagliato. 

Cosa ha fatto di noi il sistema?

Ci ha abituati all' infelicità. 


Ci ha abituati alla rinuncia attraverso la stretegia della gradualità. 

Ha cominciato a dirci, per esempio  che i contratti non potevano  essere rinnovati  a causa della crisi. 
Noi dipendenti pubblici, infatti,  siamo stati buoni buoni ad accettare che per dieci anni non ci rinnovassero il contratto ed ancora ora il nostro contratto è fermo come sono immobili i nostri stipendi. 
Ha poi gradatamente imposto   regolamenti e tributi impopolari  additando la causa alla grave crisi. ( ma il governo a nulla ha rinunciato! nè a privilegi, nè a stip0endi milionari ) 
Ci ha distratto con spettacoli ameni imponendoci dei modelli omologati in modo da poter individuare più facilmente il diverso
Non ci ha  informato affatto  sui vari meccanismi legati  il gruppo di Bilderberg e la Commissione Trilaterale. 
Men che meno sappiamo bene cosa sia il fiscal compact o il MES ossia il meccanismo europeo di stabilità, una vera  mannaia sulle teste della gente. 

Ed ancora ci ha fatto credere che fossimo noi i colpevoli. Noi che  non siamo stati capaci di far sopravvivere le piccole aziende, noi che non siamo capaci di trovare lavoro, noi che siamo giovani bamboccioni.
Ma riconoscere questo non è sufficiente .
E neppure tirarsene fuori mi pare una buona idea. 
Perchè ,in questo modo, ignorando e disconoscendo questa protesta  la si lascerà in mano ai più violenti . Non si scredita un evento di questo valore restando a guardare , ma invece cercando di starci in mezzo e  dando un apporto costruttivo ed involutivo. 
 Non so certamente in che modo, ma è chiaro che l'atteggiamento del governo di negare la virulenza ed il valore sociale del fenomeno è un errore enorme.
Questa spocchia ormai tradizionale di quella che fu l'anima della  sinistra rischia davvero di cancellarla dalla nostra Nazione . 
Non è tempo di meditazioni ed elucubrazioni pelose. 
E' tempo di stare vicino alla gente e fare in modo che questa disperazione attiva e propositiva non prenda delle deviazioni irrimediabili

Un altro punto assai tipico  e quasi  comico di questa nomenclatura:   Il governo per cercare di controllare il fenomeno ha provato ad incontrare una cosiddetta delegazione. Il rifiuto del movimento dei forconi mi pare coerente con la spinta propulsiva che l'ha fatto nascere. Questo atavico recarsi a Palazzo che significa in qualche modo prostrarsi davanti ai potenti con il pretesto di una finta concertazione avrebbe tolto forza e credibilità ad un movimento che ha ben altri obbiettivi che giungere a compromessi con la vecchia classe politica . 


Infatti  c'è sempre  qualche gruppuscolo finto ribelle che per sentirsi importante  cerca di salire le scale dei Palazzi. Questi personaggi  lo fanno solo per una loro piccola depravazione: per dirsi: "ecco sono a Palazzo, parlo coi potenti, quindi esisto" , insomma ricalcano le orme del Masaniello che per essere reso inoffensivo fu invitato a corte 

Oltretutto coloro che lo fanno  peccano di ingenuità:
 credono  davvero di riuscire a " carpire" segreti reconditi da i vecchi  e scafati politici solo per la bella faccia che  si portano dietro... ? infantile presunzione per chi si illude. 

Se è tempo di ribaltare il tavolo non puoi metterci le tazzine da caffè!




Ma in alcuni casi, per certi individui, che non hanno mai potuto emergere per nessuna qualità personale,  la tentazione di pestare il tappeto rosso è troppo forte....
insomma , per noi, tutti noi,  è tempo di sporcarsi le mani e stare vicino alle persone. 

 In qualche modo..... 





venerdì 13 dicembre 2013

QUANDO LA POLITICA FA A GARA PER NUOTARE IN PISCINA
















Il 18 dicembre 2013 a Valenza  vi sarà probabilmente il consiglio comunale dove si parlerà della piscina e del progetto legato alla costruzione del nuovo impianto. 
La questione " Piscina" non è sicuramente un problema scaturito da poco. Da anni si parla della piscina , della sua messa a norma , mai di fatto avvenuta e delle sue inefficienze .
Sono tanti anni che il Tema " piscina è dibattuto nell' aula consiliare e tra la gente. Ora si parla di un project financing ossia un progetto finanziato da una società privata che lo accetta così come strutturato dall'ente . Il costo del progetto per la costruzione della nuova piscina dovrebbe aggirarsi sempre su dichiarazioni ancora non ufficiali intorno al 3 milioni di euro ed ottocentomila e chi si affiderà il bando dovrà impegnarsi a costruire l'impianto secondo il progetto ed a gestire il servizio. dal canto suo l'ente pubblico dovrà versare un contributo per il servizio alla popolazione di 150.000,000 € annui per circa 22 anni dopo 35 anni circa l'impianto sarà di proprietà del Comune. Ma è chiaro che ancora le cifre e le modalità di affidamento dovranno essere formalizzate, tanto che ancora oggi vi sono continue variazione anche dello stesso progetto e della lunghezza e profondità della piscina. 
Cosa c'è ancora da dire?
Fare la caccia alle streghe probabilmente potrebbe attirare consensi del tipo elettorale e sicuramente c'è chi lo farà . Ma non dimentichiamoci che avere una piscina in una città capo zona come Valenza non può essere uno slogans di questo o quell'altro partito, invece è un diritto dei valenzani non strumentalizzabile da nessun fanta /movimento politico .

 Ora quel che è necessario fare al di là dei proclami partitici è quello di prestare grande attenzione allo svolgimento delle procedure legate alla nascita della nuova piscina, di vigilare sul mantenimento delle promesse del nostro Sindaco legate alla costruzione ed apertura della  nuova piscina e alla  apertura di quella estiva,  quando sarà il momento ( il Sindaco lo ha promesso e non vedo perchè dubitarne a priori) e che tutto il consiglio tra maggioranza ed opposizione lavori affinchè una piscina bella e funzionale torni alla città di Valenza .

Gli slogans che circonderanno questo processo saranno solo chiacchiere e distintivo . insomma: solo chiacchiere e distintivo. questo significa che nessun partito o movimento che sia oltre al cittadino di valenza potrà appropriarsi della paternità di difensore del diritto dei valenzani ad avere la loro piscina finalmente a norma di legge e finalmente usufruibile