venerdì 18 giugno 2010

APRO UN BLOG E ME LA CANTO E ME LA SUONO.

Ho le mie debolezze: mi inquieto per certe frasi lette e/o per certi comportamenti a cui mio malgrado sono costretta ad assistere. Per esempio. Adoro un blogger. E questo si sa. Lui ha una grande padronanza della lingua italiana, sa descrivere e comprendere, sa far vivere ed immaginare il mondo. Per questo lo adoro. Ma.. c'è un ma. Lui usa la sua maestria per operare una costante contemplazione di se' ed ancora peggio, per celebrare certe incongruenze, certi difetti dell'anima trasfigurandoli in peculiarità prestigiose, in piccoli dettagli sciantosi, insomma in "virtù".
Nel vangelo c'è riportata una frase significativa che spiega ciò che fa di noi dei mistificatori:
" La lingua è un fuoco che incendia tutta la nostra vita. "
Perchè è soprattutto attraverso il linguaggio che noi decidiamo di raccontare la realtà , e, spesso, attraverso la rappresentazione che più ci aggrada.
Allora scriviamo: " Sono un gentiluomo" oppure scrivo " Sono una donna coerente e corretta" così da sopravvivere al rifiuto che abbiamo di noi stessi forgiandoci diversi E QUINDI inautentici , così da trovare una via d'uscita al nostro malessere, a ciò che non accettiamo di noi e che mascheriamo attraverso la parola e il tentativo di convincere gli altri e noi stessi di ciò che non è ma che vorremmo fosse per noi. In questo modo, non solo non ci adopereremo per superarci, ma ci identificheremo con una realtà fittizia ed ingannevole.
Il mio adorabile blogger usa male la sua capacità dialettica che sarebbe stato un dono se non un mezzo per dare una visione onesta della realtà per quanto lacerata ed inadeguata.
In questo pecca anche di ingenuità perchè, se mai potrà ingannare se stesso, non riuscirà a vincere la propria debolezza e quindi non farà altro che muoversi improduttivamente nelle sabbie mobili della suo senso di estraneità al mondo ed a se stesso.
Perchè mi accanisco su questa ostinazione? Perchè mi riconosco a tratti nell'aspirazione a non guardare, a non accettare la realtà e a lavorare con tutte le mie competenze linguistiche ed intellettuali per forgiarmi una realtà migliore che non c'è e che in fondo non mi riguarda affatto. Proprio per questo adoro il mio narcisissimo blogger. Perchè il suo espediente non ha speranze di sopravvivenza reale, ma, in fondo, nevroticamente TIFO PER LUI.

mercoledì 16 giugno 2010

IL CIELO STELLATO SOPRA DI ME


Sto aspettando. Cosa? direte voi . Sto aspettando che le minacce di querela fattemi continuamente ed ostinatamente durante il periodo elettorale da chi non gradiva le mie esternazioni si concretizzino in qualche modo. Invece niente. Probabilmente chi parlava di querela intendeva solo spaventarmi ed intimidirmi. Oppure in qualche modo era costretto a quel tipo di attacco per paura che i suoi sostenitori cominciassero a defilarsi, colti da dubbi atroci sulla sua rispettabilità.
Ma tant'è: tutto quel gran minacciare ed intimidire e ricattare è cessato senza essere seguito da fatti ed azioni concrete.
Ma io non mi sono spaventata . Ossia non è certo questo che mi spaventa.
Mi spaventa la malattia, la vecchiaia, la noia, la morte.
Io scrivo e parlo sì, ma per una specie di esigenza morale diciamo, etica. Sono qui, al mondo e cerco di muovermi in modo rigoroso ( e poi verrà il bello che ci permetterà di definire ciò che è rigoroso e ciò che non lo è) Ma ascolto timorosa il battito del mio cuore e custodisco l'integrità del mio corpo come la cosa più preziosa che ho. Il resto passa tutto in secondo piano.
Come dicevo a quell'angioletto di mia figlia Giulia che mi rimproverava: " Tu vuoi sembrare la migliore" riguardo ad una piccola discussione relativa al suo comportamento, io ho risposto: " "Non ho nulla da dimostrare." E questo non è certo un privilegio, ma una questione cronologica che porta l'uomo a raggiungere una specie di distanza dalle aspirazioni terrene per cominciare a custodirsi intimamente. Quindi: non sono al mondo per divulgare chissà che buona novella: ma solo per individuare e liberare l'assoluta essenza che sono . Si tratta, però, esclusivamente della realizzazione di un atto biologico, lo stesso che spinge il bocciolo di un fiore a svelare i propri petali delicati all'universo tutto. Per poi sfiorire, MANNAGGIA.

