
Ormai c'è questa convinzione che per comunicare basta scaricare sulla gente un bel po' di parole, di immagini e di colori ed è fatta: abbiamo comunicato.
In effetti non è proprio così. Comunicare con una persona è ben altra cosa. Siamo così bombardati da una sovrabbondanza di stimoli visivi ed acustici che giungono a noi solo immagini prive di contenuti: ossia icone appannate che non ci dicono niente . Magari realizziamo l'aspetto estetico della rappresentazione, ma non giunge a noi il messaggio stesso.
Perchè la comunicazione deve avvenire attraverso una spinta emozionale e per poter avere emozioni è necessario essere educati all'emotività e quindi alla capacità di intrecciare relazioni.
Siamo in una società opulenta, dissipatrice, fruibile in ogni suo aspetto mercificatorio che non si attarda a costruire connessioni emotive che implicherebbero tempo ed impegno intellettivo e sentimentale.
Adesso immaginiamo di consumare un rapporto sessuale con il bel tipo del letto. Come già fatto del resto. Sarebbe, quindi, l'atto, come appropriarsi di un prodotto pubblicizzato, non invece di un corpo che esprime la persona, ma di un corpo messo in scena , ossia un corpo desessualizzato dove la sessualità è intesa come espressione personale e viscerale.
Molto meglio una cenetta in penombra a dirsi e non dirsi, tra il movimento del corpo e dello sguardo, quello che la propria anima inventa e scopre dell'altro.