
venerdì 26 novembre 2010
IL DIPENDENTE TREMENS

giovedì 25 novembre 2010
IL DIPENDENTE PARENTE

La parola chiave è: fiducia , fiducia ed ancora fiducia. Proprio stamani uno di loro , ad una mia richiesta di visionare un'autorizzazione ( dato che s'era guardato bene di occuparsi della stesura della pratica in oggetto ) mi ha chiesto con le lacrime agli occhi: " Ma non ti fidi di me? " Angioletto....come se la pubblica amministrazione fosse basata sul "pourparler ",
In questo modo, poi, il dipendente parente si risparmia un sacco di lavoro. Niente richieste scritte, niente moduli da compilare, niente rilascio autorizzazioni scritte. Tutto gratis et amore Dei.
E soprattutto se per caso le cose si mettono male può sempre dire: " Autorizzazione?! Io non l'ho mai rilasciata!"
Il dipendente parente è una malformazione del dipendente inutile: SA FARE MENO E MOLTO PEGGIO.
Quello che lo distingue dal dipendente inutile però è il fatto che il dipendente parente almeno non lascia traccia. " Balle volant scripta manent "COME DICONO I NOSTRI STUDENTI. E lui , questo motto, l'ha messo in pratica da quando è stato assunto.
Ma voglio essere onesta: il dipendente parente ha almeno un pregio: le motivazioni che presenta per spiegare perchè mai non segue le normative ( che prevedono inevitabili atti scritti e rilascio documenti ai sensi di quella e di tal 'altra legge) , sono tamente intrise di patetiche rivendicazioni di affetto filiale che ti viene su in gola un fiotto DI CALDA TENEREZZA VERSO DI LUI talmente sconvolgente che sei tentata di fargli un buffetto sulla guancia. E mandarlo a letto senza l'ipod, però. . Gioia di mamma tua.
mercoledì 24 novembre 2010
MOBBING: UN FENOMENO IN CRESCITA

lunedì 15 novembre 2010
MILANO, IN FONDO A SINISTRA

Così c'è ancora chi sfida la pioggia, la nebbia e il cielo plumbeo perchè crede nelle primarie del Partito Democratico
A queste primarie vi è stato un afflusso di 67.500 persone, un po' meno rispetto alle primarie del 2006 quando avevano votato 86.000 persone. Ma la cosa che dovrebbe far pensare il partito democratico è il fatto che, da quando ci sono le primarie, difficilmente vince un rappresentante del partito democratico, ma spesso, se non sempre, un rappresentante dell'estrema sinistra. Questo significherà qualcosa?
La confusione nasce con la fusione. Tra due storie tanto diverse da risultare evidentemente non assimilabili. Ricordate le "convergenze parallele" di Aldo Moro? Convergenti sì, ma sempre parallele: mai unite in un'unica linea retta. I piccoli chimici dei Ds e del Pp, eredi dei grandi partiti PCI e DC hanno sbagliato i propri conti. Il problema è che non se ne sono ancora accorti oppure non vogliono ammetterlo.
Il guaio è che il Partito democratico si ostina a volersi identificare con un centro DOVE non ci sono i suoi elettori e dove questi non si riconoscono affatto. Ma loro: niente. Volevano stare in centro, a costo di perdere voti. Ed infatti l'hanno persi, i voti. Molti. Adesso che il centro è stato occupato dal gruppo FiniCasiniRutelli dove diavolo si metterà il Partito democratico? Il " Sopra" è già occupato da Grillo: non c'è proprio più scampo: l'unico posto libero è in fondo a sinistra, ma bisogna lavarsi le mani, prima, come nelle toilette dei grandi alberghi.