lunedì 24 gennaio 2011

DIRE, FARE E BACIARE


Ormai c'è questa convinzione che per comunicare basta scaricare sulla gente un bel po' di parole, di immagini e di colori ed è fatta: abbiamo comunicato.
In effetti non è proprio così. Comunicare con una persona è ben altra cosa. Siamo così bombardati da una sovrabbondanza di stimoli visivi ed acustici che giungono a noi solo immagini prive di contenuti: ossia icone appannate che non ci dicono niente . Magari realizziamo l'aspetto estetico della rappresentazione, ma non giunge a noi il messaggio stesso.
Perchè la comunicazione deve avvenire attraverso una spinta emozionale e per poter avere emozioni è necessario essere educati all'emotività e quindi alla capacità di intrecciare relazioni.
Siamo in una società opulenta, dissipatrice, fruibile in ogni suo aspetto mercificatorio che non si attarda a costruire connessioni emotive che implicherebbero tempo ed impegno intellettivo e sentimentale.
Adesso immaginiamo di consumare un rapporto sessuale con il bel tipo del letto. Come già fatto del resto. Sarebbe, quindi, l'atto, come appropriarsi di un prodotto pubblicizzato, non invece di un corpo che esprime la persona, ma di un corpo messo in scena , ossia un corpo desessualizzato dove la sessualità è intesa come espressione personale e viscerale.
Molto meglio una cenetta in penombra a dirsi e non dirsi, tra il movimento del corpo e dello sguardo, quello che la propria anima inventa e scopre dell'altro.

sabato 22 gennaio 2011

DOVE DOBBIAMO ANDARE PER DOVE DOBBIAMO ANDARE?


Questo sarà un post un po' noioso, ma certe volte mi tocca dare dei chiarimenti sulle mie , diciamo, idee.
Mi stupisce sempre dover chiarire questo aspetto perchè non ho mai pensato che il mio atteggiamento potesse dare adito ad equivoci.
Ho ricevuto due mail di presunti miei concittadini che mi credono simpatizzante del centro sinistra valenzano e fanno una serie di critiche sciocchine , dichiarandosi loro stessi di sinistra.
Volevo, allora subito, liberarli da questa infantile illusione che, se solo avessero letto i miei testi precedenti, non avrebbero avuto.
Non la penso come voi. Bon. Io ho criticato la precedente amministrazione in tutti quegli aspetti che ritenevo gestissero male. Ed erano tantissimi.
Ma li leggete i miei post , cavolo?
Alle elezioni comunali dell'aprile 2010 ho votato il nostro attuale sindaco, Sergio Cassano. Ho grande fiducia in lui e spero di poter lavorare al meglio.
Se ciò non accadesse lo dirò, perchè sono un cittadino libero.
Ciò che non va, si può criticare ma ci devono essere argomentazioni concrete e fondate. La disapprovazione gratuita non è nel mio stile e poi è una vera perdita di tempo.
La critica non farà di me una di centro sinistra come non farà di me una di centro destra: preferisco pensarmi come una di cervello e massì, di gambe lunghe, come dici tu , baby , le patisci?
Peggio per te. Perchè quelle sono ed è con quelle che porto in giro la mia illuminata personalità.

venerdì 21 gennaio 2011

NOI FACCIAMO IL BUNGA BUNGA

Gli italiani non amano essere responsabilizzati su qualcosa. E questo l'ho già scritto, mi pare. Hanno da sempre delegato i potenti, che sono diventati tanto potenti anche proprio per questa nostra caratteristica a delegare, a lasciar correre, a distrarci su altre cose che più occupano il nostro cuore.
Ora , non sperate che mi unisca al coro dei nuovi esperti in giurisprudenza su come e chi sia competente nell'" affaire" Berlusconi, su quanto e come la morale sia stata offesa, su perchè e per come il reato sia stato commesso, perchè non lo farò.
Per far questo, diciamolo, lo Stato italiano è provvisto di un apparato istituzionale adeguatamente preparato per permettere e al cittadino di difendersi e agli organi di indagine di dimostrare le accuse. Punto.
Ma non posso negare che questa storia mi abbia messa a disagio.
Berlusconi ha circostanziato una desolante realtà: che siamo TUTTI in vendita.
Certamente il prezzo varia a seconda delle urgenze individuali, ma non è poi così impossibile trasformare una persona in una creatura che ha smarrito il senso di se', la passione per la pienezza della vita, l'aspirazione all'infinito che è Dio, che è speranza di oltrepassare la nostra finitezza e la nostra meschinità.
Siamo questo, sì. Io con gli altri, cosa credete? Pensate forse che se qualcuno, senza chiedermi nulla inizialmente, mi mettesse in mano una prima volta 1000 euro ( quasi l'intero mio stipendio) per guardare un balletto insulso e poi ancora ed ancora, io potrei rifiutare? Sino a che, pr0cedendo in questo nuovo ruolo di assenza di motivazioni se non il possesso del denaro facile, non sarò io stessa artefice di una involuzione inerte e malevola, di un ottundimento delle mie percezioni emotive ed etiche? Non è , in fondo, questo mondo, sempre più proteso ad una felicità immaginata senza essere in grado di attribuire a tale aspirazione una cifra ideale invece che strumentale?
Non incontrando, dunque , la pienezza di una coscienza divina, ci troviamo tutti i giorni a vivere il nulla .
Siamo noi, dunque, quelle donne, dapprima incerte, sorprese, titubanti fino a divenire via via pretenziose, arroganti e perdute? Siamo noi, quindi, quegli uomini, dapprima adoranti, appassionati, fiduciosi per divenire via via delusi, affrancati, calcolatori e traditori?
Quale demone trascina un uomo maturo verso una passione di gesti in fondo ordinari ma che aspirano a significare una passione ed una eccitazione troppo abusata e reiterata per essere erotica e interiorizzata?
Non è forse più esaltante costruire la visione del se' attraverso il corpo dell'altro da inventare e immaginare nella profondità della sua anima?
E, dunque, cosa possiamo sperare noi , essere umani, finiti, imperfetti, crudeli e colpevoli?
Non possiamo che volgersi all'interno di noi ed invocare:
" ... Non ci indurre in tentazione e liberaci dal male. Amen"

martedì 18 gennaio 2011

COSA SUCCEDE IN CITTA' ?

Il Comune non può solo attendere le proposte delle associazioni presenti nel territorio PER FAR SUCCEDERE QUALCOSA IN CITTA', deve anzi, trovare il modo per coinvolgerle nei programmi studiati per questa e per i suoi abitanti . Non deve ridursi ad essere quindi, un rimorchio , ma un impulso per nuove idee, il motore che spinge a crescere, a partecipare, a responsabilizzare la società e le aggregazioni cittadine.
Il Comune deve essere, infatti, quella forza trainante che , ascoltando i bisogni della gente, sia in grado di elaborare un momento comunitario che rinvigorisca la vita della città.

Chi (avendo l'incarico di determinare gli eventi cittadini) si aggrega pedestramente alla circostanze già predisposte, senza introdurre elementi di innovazione, di cambiamento, di trasformazione attiva E PROPOSITIVA nella città, non giustifica la sua presenza se non con il frivolo bisogno di apparire.

Il presidente della Repubblica in un suo discorso pubblico ha voluto ricordare che :
"Anche quando si deve contenere la spesa pubblica,non si deve tagliare tutto. L'arte della politica consiste proprio nel fare delle scelte."