lunedì 3 gennaio 2011

IL LAVORATORE CHE HA PERSO IL SENSO E IL CONSENSO


Ti stai chiedendo come mai tutte le conferenze organizzate da te sono disertate? Ti stai chiedendo come mai tutti i piccoli eventi che pianifichi hanno un basso afflusso di visitatori?

Credi che sia solo una questione fortuita, che non ha niente a che fare con le modalità adottate per la loro realizzazione.

Ti sbagli, cocco di scia ( si legge: " zia" ma con la zeta aspirata) .

Purtroppo tutto ciò che ti scriverò non lo capirai. E sai perchè?
Perchè ti manca la necessaria maturità affettiva quella unica caratteristica che ti potrebbe permettere di entrare in relazione con i bisogni della città e degli individui che la compongono.
Sì, scrivo "individui ", che è qualcosa di diverso dalla "gente " dove il significato è più uniforme e generico. Invece l'individuo ha un'anima propria che abita la piazza della nostra città. SE NON ASCOLTI LA SUA ANIMA NON RIUSCIRAI MAI A LAVORARE IN MODO FUNZIONALE.

Tu agisci seguendo pedestramente delle norme che non hai interiorizzato, per questo la tua azione è soprattutto una conform- azione: qualcosa di spento e scevro dall'obiettivo per cui l'operazione è stata attivata. La tua coscienza è una coscienziosità di massa in cui conta solo l'operosità dell'atto avendo perduto lo scopo.
Per questo lavori da schifo. E scommetto che mangi anche così. E non dico altro perchè sono una signora. Bleah bleah.. sput sput

sabato 1 gennaio 2011

SE MANGI COME FAI L'AMORE , MANGIA CON ME

Antonella in vacanza

Ricordo che fino a qualche tempo fa non pensavo al cibo come ad un mezzo per soddisfare desideri : mangiare non era una bramosia, ma escusivamente una necessità.

La pietanza, perciò, rispondeva all'immagine che la sua funzione le attribuiva: era sobrio, povero e non particolarmente attraente poichè in ogni caso sarebbe stato accettato. ecco allora il riso bianco con una spruzzata di parmigiano, o il pezzo di carne appena scottato e così Via.

Insomma vedevo, non so, per esempio, l'arancino e/o il ripieno di anatra arrosto come qualcosa di eccedente, di volgare quasi, di esagerato, con tutto quell' impiego di intrugli dei più disparati e confusi tra loro come l'uovo sodo e la carne e la mozzarella, il formaggio il pane grattato e quant'altro in una commistione di ingredienti che pareva superflua ed immotivata.

Di rimando ,in fatto di desideri, diciamo sensuali ero attratta da uomini dotati di argomentazioni varie ed abbondanti in un subisso di contenuti da cui ogni mia fibra ne era nutrita e stimolata e mai sazia.

Con l'andare degli anni mi è parso, incredibilmente, che i miei gusti ( che così si compensavano e si equilibravano ) avessero trovato, alla fine , una nuova dimensione di crescita e di seduzione.

Di questo mi sono resa conto durante una serata a Roma.

Dunque, mi trovavo in una di quelle trattorie romane o, per dirla meglio, romanesche, con le tovagliette a quadretti rossi e bianchi , le luci tremolanti ed incerte sui tavoli, avendo ordinato, dal menu, i rigatoni all'amatriciana.

Ora, appena mi furono portati, questi mi apparvero ricchi , succulenti e traboccanti di profumi inebrianti tanto che prima di me il mio corpo rispose al richiamo potente e profondo della carne e li desiderai ardentemente.

Non, dunque, solo lo sguardo si nutriva dell'effluvio denso e robusto di quella visione , ma tutti i sensi , dalle labbra al palato , la lingua sottile e la gola godettero della sostanza morbida e sugosa di ogni tortiglione colante che scivolò nel ventre caldo e mi saziò di piacere.

Non era dunque, questa nostalgia dei sensi che ricerca il nutrimento più profondo e sostanziale in ciò che ci prende, ci governa e ci appaga, simile al desiderio che si esprime nel sesso?

