venerdì 21 gennaio 2011

NOI FACCIAMO IL BUNGA BUNGA

Gli italiani non amano essere responsabilizzati su qualcosa. E questo l'ho già scritto, mi pare. Hanno da sempre delegato i potenti, che sono diventati tanto potenti anche proprio per questa nostra caratteristica a delegare, a lasciar correre, a distrarci su altre cose che più occupano il nostro cuore.
Ora , non sperate che mi unisca al coro dei nuovi esperti in giurisprudenza su come e chi sia competente nell'" affaire" Berlusconi, su quanto e come la morale sia stata offesa, su perchè e per come il reato sia stato commesso, perchè non lo farò.
Per far questo, diciamolo, lo Stato italiano è provvisto di un apparato istituzionale adeguatamente preparato per permettere e al cittadino di difendersi e agli organi di indagine di dimostrare le accuse. Punto.
Ma non posso negare che questa storia mi abbia messa a disagio.
Berlusconi ha circostanziato una desolante realtà: che siamo TUTTI in vendita.
Certamente il prezzo varia a seconda delle urgenze individuali, ma non è poi così impossibile trasformare una persona in una creatura che ha smarrito il senso di se', la passione per la pienezza della vita, l'aspirazione all'infinito che è Dio, che è speranza di oltrepassare la nostra finitezza e la nostra meschinità.
Siamo questo, sì. Io con gli altri, cosa credete? Pensate forse che se qualcuno, senza chiedermi nulla inizialmente, mi mettesse in mano una prima volta 1000 euro ( quasi l'intero mio stipendio) per guardare un balletto insulso e poi ancora ed ancora, io potrei rifiutare? Sino a che, pr0cedendo in questo nuovo ruolo di assenza di motivazioni se non il possesso del denaro facile, non sarò io stessa artefice di una involuzione inerte e malevola, di un ottundimento delle mie percezioni emotive ed etiche? Non è , in fondo, questo mondo, sempre più proteso ad una felicità immaginata senza essere in grado di attribuire a tale aspirazione una cifra ideale invece che strumentale?
Non incontrando, dunque , la pienezza di una coscienza divina, ci troviamo tutti i giorni a vivere il nulla .
Siamo noi, dunque, quelle donne, dapprima incerte, sorprese, titubanti fino a divenire via via pretenziose, arroganti e perdute? Siamo noi, quindi, quegli uomini, dapprima adoranti, appassionati, fiduciosi per divenire via via delusi, affrancati, calcolatori e traditori?
Quale demone trascina un uomo maturo verso una passione di gesti in fondo ordinari ma che aspirano a significare una passione ed una eccitazione troppo abusata e reiterata per essere erotica e interiorizzata?
Non è forse più esaltante costruire la visione del se' attraverso il corpo dell'altro da inventare e immaginare nella profondità della sua anima?
E, dunque, cosa possiamo sperare noi , essere umani, finiti, imperfetti, crudeli e colpevoli?
Non possiamo che volgersi all'interno di noi ed invocare:
" ... Non ci indurre in tentazione e liberaci dal male. Amen"

martedì 18 gennaio 2011

COSA SUCCEDE IN CITTA' ?

Il Comune non può solo attendere le proposte delle associazioni presenti nel territorio PER FAR SUCCEDERE QUALCOSA IN CITTA', deve anzi, trovare il modo per coinvolgerle nei programmi studiati per questa e per i suoi abitanti . Non deve ridursi ad essere quindi, un rimorchio , ma un impulso per nuove idee, il motore che spinge a crescere, a partecipare, a responsabilizzare la società e le aggregazioni cittadine.
Il Comune deve essere, infatti, quella forza trainante che , ascoltando i bisogni della gente, sia in grado di elaborare un momento comunitario che rinvigorisca la vita della città.

Chi (avendo l'incarico di determinare gli eventi cittadini) si aggrega pedestramente alla circostanze già predisposte, senza introdurre elementi di innovazione, di cambiamento, di trasformazione attiva E PROPOSITIVA nella città, non giustifica la sua presenza se non con il frivolo bisogno di apparire.

Il presidente della Repubblica in un suo discorso pubblico ha voluto ricordare che :
"Anche quando si deve contenere la spesa pubblica,non si deve tagliare tutto. L'arte della politica consiste proprio nel fare delle scelte."

lunedì 17 gennaio 2011

IN VERITA' VI DICO.


Cos'è la verità? ( non ve l'aspettavate questa domanda eh?)

La parola " verità" tradotta dal greco significa " svelamento" Come se , appunto , la verità fosse una realtà iscritta nella volta celeste e che necessiti di una presa di coscienza che permetta la sua " scoperta".

La verità quindi diviene un ordine stabilito a cui dobbiamo tendere ed adeguarci. Per questo chi non si adegua e non si conforma a ciò che è stato chiamato " verità" è colui che disubbidisce, è colui che si ribella.

Ora, personalmente, non sento la verità come qualcosa che mi illumina e mi trascina, ma bensì come un'azione che si concretizza nei gesti buoni e funzionali.

Non sono io che mi ribello alla verità quando trasgredisco ad una consuetudine radicata, ma la circostanza che necessità un'azione alternativa.

