mercoledì 24 novembre 2010

MOBBING: UN FENOMENO IN CRESCITA


RIPORTO UN ARTICOLO DI OGGI:

Con il termine " Mobbing" si indica uan serie di comportamenti violenti (abusi psicologici, angherie, vessazioni, emarginazione, umiliazioni, maldicenze, illazioni) perpetrati da parte di superiori e/o colleghi nei confronti di un lavoratore, prolungato nel tempo e lesivo della dignità personale e professionale nonchè della salute psicofisica dello stesso .

La Commissione europea ha introdotto alcune misure per garantire la sicurezza e la salute dei lavoratori.

La direttiva 89/391 del Consiglio del 1989 contiene le disposizioni di base per la salute e la sicurezza sul lavoro ed attribuisce ai datori la responsabilità di garantire che i lavoratori dipendenti non soffrano danni per colpa del lavoro, anche come conseguenza del mobbing. Tutti gli Stati membri hanno recepito questa direttiva nel loro ordinamento ed alcuni hanno anche e hanno anche elaborato delle guide sulla prevenzione del mobbing.


Nella scelta tra procedimento penale e/o civile ( causa di lavoro, risarcimento del danno biologico) preferite dapprima il procedimento civile ( causa di lavoro, risarcimento per lesioni personali). La durata di una causa di lavoro è lunga: anche in caso di vittoria di primo grado aspettatevi da parte dell'azienda un ricorso in appello.

Il lavoratore, per ottenere il risarcimento da mobbing, deve dimostrare il collegamento della malattia con una pluralità di comportamenti che si inseriscono in una precisa strategioa persecutoria posta in essere dal datore di lavoro al fine di isolare psicologicamente e fisicamente il lavoratore ( danno mobbing) Il mobbing può manifestarsi tramite rimproveri continui anche su banalità , sottrazione di incarichi di lavoro, o inversamente un carico di lavoro eccessivo che non permetta al dipendente la possibilità di portarlo a termine. ( è capitato che un datore di lavoro faceva ri - scrivere 50 volte una stessa lettera e tutte le volte correggendone una parte)

La persecuzione è stata messa in pratica da colleghi della vittima , in questi termini è stata riconosciuta in Cassazione nel 2005.

E' opportuno che la vittima abbia a propria disposizione una documentazione che attesti il disagio. ( Consiglio: scrivete tutti i giorni cosa vi dice o vi fa chi vi sta praticando il mobbing)

E cercatevi un buon avvocato del sindacato o di vostra fiducia.

( tratto liberamente da un articolo di Olimpia Criscuolo)

lunedì 15 novembre 2010

MILANO, IN FONDO A SINISTRA


Così c'è ancora chi sfida la pioggia, la nebbia e il cielo plumbeo perchè crede nelle primarie del Partito Democratico

A queste primarie vi è stato un afflusso di 67.500 persone, un po' meno rispetto alle primarie del 2006 quando avevano votato 86.000 persone. Ma la cosa che dovrebbe far pensare il partito democratico è il fatto che, da quando ci sono le primarie, difficilmente vince un rappresentante del partito democratico, ma spesso, se non sempre, un rappresentante dell'estrema sinistra. Questo significherà qualcosa?

La confusione nasce con la fusione. Tra due storie tanto diverse da risultare evidentemente non assimilabili. Ricordate le "convergenze parallele" di Aldo Moro? Convergenti sì, ma sempre parallele: mai unite in un'unica linea retta. I piccoli chimici dei Ds e del Pp, eredi dei grandi partiti PCI e DC hanno sbagliato i propri conti. Il problema è che non se ne sono ancora accorti oppure non vogliono ammetterlo.

