giovedì 10 marzo 2011

COMUNQUE VADA SARA' UN SUCCESSO


Ah , io non ragiono più in termini idelogici. Non ce la faccio. Io ragiono in termini di competenza e professionalità.
Mi sembra  che agire con competenza sia l'unico modo  per convertire un gesto in un atto efficace e proficuo.Un atto, insomma, che sia in grado di raggiungere lo scopo per cui è stato mosso, non basta per esempio decidere di organizzare un evento, oppure di elaborare un testo o una poesia, bisogna anche raggiungere il risultato che ci si è prefisso .
  Allora valuto quello e basta.
che poi anche sui fatti ognuno ha ne ricava dei giudizi personalissimi.. E' incredibile come qualcuno riesca, come si dice, a mistificare  il fatto che si apre oggettivamente ed implacabilmente chiaro davanti agli occhi di tutti.
Sui giornali stamattina titolano: " Gheddafi resiste questo fa di lui un uomo non solo determinato, ma anche un politico di lungo corso. " Bene. Per me il fatto che si intestardisca nel volere essere insostituibile fa di lui solo un criminale. Nessuno è insostituibile. Bon. Chi  crede di esserlo.  diventa per la società una persona pericolosa.

Ma scendiamo un po' terra terra.
La competenza cos'è. Per quel che mi riguarda è la capacità di svolgere un'attività con successo. Ed il successo, naturalmente può essere valutato in base agli strumenti che hai avuto a disposizione, il tempo impiegato e le risorse che hai potuto impiegare per raggiungere  l'obiettivo.

Insomma: se tu devi organizzare una manifestazione ed hai 300 euro , naturalmente il risultato non può prescindere dalle risorse che hai potuto impiegare per realizzarlo.  Quindi: una manifestazione in cui si investono € 5.000,00 deve  avere un obiettivo più prestigioso rispetto ad una manifestazione in cui le risorse impiegate sono  state 1/8. Ed ancora ( ma questo per gli addetti al lavoro)  se organizzo una manifestazione per valutare l'afflusso di persone non posso naturalmente utilizzare lo stesso metro di misura che userei per valutare l'afflusso di un evento realizzato all'interno di un edificio con un massimo di capienza di cento presenze.
Dunque: una manifestazione popolare organizzata all'aperto non  può considerasi di successo se  ha richiamato  SOlO un centinaio di persone, invece, una manifestazione popolare organizzata all'interno di un palazzo può considerarsi di successo se  la presenza dei partecipanti è stata stimata di cento persone.
Ed ancora: se io spendo 5.000 euro  non posso mantenere le mie aspettative allo stello livello di una manifestazione per cui ho investito solo 1.000 euro. Solo in base a questi elementi, allora, sarò in grado di giudicare la professionalità e la competenza di chi ha lavorato per il progetto.
Per questo: competenza,  professionalità, intelligenza possono essere individuate.  Disponibilità, capacità di confronto e malleabilità anche. 
Non è vero che comunque vada sarà un successo.   Sveglione del piano di sopra.



lunedì 7 marzo 2011

COME FOSSE UN DOLORE


Non leggo più libri da qualche mese. Mi occupo di cose molto fisiologiche: mangiare, digerire bene , riposare a sufficienza. Non ho più quella smania, quell'ansia che era di pelle e sangue, ma proveniva dal profondo e sapeva di anima e di cuore. Dovrei essere contenta.  Forse il tempo oppure  la maturità acquisita dopo esperienze dolorose ed elaborate ti porta, alfine, una tranquillità quasi trasognata, una pace muta e autosufficiente.
Ma io rimpiango la gola arsa, la ricerca confusa, il  richiamo strugggente  che ti fa camminare , che ti fa viaggiare. Avevo comprato il camper, ma la voglia di spostarmi è passata. La passione è ragionata e asciutta. Pare, ora, un atleta che cronometra la quantità di desiderio e la premura necessaria per allenarlo a tempi migliori, a uomini migliori, oppure a superarlo e vincerlo. Come fosse un dolore.

giovedì 3 marzo 2011

IL CUORE E' UNO ZINGARO E VA



Certi periodi il mio cuore è muto. O meglio: quello che definisco cuore: ossia una spinta confusa e urgente che mi muove e significa le mie giornate. Perchè molti sono convinti che la vita, una volta che ti sei in qualche modo posizionato nell'esistenza,  debba rimanere stabile e inamovibile. E' un errore.
Tutto si muove,  persino il nostro corpo , la sostanza più pigra e pesante che possediamo, persino il nostro corpo rinnova costantemente  tutte le sue cellule  restituendoci nel giro di  qualche anno un corpo mutato. 
Io credo che la vita  di ognuno di noi proceda in base a delle evoluzioni periodiche. Ad un certo punto pensi al passato e lo trovi così diverso da ciò che stai vivendo . Ti viene da dire: " ma come ci sono arrivato sin qua? "
E' il cuore che ti ha trascinato nei grandi cambiamenti. 
Chi lo mette a tacere ,convinto che il suo letto di sempre sia l'unico rifugio, non potrà mai sapere cosa ci  può essere  in serbo per lui  nei  territori ancora da perlustrare. 
Ciò che è stato non è un nostro pregio. e quel che è più vantaggioso, non è neppure un nostro dramma. E' la storia di un individuo diverso con necessità ormai superate. 
Allora , quando il mio cuore non mi chiama e non mi strattona , allora quando mi pare d'essere soprattutto un servitore di esigenze puramente fisiologiche , quando mi occupo solo esclusivamente di mangiare e bere e portare in giro una corazza di carne ed occhi e braccia e  gambe lunghe e nervose , allora mi preoccupo. 
Perchè io non sono affatto  amica del mio corpo.  Questo  è  sempre stato refrattario ai nuovi viaggi. 
Quando ho lasciato mio marito  il mio corpo soffriva per la mancanza delle colazioni, delle consuete parole, delle carezze di un uomo che non mi  dava nulla
Ma il cuore, che  è saggio, non gli ha mai dato tregua: l'ha portato lontano , senza cedere alle sue lamentele.  E' stato faticoso perchè il corpo si  ribellava.

