giovedì 28 gennaio 2010

ELEZIONI COMUNE VALENZA: L'UOMO E LA SUA AFFIDABILITA'


Bettino Craxi è stato condannato in via definitiva per corruzione. Questo è un fatto, e non è oggetto di libera opinione o di "controversie". Un altro fatto è che chi, con una condanna definitiva alle spalle, si sottrae alle autorità viene definito "latitante"
Un altro punto che non dobbiamo mai , ma dico proprio mai, perdere di vista è che la politica del periodo in cui Bettino Craxi era leader indiscusso in quindici anni, portò il debito pubblico dal 60 al 120%, togliendo a due generazioni future di italiani la speranza di un futuro migliore.
Ancor oggi stiamo cercando di pagare quel debito.
Fu il fautore di una politica affarista e senza scrupoli che non ha avuto all'interno del pentapartito nessun oppositore.
Il socialismo è un'altra cosa. Ma gli uomini iscritti al partito socialista di allora hanno sbagliato politica . Vederli riesumati oggi mi fa un certo effetto.
A Valenza gli esponenti del PSI locale ( formato dagli stessi uomini che avevano come segretario Craxi) appoggiano Costanza Zavanone, la vedova di uno dei rappresentanti di spicco della nomenclatura socialista degli anni 80.
La città di Valenza non ha avuto occasione di conoscere i pregi della signora Zavanone, Vedova Pittatore poichè non ha mai servito la città fino alla veneranda età di 65 anni. ( un interesse per la nostra città un po' tardivo!!!)
Ma è ben visibile ciò che personalmente non ritengo un pregio:
è sostenuta dagli stessi uomini del partito socialista che aveva come segretario Craxi.
Non altri uomini nè altre idee. Non smetterò mai di ricordarlo ai miei concittadini.
Per buona pace di massimino, che saluto affettuosamente.

martedì 26 gennaio 2010

IL POLITICO CHE NON CONOSCEVA LE DONNE

Nella vicenda dell'ex sindaco di Bologna non mi ci sarei soffermata neppure un minuto se si fosse trattato esclusivamente della cronaca di un mediocre uomo di potere ingarbugliato in questioni confuse di soldi e di raggiri , di politica e di compromissioni. Queste sono storie ordinarie, le solite storie di uomini vanesi ed arroganti che decidono "chi " che decidono "cosa."
Sono Storie noiosissime.

Ma adoro la passionalità delle donne. Oh! le donne come le amo! Che si danno totalmente senza riserve, che accolgono l'amore come un evento traboccante dal proprio ventre , che si lasciano guidare in questa danza prepotente dove il sentimento è l'unico padrone e dove l'amore ha mille facce anche quella dell'odio e dove l'odio non inganna, ma è puro e trasparente come sorgente nutriente e inevitabile!!

L'uomo ama la rappresentazione della relazione amorosa, la donna si lascia travolgere dalla pienezza vibrante come da una malattia. Solo chi millanta l'amore non se ne lascia rapire invece solo chi riconosce l'amore quale forza sovvertitrice riesce a essere totalmente.

L'uomo, una volta terminato il bisogno d'essere accompagnato diventa un ragioniere meticoloso. Dice:
" ti trasferisco ad altro ufficio". Ma non sa d'avere a che fare con un oceano misterioso e profondo, non sa di risvegliare il demone sepolto nell'abisso silenzioso della sua anima cortese. La donna si vendica a costo di morirne.
Per questo amo la donna che è pur capace di un sacrifizio così doloroso, ma vitale. A come Vendetta!!! Per questo motivo, per questa nostra capacità d'amare non potremo mai essere dei panciuti corrotti politici d'assalto.

sabato 23 gennaio 2010

ELEZIONI VALENZA:NON E' UNA VIRTU' NON ESSERE UN POLITICO


Come vorremmo fosse la nostra vita? Non la vediamo, forse, in un futuro roseo, in una città amministrata perfettamente, con un lavoro che ci soddisfa ed un amore che ci conforta? la vediamo molto candida come questa splendida immagine.
Non è quasi mai così.
Molto spesso il lavoro non ci soddisfa e le strade sono piene di buchi ed i lampioni spenti e danneggiati.
Molte volte l'amore non c'è e neppure il lavoro.
Non ricordiamo bene cosa si intenda per politica.
Per noi il fine della politica era " ottenere ciò per cui ci impegniamo tutti i giorni ed in cui speriamo ".
Politica, ormai è diventata sinonimo di " incompetenza" " raggiro". Perchè abbiamo identificato il senso profondo e potente della politica con questi nostri politici.
Per cui, mentre un tempo la politica diveniva la sede dove i valori e le speranze prendevano forma nell'azione ordinata e programmata, ora lascia un vuoto inquietante di identità e di cultura.