Il guaio è che il Partito democratico si ostina a volersi identificare con un centro DOVE non ci sono i suoi elettori e dove questi non si riconoscono affatto. Ma loro: niente. Volevano stare in centro, a costo di perdere voti. Ed infatti l'hanno persi, i voti. Molti. Adesso che il centro è stato occupato dal gruppo FiniCasiniRutelli dove diavolo si metterà il Partito democratico? Il " Sopra" è già occupato da Grillo: non c'è proprio più scampo: l'unico posto libero è in fondo a sinistra, ma bisogna lavarsi le mani, prima, come nelle toilette dei grandi alberghi.

venerdì 12 novembre 2010

DA QUEL MOMENTO INIZIA LA MARCIA


Potresti farlo. Lo hai fatto tante volte e sei capace. L'hai già detto.
Alcune volte ti sorprendi ad usare i modi ed il tono . Alcune volte stai zitta e ti pare di cambiare marcia. Ti pare Di usare una marcia più bassa. Di rallentare la veemenza . Senti il motore che sfrigola nella frenata e poi s'adatta alla nuova andatura. Piano, piano. Un'andamento lento. Da passeggiata. Consumi pochissima energia.


Non ti mostri e non ti riveli. Con la mano nascosta dietro la schiena accarezzi la bestiolina selvatica e la tieni a cuccia. Poi sorridi e cerchi d'essere rassicurante. Potresti ancora farlo, lo fai e ti senti ridicola. Perchè non ti interessano più gli uomini che si fanno irretire da un sorriso e da una bella coscia.

Non ti interessano più gli uomini che si fanno sedurre da uno stile lezioso. O da allusioni lascive. Per questo hai uno stile lezioso. Per questo fai allusioni lascive. Per questo adoperi apposta il portamento mansueto e le maglie aderenti. Adoperi la gonna nera e l' espressione consueta : " WOW ! sei molto amabile"

Di solito è questa la frase di rito. Ancora adesso lo fai come d'abitudine. E lasci a fior d'acqua la tua piccola esca come se non fosse un modalità di comportamento predisposto, ma fosse il tuo temperamento naturale. Eppure, si sa, non è mai un temperamento quello che vuole depredare o confermare il potere, ma è la politica della prevaricazione che può trasformarsi in un costume sociale. In una modalità di interazione. Oppure come per te, una verifica del criterio altrui. Una prova di grande talento.
Il tuo.

Succede spesso. E la tua voce è suadente. la tua voce è salottiera . La tua voce è avvolgente e leggera. Allora, solo allora, gli uomini si rilassano. Non hanno davanti una fiera, ma solo una consueta signora di provincia.

Ingenui.

Quando ormai tutto pare disposto, all'improvviso, ti liberi di tutti i tuoi VELI , getti la maschera e riveli la tua anima. Svegli il vigore sedato. Il motore riprende corpo ed il corpo riprende velocità. Ti pare d'avere i polsi d'acciaio. ti pare d'avere il cuore indomito. Pulsa ferocemente. E' in quel momento che inizia la danza. E' In quel momento che si erge forte e potente la tua mirabile musica.

giovedì 11 novembre 2010

IL DIPENDENTE INCAZZATO

Il dipendente incazzato è un' evoluzione del dipendente rassegnato, ossia segue fino ad un certo punto lo stesso processo di crescita del dipendente rassegnato per giungere ad una straordinaria metamorfosi : quella del dipendente incazzato.
Il dipendente incazzato non è un super man e non è neppure una wonder woman, anzi, è spesso debole, stanco, avvilito, umiliato. Ma proprio per questo, perchè malgrado tutto non dimentica di essere un servitore dello Stato sente che non può rassegnarsi, che non può lasciare che vinca l' autocrazia, la prevaricazione del forte sul debole, il disconoscimento del diritto a favore dei soprusi, la prepotenza del potente, la vittoria dell'ingiusto sul giusto Per questo studia, si informa sulle leggi, sulle normative, le fa sue , le rispetta, le tutela, da loro voce fino a che le sue possibilità glielo permettono.
Ed è per questo, sì proprio per questo , perchè esistono ancora uomini e donne che non si arrendono alle minacce, alla paura di essere calpestati dalla forza dell'arroganza, dalla prepotenza dei tiranni, proprio per questo amo il lavoro che faccio : ossia quello d'essere al servizio della comunità. Della Democrazia. Della Legge.
E fanculo chi lo intende in altro modo. Và.