sabato 12 marzo 2011

RIFORMA DELLA GIUSTIZIA . ANCHE I GIUDICI MANGIANO FAGIOLI

Scriverò di una questione ostica di cui nessuno di noi ne  sa molto. La riforma della giustizia.  Non è il mio campo, ma a chi non è capitato di fare una denuncia oppure in alternativa di subire una denuncia? tutti noi ,almeno in una occasione nella vita, dobbiamo avere a che fare con i giudici. Bene,una cosa che ho notato è che il giudice è il padrone assoluto nell'operazione che si sta svolgendo. I tempi sono sempre lunghissimi, la sessione del giorno   viene annullata senza alcun preavviso  per chi era stato precettato  e così via.
La nuova riforma include la responsabilità civile dei giudici.

In Italia esiste una legge che il Parlamento approvò il 13 aprile 1988 e che stabilì, tra altre cose, che in caso di colpa grave o di palese negligenza i magistrati dovessero pagare per i propri errori. Ma nessun giudice ha mai risarcito le sue vittime: quella legge è come se non cifosse. Nell`88-89, all`entrata in vigore della legge, i ricorsi per l`azione di responsabilità furono 80. L`anno dopo, 30.
Nel 1993, 16. Nel 1994, solo 7. Il perché è chiaro: non c`è avvocato disposto a credere che un magistrato possa intentare un procedimento serio contro un altro magistrato.
Tra le vittime della giustizia fallace rientrano gli errori giudiziari propriamente detti:  riconosciuti cioè da una procedura di revisione del processo, piuttosto difficile da ottenere, oltre ai casi di ingiusta detenzione cautelare, ma andrebbero conteggiati anche i casi di prescrizione oltre a quelli ovviamente di chi ha visto concludersi un procedimento con un prosciogli- mento: ne consegue che viene mediamente scagionato quasi un imputato su due. Il cerchio si stringe, poi, calcolando che lo Stato ha pagato più di duecento milioni di euro di risarcimento negli ultimi cinque anni: quasi tutti per ingiusta detenzione.
Lo Stato, non la magistratura: la categoria infatti tutela anche le responsabilità più gravi e nel caso italiano ne fa la categoria più impunita in assoluto. Complice un iter macchinoso, tra coloro che ne avrebbero diritto, chiede il risarcimento uno solo su cento. E se consideriamo che un magistrato per essere tale non ha necessità di alcun corso di formazione, ma solo la qualità di aver vinto il con corso fa intendere  la leggerezza  con cui finora abbiamo affidato il destino di un cittadino.
La nuova legge, semplicemente, trasforma i magistrati in responsabili delle loro violazioni, come tutti i dipendenti dello Stato e, vien da aggiungere, come i cittadini normali. Se ci sarà una citazione per danni, ne risponderanno di tasca propria. E quuesto. almeno li farà riflettere un tempo maggiore quando decideranno sulla pelle di un eSsere umano. Insomma, ben venga la riforma: un piccolo passo in un organismo tutto da riprendere in mano. 
la sinistra ( il che è un eufemismo ) non ha più ila capacità di una critica costruttiva: ovunque boccia qualsiasi iniziativa salvo poi cercare di intortare la lega per tirarla dalla sua parte. La sua protesta non è più credibile. Dice: non va bene la riforma, ma non è riuscita a portarne una in parlamento. Dice: Scendiamo in piazza  come fosse una gita da proporre una volta tanto : senza una vera strategia , un progetto che abbia una costanza ed un percorso di intenti. 
Scendiamo in piazza oggi e poi? Lo faremo per la festa dell'uva? Magari per una fagiolata.

giovedì 10 marzo 2011

COMUNQUE VADA SARA' UN SUCCESSO


Ah , io non ragiono più in termini idelogici. Non ce la faccio. Io ragiono in termini di competenza e professionalità.
Mi sembra  che agire con competenza sia l'unico modo  per convertire un gesto in un atto efficace e proficuo.Un atto, insomma, che sia in grado di raggiungere lo scopo per cui è stato mosso, non basta per esempio decidere di organizzare un evento, oppure di elaborare un testo o una poesia, bisogna anche raggiungere il risultato che ci si è prefisso .
  Allora valuto quello e basta.
che poi anche sui fatti ognuno ha ne ricava dei giudizi personalissimi.. E' incredibile come qualcuno riesca, come si dice, a mistificare  il fatto che si apre oggettivamente ed implacabilmente chiaro davanti agli occhi di tutti.
Sui giornali stamattina titolano: " Gheddafi resiste questo fa di lui un uomo non solo determinato, ma anche un politico di lungo corso. " Bene. Per me il fatto che si intestardisca nel volere essere insostituibile fa di lui solo un criminale. Nessuno è insostituibile. Bon. Chi  crede di esserlo.  diventa per la società una persona pericolosa.

Ma scendiamo un po' terra terra.
La competenza cos'è. Per quel che mi riguarda è la capacità di svolgere un'attività con successo. Ed il successo, naturalmente può essere valutato in base agli strumenti che hai avuto a disposizione, il tempo impiegato e le risorse che hai potuto impiegare per raggiungere  l'obiettivo.

