
Non è quasi mai così.
Molto spesso il lavoro non ci soddisfa e le strade sono piene di buchi ed i lampioni spenti e danneggiati.
Molte volte l'amore non c'è e neppure il lavoro.
Non ricordiamo bene cosa si intenda per politica.
Per noi il fine della politica era " ottenere ciò per cui ci impegniamo tutti i giorni ed in cui speriamo ".
Politica, ormai è diventata sinonimo di " incompetenza" " raggiro". Perchè abbiamo identificato il senso profondo e potente della politica con questi nostri politici.
Per cui, mentre un tempo la politica diveniva la sede dove i valori e le speranze prendevano forma nell'azione ordinata e programmata, ora lascia un vuoto inquietante di identità e di cultura.
Siamo giunti al punto in cui tutto ciò che viene definito " non politico" ci appare già un requisito positivo sufficiente a risolvere ciò che spetta alla politica realizzare. Ossia cerchiamo in personaggi famosi ma che non hanno mai operato per la comunità, una figura di riferimento certo a cui diamo il potere e la volontà di pensare per noi. In questo caso il Partito democratico di Valenza ci offre una anziana signora con l'unica caratteristica di " Non essere un politico"
Ma non basta " NON ESSERE UN POLITICO" per essere una persona in grado di gestire al meglio la cosa pubblica"
Anzi.
Spesso chi , per esempio, si è occupato delle proprie cose personali per tanti anni con successo, ha acquisito una mentalità consumistica, individualista e competitiva che lo costringerà a reiterare la propria azione rivolta esclusivamente ai propri interessi.
Il vero politico (ma, attenzione, non sto parlando dei cialtroni che abbiamo incontrato in quest'epoca dannata) il politico per divenire tale, ha praticato durante la sua gavetta il rispetto per il bene comune privandosi di quelle deviazioni individuali che fanno sempre parte del vivere del comune cittadino che giustamente pensa alla propria famiglia.
Dunque, meditiamo su questo quando ci presentano una persona in qualità di deus ex machina in grado di risolvere i gravi problemi economici della città e dei cittadini solo in virtù del fatto che ha i soldi e non è un politico.
Queste due cose non sono delle virtù e non sono programmi per governare un paese. Personalmente ritengo entrambi un handicap non di poco conto.
Quando si parla di istituzioni, quando si dice di dover prendere una strada che vale per tutti, si indica un processo che spersonalizzi chi ha il dovere di agire e che si ponga al servizio di una politica non di una personalità.