Il corpo non risponde che alle abitudini. Questo letto, Questo piatto. Questo sentiero già battuto. 
Non vuole altro che procedere senza difficoltà, senza pulsioni profonde. Ed ora  che il mio cuore è muto il mio corpo gongola tra le lenzuola. Stupido.


lunedì 28 febbraio 2011

ORDINARIA AMMINISTRAZIONE


Si odia il termine "ordinaria amministrazione”. 
Siamo in un mondo in cui si vuole sempre introdurre innovazione, in cui si chiede sempre una crescita nella produttività, in cui si vuole sempre migliorare la propria competitività.
Perché? Pensiamo a quello che capiterebbe al nostro organismo se incrementassimo sempre più i ritmi biologici, per esempio aumentassimo continuamente le pulsazioni cardiache o la crescita cellulare: nel primo caso usiamo il termine fibrillazione e nel secondo cancro. Comunque non si prospetterebbe nulla di buono né in uno né nell'altro caso. Allora, riflettiamo su quello che fa la natura: ordinaria amministrazione! La natura fa crescere i sistemi biologici
sino a una situazione ottimale, poi li stabilizza e complementa le perdite con un reintegro costante o quando appare necessario. 
Cosa facciamo noi? In questa folle ricerca di innovazione abbiamo trascurato l'ordinaria amministrazione. 
Il risultato? Devastante! abbiamo industrie in  chiusura, abbiamo perso competitività sui mercati interni ed esterni. 
Dovremmo cercare di introdurre un senso naturale della politica e della gestione dei beni e dei servizi, un atteggiamento etico.
Occorre sapere che alcuni servizi sono in perdita e sono in perdita per la struttura stessa della loro natura. E’ fisiologico.
Si chiamano servizi proprio perché rispondono alle esigenze dei cittadini, sia abbienti sia meno abbienti, non sono ditte con l’obiettivo del profitto.  Le fonti economiche per questi servizi derivano da una razionalità nella loro gestione,dalle tasse, da una oculata scelta delle  attività di innovazione da non fare. E quando diciamo “razionalità nella   gestione” intendiamo dire che non occorrono frotte di grandi capi per coordinare le attività, “tasse” significa “ognuno paga rispetto al suo guadagno” sapendo che contribuisce al mantenimento della società in cui ognuno di noi vive, infine per “una oculata scelta di attività innovative da non fare” intendiamo quelle innovazioni del tutto inutili per la vita della maggior parte delle persone e con costi eccessivi. Le zone 30 sarebbero state una bella cosa, ma non era la condizione idonea per intraprenderle.C'erano altre priorità.  Non è vero che l'innovazione porta sempre buoni risultati. Pensiamo al talidomide e ai danni da questo generati. Era innovativo, ma non accuratamente sperimentato e verificato.
Allora, chiediamo alla politica di essere innovativa solo dopo aver verificato, solo dopo aver espletato l'ordinaria amministrazione.  E' necessaria  una gestione “umana” 
della città, fondata sul decoro della persona e dell'ambiente in cui essa vive,del rispetto della norma e dell'ambiente, dell'orgoglio di essere cittadino.
Questo è ciò che dobbiamo chiedere ai politici: essere uomini dell'ordinaria amministrazione, della cura di ciò che serve alla comunità. e condividere con questa le scelte.  Per primo, però, ovviamente   dobbiamo essere noi ad aver cura del nostro ambiente. Non è possibile pretendere di arrivare con l'automobile ovunque, non è possibile pretendere di correre in tutte le strade cittadine, non è possibile credere di avere solo diritti. Ciò che buttiamo in terra lo buttiamo noi, non i sindaci! Insegniamo noi stessi una etica e una   solidarietà sociale. Nei condomini esiste la solitudine perché siamo conflittuali e ci disinteressiamo del vicino.
Non era così nel dopoguerra. Allora è stato possibile sederci e fare squadra per un grande progetto che era la stesura della costituzione.  La solidarietà e la vicinanza sociale sono la base per costruire una società e per diventare cittadini. Riflettiamo quando incontriamo una persona, ricordiamoci di condividere un ideale, quello dell'edificazione sociale. E l'innovazione? Quella non può non esserci, ma solo quando il sistema è stabile. Solo con passo costante e lento si arriva sulla vetta di un monte: chi fa i passi troppo svelti si fermerà perché non avrà più fiato. Riprendiamo fiato! 
Un esempio. La nostra città invecchia: l'innovazione si potrebbe realizzare con un piano formativo politica-scuola-università-strutture ospedaliere per formare e occupare personale specializzato alla cura degli anziani. E' un esempio e vicino a questi ce ne sarebbero molti altri, perché politica non è guerra, ma collaborazione per gestire servizi!  E l’opposizione non abbia paura delle comunicazioni che trasmette la maggioranza on line! Non si deve immaginare sempre chissà che scopi reconditi. Invece cerchi di condividere i temi e i problemi importanti  con occhio scevro da pregiudizi e paure d’essere surclassati: siamo tutti dentro la città per viverla al meglio.