Insomma: se tu devi organizzare una manifestazione ed hai 300 euro , naturalmente il risultato non può prescindere dalle risorse che hai potuto impiegare per realizzarlo.  Quindi: una manifestazione in cui si investono € 5.000,00 deve  avere un obiettivo più prestigioso rispetto ad una manifestazione in cui le risorse impiegate sono  state 1/8. Ed ancora ( ma questo per gli addetti al lavoro)  se organizzo una manifestazione per valutare l'afflusso di persone non posso naturalmente utilizzare lo stesso metro di misura che userei per valutare l'afflusso di un evento realizzato all'interno di un edificio con un massimo di capienza di cento presenze.
Dunque: una manifestazione popolare organizzata all'aperto non  può considerasi di successo se  ha richiamato  SOlO un centinaio di persone, invece, una manifestazione popolare organizzata all'interno di un palazzo può considerarsi di successo se  la presenza dei partecipanti è stata stimata di cento persone.
Ed ancora: se io spendo 5.000 euro  non posso mantenere le mie aspettative allo stello livello di una manifestazione per cui ho investito solo 1.000 euro. Solo in base a questi elementi, allora, sarò in grado di giudicare la professionalità e la competenza di chi ha lavorato per il progetto.
Per questo: competenza,  professionalità, intelligenza possono essere individuate.  Disponibilità, capacità di confronto e malleabilità anche. 
Non è vero che comunque vada sarà un successo.   Sveglione del piano di sopra.



lunedì 7 marzo 2011

COME FOSSE UN DOLORE


Non leggo più libri da qualche mese. Mi occupo di cose molto fisiologiche: mangiare, digerire bene , riposare a sufficienza. Non ho più quella smania, quell'ansia che era di pelle e sangue, ma proveniva dal profondo e sapeva di anima e di cuore. Dovrei essere contenta.  Forse il tempo oppure  la maturità acquisita dopo esperienze dolorose ed elaborate ti porta, alfine, una tranquillità quasi trasognata, una pace muta e autosufficiente.
Ma io rimpiango la gola arsa, la ricerca confusa, il  richiamo strugggente  che ti fa camminare , che ti fa viaggiare. Avevo comprato il camper, ma la voglia di spostarmi è passata. La passione è ragionata e asciutta. Pare, ora, un atleta che cronometra la quantità di desiderio e la premura necessaria per allenarlo a tempi migliori, a uomini migliori, oppure a superarlo e vincerlo. Come fosse un dolore.

giovedì 3 marzo 2011

IL CUORE E' UNO ZINGARO E VA



Certi periodi il mio cuore è muto. O meglio: quello che definisco cuore: ossia una spinta confusa e urgente che mi muove e significa le mie giornate. Perchè molti sono convinti che la vita, una volta che ti sei in qualche modo posizionato nell'esistenza,  debba rimanere stabile e inamovibile. E' un errore.
Tutto si muove,  persino il nostro corpo , la sostanza più pigra e pesante che possediamo, persino il nostro corpo rinnova costantemente  tutte le sue cellule  restituendoci nel giro di  qualche anno un corpo mutato. 
Io credo che la vita  di ognuno di noi proceda in base a delle evoluzioni periodiche. Ad un certo punto pensi al passato e lo trovi così diverso da ciò che stai vivendo . Ti viene da dire: " ma come ci sono arrivato sin qua? "
E' il cuore che ti ha trascinato nei grandi cambiamenti. 
Chi lo mette a tacere ,convinto che il suo letto di sempre sia l'unico rifugio, non potrà mai sapere cosa ci  può essere  in serbo per lui  nei  territori ancora da perlustrare. 
Ciò che è stato non è un nostro pregio. e quel che è più vantaggioso, non è neppure un nostro dramma. E' la storia di un individuo diverso con necessità ormai superate. 
Allora , quando il mio cuore non mi chiama e non mi strattona , allora quando mi pare d'essere soprattutto un servitore di esigenze puramente fisiologiche , quando mi occupo solo esclusivamente di mangiare e bere e portare in giro una corazza di carne ed occhi e braccia e  gambe lunghe e nervose , allora mi preoccupo. 
Perchè io non sono affatto  amica del mio corpo.  Questo  è  sempre stato refrattario ai nuovi viaggi. 
Quando ho lasciato mio marito  il mio corpo soffriva per la mancanza delle colazioni, delle consuete parole, delle carezze di un uomo che non mi  dava nulla
Ma il cuore, che  è saggio, non gli ha mai dato tregua: l'ha portato lontano , senza cedere alle sue lamentele.  E' stato faticoso perchè il corpo si  ribellava.

Il corpo non risponde che alle abitudini. Questo letto, Questo piatto. Questo sentiero già battuto. 
Non vuole altro che procedere senza difficoltà, senza pulsioni profonde. Ed ora  che il mio cuore è muto il mio corpo gongola tra le lenzuola. Stupido.