Il tempo si muove vertiginosamente, tutto si trasforma al suo incedere, tocca a noi "fare" la verità attraverso un attività concreta e fattiva che permetta una realizzazione positiva della realtà vera.
Dunque la verità non è un dogma deciso nella notte dei tempi.
La verità si sperimenta e si definisce attraverso l'opera buona. Attraverso una concreta evoluzione dell'atto. Per questa stessa ragione non esiste la" disubbidienza" come azione eversiva alla realtà consueta, ma invece una ricerca onesta e attenta di una verità costruttiva.
Per questo adoro chi ha iniziative nuove, chi cerca strade vergini, visioni mai pensate oltre di noi. Per questo amo chi tenta di superarsi . Sempre.

giovedì 13 gennaio 2011

SPES CONTRA SPEM

Vi presento SPES CONTRA SPEM ("SPERARE CONTRO OGNI SPERANZA" dalla lettera di S. Paolo ai Romani 4,18) associazione onlus fondata da un gruppo di persone attive nel volontariato.
Nel 1993 nasce il progetto Televita destinata agli anziani, avviato nel 1993 su base volontaria diretto al territorio del IV Municipio di Roma, nel 1996 Televita diventa un'associazione di volontariato, con una propria autonomia organizzativa e operativa, in quanto ente dedicato a questo progetto specifico; nello stesso anno e nell'anno successivo tiene un convegno il cui scopo è mettere in rete tutti i soggetti che si occupano di handicap nel territorio, nasce la prima Consulta municipale per l'handicap nata a Roma., per la quale realizza studi e ricerche per il monitoraggio dei bisogni dei disabili, e valuta la congruità delle risorse assegnate ai capitoli del bilancio concernenti l'assistenza e la tutela delle persone con disabilità. .
Nel 1998 queste persone decidono di impegnarsi maggiormente nel rispondere alle esigenze dei disabili e delle loro famiglie: nel 2000 grazie all'impegno di queste persone e di altre molto generose nasce la prima casa famiglia per disabili dell'associazione: CASABLU (due appartamenti (1° e 2° piano), siti nell'immobile di via Comano 95; viene autorizzata dal Comune di Roma - V Dipartimento con determinazione dirigenziale n. 1055 il 12 giugno 2000, ad ospitare dodici persone adulte in stato di grave disabilità); nello stesso anno la Cooperativa promuove un convegno sullo stato di abbattimento degli ostacoli fisici, morali e culturali che si oppongono all'integrazione tra le diversità (Le barriere dentro e fuori di noi).
Tra il 2001 e il 2002 la Cooperativa realizza e promuove un progetto di servizio sperimentale, per l'assistenza a persone in età scolare in situazione di autismo o con disturbi del linguaggio e della comunicazione e partecipa in associazione temporanea d'impresa (A.T.I.) con la coop. soc. 'Il Brutto Anatroccolo', progetto sperimentale, promosso dal Municipio IV del Comune di Roma, che intendeva fornire ai malati terminali affetti da patologie oncologiche un supporto sociale domiciliare; con la coop. soc. 'Il Brutto Anatroccolo', con la coop. soc. 'Tangram - Idea Prisma', con l'assoc. 'La Maggiolina' a un servizio per minori, per l'animazione, l'integrazione e il coinvolgimento in attività ricreative di bambini in situazione di disabilità insieme a soggetti normodotati. Nel 2003 grazie alla partecipazione di molti giovani e meno giovani impegnati in Casablu nasce l'associazione "il Chicco di grano"; negli anni scolastici 2003-2004 e 2004-2005, è stato realizzato con successo il progetto di sensibilizzazione alla diversità, nelle classi della scuola media statale E. Majorana di Roma, ottenendo, attraverso i ragazzi la sensibilizzazione delle famiglie.
Il I novembre 2004 grazie all'aiuto di due generosi genitori nasce CASASALVATORE in cui sono ospitate sei persone con disabilità. Nel 2006 una sfida del tutto nuova, ormai perfettamente a suo agio nel campo della disabilità, la coop. si lancia in una sfida lanciata dall'attualità: nasce APPRODO una casa famiglia per ragazzi tra i 10 e i 18 anni, minori stranieri non accompagnati e iminori italiani sottratti alle famiglie. Nel 2007 ilo progetto si allarga: nasce SEMIAUTONOMIA: nell'appartamento di fronte quello che ospita APPRODO pochi piani sopra CasaSalvatore, una casa dove imparare l'autonomia, per i ragazzi che compiono diciotto anni e quindi escono dall'APPRODO: i ragazzi appena maggiorenni non godono più della tutela e delle possibilità che offre una casafamiglia, dovendola lasciare per far spazio ai più piccoli ma non essendo ancora effettivamente autonomi sono lasciati allo sbaraglio: con SEMIAUTONOMIA ci si è imposti l'obiettivo, in poco tempo, di indirizzarli ad una vita il più possibile autonoma: con la supervisione di un educatore e avendo di fronte la casa dove sono diventati "grandi" a cucinare, a gestire una casa, organizzarsi la vita da soli. Vengono inoltre aiutati nel cercare un lavoro e a crescere.

Oggi Spes Contra Spem non ha abbandonato le vittorie conseguite nel passato, ma non si accontenta: nuove sfide e nuovi grandi risultati ci attendono. Anche grazie all'aiuto di genorosi e vecchi amici ma anche di quelli nuovi, per non dimenticare anche in un periodo di crisi così buia come quello che stiamo vivendo chi paga spesso il prezzo più pesante.