Siamo giunti al punto in cui tutto ciò che viene definito " non politico" ci appare già un requisito positivo sufficiente a risolvere ciò che spetta alla politica realizzare. Ossia cerchiamo in personaggi famosi ma che non hanno mai operato per la comunità, una figura di riferimento certo a cui diamo il potere e la volontà di pensare per noi. In questo caso il Partito democratico di Valenza ci offre una anziana signora con l'unica caratteristica di " Non essere un politico"

Ma non basta " NON ESSERE UN POLITICO" per essere una persona in grado di gestire al meglio la cosa pubblica"
Anzi.
Spesso chi , per esempio, si è occupato delle proprie cose personali per tanti anni con successo, ha acquisito una mentalità consumistica, individualista e competitiva che lo costringerà a reiterare la propria azione rivolta esclusivamente ai propri interessi.
Il vero politico (ma, attenzione, non sto parlando dei cialtroni che abbiamo incontrato in quest'epoca dannata) il politico per divenire tale, ha praticato durante la sua gavetta il rispetto per il bene comune privandosi di quelle deviazioni individuali che fanno sempre parte del vivere del comune cittadino che giustamente pensa alla propria famiglia.
Dunque, meditiamo su questo quando ci presentano una persona in qualità di deus ex machina in grado di risolvere i gravi problemi economici della città e dei cittadini solo in virtù del fatto che ha i soldi e non è un politico.
Queste due cose non sono delle virtù e non sono programmi per governare un paese. Personalmente ritengo entrambi un handicap non di poco conto.
Quando si parla di istituzioni, quando si dice di dover prendere una strada che vale per tutti, si indica un processo che spersonalizzi chi ha il dovere di agire e che si ponga al servizio di una politica non di una personalità.

giovedì 21 gennaio 2010

DONNA UOMO LA FOLLA: DALL'IMMAGINE ALLA SCRITTURA

dopo molto tempo di assenza causa esami feste convegni.....alla beata ora di 00. 04 ho preso una pausa dallo studio delle civiltà in Italia prima dell'arrivo de quegli attacca brighe dei romani per ricopiare e pubblicare il risultato di una prima giornata di incontro di un laboratorio che seguo sulla scrittura creativa intitolato DONNA UOMO LA FOLLA: DALL'IMMAGINE ALLA SCRITTURA, si tratta di un laboratorio in cui non si impara a scrivere tecnicamente ma a scrivere partendo da immagini che nascono che parole e pensieri e che dovrebbero suscitare altri pensieri....il primo risultato è questo:

*Una giornata di sole, un prato in mezzo alle colline che circondavano casa. Dopo tanto tempo era tornata, era stata via a lungo. A lungo aveva viaggiato, visto, provato,ma il profumo che sentiva a casa lo sentiva solo lì: l’aria era fresca , il sole era alto, gli uccellini erano in volo: era arrivata la primavera.D’improvviso sentì le voci, le urla le risate, i bambini che giocavano con un’enorme palla a forma di faccia di bimbo. Lei aveva un vestitino blu carta da zucchero, era insieme agli altri, si sentiva come loro, doveva saltare solo un pochino di più: era molto più piccolina rispetto ai suoi coetanei. Era felice come non lo era mai stata in tutti i suoi viaggi. La merenda era semplice: un’albicocca e 4 quadratini di cioccolato , del suo stesso colore: il fondente era il suo preferito: glielo aveva comprato il papà quando l’aveva portata a casa la prima volta….anche quel giorno era felice.Era così felice che correva, correva, correva non poteva smettere di correre e correre; correre in mezzo a quelle strutture in tufo che ogni tanto spuntavano e che si vedevano da lontano sulle colline in gruppi: il papà le spiegò che quelle erano tombe, di quei padri scomparsi moltissimi secoli fa che diedero origine alla loro terra e che portano oggi il nome di Etruschi: un popolo lontano e misterioso che l’affascinavano da sempre.Correndo, corse così forte che all’improvviso si trovò di fronte un muro in rovina: era strano: non credeva che gli etruschi usassero il viola per decorare i muri. Era molto alto ma nemmeno quel muro riuscì a fermarla: lo passò. Fu così che aprì d’improvviso gli occhi ed era diventata una donna, d’improvviso era come se il tempo non fosse mai esistito: era lì in un campo con in mano quello strumento che gli archeologi chiamano trowel e che usano per rifinire le superfici dello strato da pulire.