Infatti anche i miei gusti in fatto di uomini sono cambiati: eccedenti, ma corposi, succulenti e colanti. Ma di poche parole, insomma.

venerdì 24 dicembre 2010

COMUNE DI VALENZA: BOLLETTINO DI INFORMAZIONE


Ieri il prof. Capra è venuto in ufficio per complimentarsi con noi per la nuova grafica del bollettino di informazione. Ha detto:
" Finalmente il bollettino è più chiaro e leggibile. Grazie"
E questo è solo l'inizio. Ciò che prende in mano il nostro ufficio riesce ad essere sempre meglio di ciò che era stato.
Una piccola prerogativa dell' URP di Valenza:
la professionalità.
Possiamo anche cambiare attività, ma in ogni caso faremo sempre le cose AL MEGLIO. ( e soprattutto meglio di ..)
Infatti il punto essenziale non è solo FARE ma
SAPER FARE BENE.
e per questo non basta l'assegnazione di una funzione
ci vuole altro.
bisogna onorarla.
non basta fare il baciapile


dopo questa digressione necessaria

ABBRACCIO TUTTI COLORO CHE MI LEGGONO
AUGURANDO LORO CHE POSSANO PASSARE
QUESTI GIORNI
ACCANTO ALLE PERSONE CHE AMANO.
GLI STRONZI AFFANCULO
( E NON E' PROPRIAMENTE UNA COSA NATALIZIA)
ma tant'è....

mercoledì 22 dicembre 2010

QUANNO CE VO' CE VO' : LETTERA AD UN COJONES

Adesso guarda bene 'sta foto perchè te sto a guarda' dritto negli occhi coi miei occhiali di Kriptonite , di quelli che te fulminano e te colpisco dovetusaibene perchè ci ho da ditte una cosa .
In tutti questi anni, nun crede' che non l'ho capito, che ci guardavi di sguincio, mentre noi si lavorava di lena e si mieteva successi a iosa, e tu ,mi ti immagino ,come ti rodeva lo stomaco e pensavi : " Aho' a sti' fiji de na' mignotta, che se possino ammazzalli , come cazzo faranno ad azzeccarla sempre, ad avere sempre tutto sto' successo, a riuscì a fa' bene ogni cosa ?che fanno come fossero Re mida che ogni cosa diventa oro ?"
Ed era vero : e tu te magnavi le dita dalla rabbia ma facevi finta di gnente ed intanto mugugnavi tra te e te, aspettando l'occasione bona per facce le scarpe.
L'occasione tè cascata tra le braccia, o meglio, noi te l'abbiamo regalata per Natale perchè c'eravamo rotti li cojoni di certa gente incapace a fare anche la più piccola cosa credennose er mejo de tutti e nun capì invece nu cazzo de gnente e tu, volpino da hosteria, ci sei cascato ed ora te pare de toccà er cielo con un dito e credi che te sarà semplice uguagliare du' pezzi da novanta come semo noialtri.
E te ce vojo proprio vede' a raggiungere i nostri risultati perchè, bello mio, non ci hai la stoffa per ave' successo, non ci hai le capacità, tu sei solo capace a leccare er culo di chi te lo porge , ma per il resto bisogna sapè usa' altri organi che nun se trovano in bocca . Quelli che ce servono in questi casi nun se trovano neppure tra le mutanne piegandosi a novanta gradi e quinni per te c'è poco da fa'.
Ah cocco de zia, te ce vojo vede' ad occuparti i giorni di festa e di pre - festa di lavoro, te ce vojo proprio vede' ad escogita' quarcosa di bono, che non ci hai la testa neppure per attaccà un quadretto. Perchè per inventà bisogna avere come minimo la creatività ed un po' di competenza professionale che alla scuola dei leccamerde ancora nun ce l'hanno messa come materia .
Insomma , bello mio, mentre noi ce ne staremo a casa nei uicchend ( o mejo ancora , in giro cor nostro campere) te te devi a mori' ammazzato de lavoro . E salutame tanto la signora che già me la vedo a casa da sola a grattasse' le pulci che macari sta pure mejo senza te tra i cojoni.
Devertete ora te, ah BBELLO!!!!. ma poi nun te venì a lamentà se la gggente nun sa nemmeno che cazzo stai a di' o a fa' e nun te tardisce neppure un po' ....e te se presenteno in quattro gatti ... come urtimamente!