martedì 15 giugno 2010

QUESTO MIO TEMPO CHE FINALMENTE INCONTRA IL MONDO

Mettiamola così: dal momento che prende avvio la nostra breve esistenza subiamo quasi inconsapevolmente questo lavorio della natura che ci forgia e ci trasforma da " uomo in formazione" a " uomo FATTO " .
Da quando siamo bimbi e poi fanciulli e ancora adolescenti e quindi giovani siamo in costruzione continua , esseri che stanno sempre per divenire altro ma che non lo sono ancora, ed il tempo ci scorre addosso per evolvere il nostro spirito per svilupparne la carne e la potenza.
Insomma il tempo vissuto finora per noi uomini fatti è stato un tempo scandito da un orologio estraneo al mondo generale , ma solo nostro. Un tempo che batte il ritmo di crescita e di sviluppo che non apparteneva al resto dell'umanità: era solo del bimbo che eravamo, dell'adolescente ruggente che fremeva e di nessun altro.
Che tempo dunque poteva essere se apparteneva solo a noi e non celebrava l'esisteva universale che intanto muoveva cose preziose ed inedite?
Solo quando il frutto è maturo può essere riconosciuto per se' stesso ed essere gustato quale nutrimento fondante della natura. Così noi , noi essere umani solo in un particolare periodo riusciamo a sovrapporre il nostro tempo al tempo che scorre nel mondo e solo per un breve istante la nostra esistenza si affaccia completamente alla vita che ha la sua autentica e compiuta espressione attraverso la coscienza adulta.
Adesso è il mio tempo. Sono giunta.
Non so quanto ne sarà concesso, come dice Lila di questo tempo condiviso col mondo .
Ma è questo il mio tempo , un pacchetto confezionato con fiocchi , ghirlande e colori lucenti. Non sono , dunque , più io che rispondo ad un tempo intimo, ma partecipo all'istante che viene da fuori di me e mi accoglie tra i suoi palpiti melodiosi.
Stasera la pioggia si sta rovesciando sulle strade con una energia solare e beata.

lunedì 14 giugno 2010

CITTA' DI VALENZA: 1° LUGLIO LA NOTTE ROSA DI VALENZA

GIOVEDI' 1° LUGLIO 2010
ECCO IL PROGRAMMA:
Cortile di Corso Garibaldi 78
Dalle ore 21,00 concerto del quartetto d'archi della "Orchestra femminile italiana", con musiche di Mozart, Haydn, Boccherini, Piazzolla,
Corso Garibaldi Dalle 22,00 , esibizione di danza delle alunne dell'Ass. Culturale "Vietata riproduzione" di Valenza
Punti musica nei bar e caffè del centro cittadino.
In Viale Oliva – Caffè Barberis: animazioni per bambini.
In Via Nebbia – Bar Stella: karaoke per tutti.
In Via F.lli Cairoli – Caffè Principe: punto musica.
In Via F.lli Cairoli - la galleria GFV di Via Camurati n. 4 organizza un'animazione ed un casting per ritrarre i volti dei bambini che verranno raffigurati nei quadri, in preparazione della mostra di Akira Zakamoto "Gli angeli di Valenza".
In C.so Garibaldi – Bar Garibaldi: punto musica.Tra Via Mazzini ( bar Smeraldo) e Via Piemonte ( American Dream ) Si esibiranno le bravissime ragazze del Melograno con splendide danze orientali. Costumi bellissimi. da non perdere
In Piazza XXXI Martiri stand con creazioni sul tema "rosa", stand della Consulta del Volontariato
Negozi aperti fino alla mezzanotte con vetrine decorate di rosa
il programma non è completo! Ci saranno tantissime sorprese ( stiamo lavorando per tutti noi!!) Per informazioni:
URP/Manifestazioni - tel 0131 945246